CALAMITA'

Cambiamenti climatici e salute

SCIE CHIMICHE


Jesse Ventura – Ipotesi di complotto – HAARP

HAARP, o l’alta frequenza di Active Auroral Research Program, è stato sviluppato da società petrolifere internazionali, un modo ad alta potenza per comunicare con i sottomarini che utilizzano frequenza estremamente bassa (ELF), le onde radio per penetrare l’oceano. Quando l’esercito statunitense si rese conto della sua potenza, ha comprato HAARP.

Ora, alcuni esperti dicono, ha anche un scopo più nefando: penetrare crani umani e controllare le menti delle sue vittime.
HAARP è ospitato in un massiccio di 35 ettari, 180 torri complessive in Gakona, AK. Le antenne possono sparare 3.6 milioni di watt di onde di radio potenti nella parte più alta dell’atmosfera della Terra, riscaldandola e creando irregolarità che provocano la ionosfera per far rimbalzare i segnali radio di nuovo alla terra. Ma molti abitanti dell’Alaska scettici credono che HAARP è in realtà un sofisticato sistema di armi che possono distruggere i missili in arrivo, manipolare il tempo e anche il controllo cervelli umani. http://www.naturalnews.tv/v.asp?v=E3CADA3AE2B04FB92F27BB09C8AE19FB

24/2/2011 – Wikileaks continua a smuovere il mondo politico, facendo luce su cospirazioni, corruzione e insabbiamenti. L’ultimo gruppo di informazioni diplomatici rilasciati da Wikileaks svela ciò che non può che essere caratterizzata come una cospirazione guidata dagli Usa per imporre gli OGM sui paesi europei, facendo in modo che quei paesi paghino un prezzo alto se resistono…

Learn more: food supply news and articleshttp://www.naturalnews.com/food_supply.html#ixzz1JQqRju2F

28/09/2010

Diventano planetarie anche la malattia e la salute

Con l’aumento dell’interconnessione umana si è fatta più complessa e interdipendente la governance dei sistemi sanitari

di Eduardo Missoni

La crescita dell’interconnessione umana su scala planetaria ha prodotto negli ultimi decenni un’accelerazione fenomenale del processo di globalizzazione, con conseguenze straordinariamente rilevanti anche per la salute umana.

La salute è riconosciuta come diritto umano fondamentale, indivisibile da tutti i diritti umani e interdipendente da essi. Come tale è alla base dell’atto costitutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità, che la definisce come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non esclusivamente assenza di malattia”.
 salute
Riconoscerne la gran varietà di determinanti sociali, aiuta a comprendere l’interdipendenza del diritto alla salute da altri diritti fondamentali, il cui perseguimento è responsabilità della società nel suo complesso.
La salute costituisce non solo uno dei beni più intimi e vitali della persona, ma anche un bene pubblico globale e indisponibile, come l’ambiente, il clima, la sicurezza e la pace, ai quali peraltro la salute è strettamente legata.
Sono numerosi gli elementi di preoccupazione che portano alla necessità di un’attenta analisi dei rapporti tra globalizzazione e salute: emergono e si diffondono nuove patologie, si assiste alla riduzione delle risorse per la sanità pubblica e alla crisi dei sistemi sanitari, l’accesso alle cure è sempre più limitato e il diritto alla salute è spesso messo in discussione da approcci utilitaristi e da forti interessi economici.
Nel più generale quadro di accentuazione delle disuguaglianze tra Nord e Sud del mondo, in termini di salute e non solo, si è progressivamente ridotto il ruolo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, istituzionalmente preposta alla promozione della salute  nonché, più in generale, quello dei programmi e delle agenzie delle Nazioni Unite per lo sviluppo. Cambia il peso relativo degli attori tradizionalmente attivi nel settore sanitario e anche le politiche pubbliche, nazionali e internazionali, sono oggi più attente alla creazione di ambienti favorevoli agli investimenti piuttosto che agli effetti sulle condizioni di vita e sullo stato di salute della popolazione.
La salute, anziché essere considerata come valore intrinseco e come una delle precondizioni della libertà personale e dello sviluppo umano, è spesso considerata solamente una variabile del sistema economico-finanziario, un peso per i bilanci, un’opportunità per i mercati. Conseguentemente, le politiche sanitarie adottate negli ultimi decenni, spesso subordinate a politiche macroeconomiche di aggiustamento strutturale, hanno contribuito ad aggravare la situazione in molte parti del mondo. Come in molti paesi africani, dove la speranza di vita è regredita dopo oltre un secolo di miglioramento quasi generalizzato di quell’indicatore.
Data la loro rilevanza, gli effetti del processo di globalizzazione sulla salute umana sono divenuti oggetto degli studi della cosiddetta ‘salute globale’. Insieme ai determinanti sociali, economici e politici della salute, questa disciplina emergente analizza anche le risposte internazionali e transnazionali attuate sul piano politico, strategico e operativo, considera la loro governance, complessa e reticolare, nonché l’interazione di quei processi con i sistemi sanitari edi sviluppo locali e nazionali.
La gestione della salute globale richiede l’acquisizione di nuove capacità analitiche e interdisciplinari, che trascendono le competenze, nonché gli ambiti di ricerca e apprendimento tradizionali della sanità pubblica. Di qui il suo naturale inserimento quale area di ricerca presso il Cergas e la necessità di introdurre la materia nei diversi piani di studio universitari, ivi inclusi quelli delle discipline economiche, come avviene da quest’anno in Bocconi.
Insieme alle nuove competenze, i futuri manager della salute globale, dovranno acquisire altresì la consapevolezza che la salute va difesa e promossa in quanto diritto umano fondamentale e bene comune globale.

http://www.viasarfatti25.unibocconi.it/notizia.php?idArt=6088

RISCALDAMENTO GLOBALE

GLOBAL WARMING

CAMBIAMENTI CLIMATICI

 

Riscaldamento globale: non dipende dall’uomo
di Paul Joseph Watson
Prison Planet
Sono gli esseri umani o è piuttosto il Sole ad essere responsabile del cambiamento climatico nelle regioni più esterne del Sistema Solare?
Nella giornata di oggi Kofi Annan ha criticato con forza gli scettici del riscaldamento globale definendoli “fuori passo” e ” fuori tempo”, ma come sarà capace la alterazione delle attività umane di frenare il cambiamento climatico quando esistono le prove che non sono i “SUV” ma il Sole che sta riscaldando l’intero sistema solare?
“Il capo delle Nazioni Unite ha lamentato “una spaventosa mancanza di leadership” nel tracciare i passi successivi che sono necessari per ridurre le emissioni a livello globale. “Cominciamo con l’essere più coraggiosi politicamente”, è la maniera in cui ha sollecitato le centinaia di delegati provenienti dalle 180 nazioni che sono membre del “trattato sul clima” delle Nazioni Unite del 1992″, è quanto riporta Forbes.
Ma come possiamo far quadrare il cerchio quando praticamente ogni pianeta del nostro sistema solare sta simultaneamente andando incontro ad un cambiamento della propria temperatura e a modelli meteorologici volatili? Non si mette in dubbio il fatto che il riscaldamento globale è un ciclo naturale che deriva dalla natura in continua evoluzione del Sole? Al Gore sarebbe capace di darmi una spiegazione su tutto questo?
– Space.com: Il riscaldamento globale su Plutone sconcerta gli scienziati
In quella che in gran parte pare una completa retromarcia rispetto all’annuncio fatto ad Agosto, oggi gli astronomi hanno dichiarato che la sottile atmosfera di Plutone si sta riscaldando a livello globale anche se il pianeta si trova nella zona più distante dal Sole sulla sua lunga orbita dalla forma eccentrica.
– Space.com: Una nuova tempesta su Giove suggerisce un cambiamento climatico
Le ultime immagini potrebbero fornire le prove che Giove si trova nel mezzo di un cambiamento globale che potrebbe causare l’innalzamento delle temperature anche fino a 10 gradi Fahrenheit su diverse zone del pianeta.
– Current Science & Technology Center: Il riscaldamento globale su Marte
Uno studio condotto sulle calotte di ghiaccio di Marte pare indicare che il pianeta rosso è attualmente coinvolto in un fenomeno di riscaldamento. Se il riscaldamento globale sta verificandosi sia su Marte che sulla Terra, allora forse esiste un fenomeno di più ampia portata che sta avendo luogo nel Sistema Solare e che sta causando il cambiamento climatico a livello globale dei due pianeti.
– United Press International: La NASA ha scoperto una mostruosa tempesta che sta colpendo Saturno
La NASA ha dichiarato che la sua navicella spaziale Cassini ha scoperto una tempesta del tutto simile ad un uragano nel Polo Sud di Saturno che si estende per 5000 miglia – o anche i 2 / 3 del diametro della Terra.
– Science Agogo: Scoperto un processo di riscaldamento globale su Tritone
 E’ assai probabile che non ci sia un grande inquinamento industriale sulla più grande Luna di Nettuno, ma nonostante ciò su quel pianeta tutto sta diventando più caldo. ” E’perlomeno dal 1989 che Tritone sta attraversando un periodo di riscaldamento globale”, conferma l’astronomo James Elliot, professore di Terra, Fenomeni Atmosferici e Scienze Planetarie al Massachusetts Institute of Technology. “In termini di percentuale, l’aumento di temperatura è molto grande”.
– Associated Press: Uno studio afferma che la temperatura del Sole sta aumentando
Le radiazioni del Sole che raggiungono la Terra sono più calde dello 0.036 per cento di quelle del 1986, quando l’attuale ciclo solare stava cominciando, è quanto riporta un ricercatore in uno studio che verrà pubblicato venerdì sulla rivista Science. La scoperta è stata fatta sulla base delle analisi da parte di quei satelliti che misurano la temperatura della luce solare.
– London Telegraph: la verità sul riscaldamento globale – la colpa è del Sole
Si è finalmente giunti ad una spiegazione sul riscaldamento globale: la Terra sta diventando più calda perchè il Sole sta adesso bruciando più luminosamente che in qualunque altro momento durante gli ultimi 1000 anni, questo secondo una nuova ricerca.
Il fatto puro e semplice è che nel corso delle diverse epoche della storia la terra è oscillata in maniera violenta da un clima caldo, bagnato e stabile, ad uno freddo, asciutto e ventoso – e questo molto prima che venissero inventati i combustibili fossili. I cambiamenti che stiamo adesso testimoniando sono come una passeggiata nel parco se li paragoniamo ai ripetuti colpi ricevuti in passato dal nostro pianeta.
Questo non vuole rappresentare un atto di difesa dei cartelli petroliferi o dei saccheggiatori neo-con, che avrebbero ogni ragione a voler ignorare il riscaldamento globale sia che sia opera dell’uomo sia che non lo sia.
  E neppure vuole essere un diniego indiscriminato del fatto che la terra stia gradualmente diventando più calda, ma come riconciliare il riscaldamento globale che sta avendo luogo nelle regioni più remote del Sistema Solare con l’affermazione secondo la quale l’innalzamento della temperatura è causato dalle attività dell’uomo? Non è che per caso i nostri fumi di scarico hanno abbandonato l’atmosfera della Terra e sono scivolati attraverso un buco nero fino a raggiungere Tritone?
La convinzione che il riscaldamento globale è causato dall’uomo è stata inculcata in maniera tanto oppressiva nell’opinione pubblica, specialmente in Europa, che esprimere una sola scintilla di dubbio al riguardo è analoga in alcuni casi alla negazione dell’olocausto. Tale è l’insipido lavaggio del cervello che si è avuto attraverso la televisione, i giornali ed alcune esaltate teste parlanti – che gli scettici del riscaldamento globale vengono obbligati ad indossare una metaforica medaglia gialla e a discutere dei loro dubbi solamente con toni alquanto contenuti e facendo ricorso a strutture conciliative, per non essere derisi e scherniti o per non dover subire le arringhe di un esercito di buonisti che sono convinti di essere nel giusto e di essere impegnati a salvare la madre terra quando riciclano una bottiglia di vino o quando buttano il giornale in un cestino della spazzatura separato.
La campagna per diffondere la paura su di un imminente giorno del Giudizio Universale climatico controlla anche la copertura giornalistica e così importanti questioni ambientali come il cibo geneticamente modificato, la folle chimera scientifica della clonazione e l’usurpazione e gli abusi da parte di multinazionali come la Monsanto vengono ignorate.
Il riscaldamento globale viene usato come una scusa per diffondere ulteriori forme di controllo e di sorveglianza sulle nostre vite quotidiane, per permettere l’inserimento di chip RFID [RadioFrequencyID] nei nostri bidoni della spazzatura, la raccolta dati da parte di satelliti GPS e la introduzione di una tassazione per miglio, come pure una tassa globale alla pompa di benzina.
L’ala estremista del movimento ambientalista, caratterizzata da persone come il dottor Erik Pianka, sostiene un processo di selezione di massa dell’umanità attraverso lo scatenamento di piaghe e di varie forme di bio terrorismo approvate dallo stato, e questo allo scopo di “salvare” la Terra da quella malattia chiamata umanità. Le misure di controllo genocide sulla popolazione di stampo nazista e l’establishment del movimento ambientalista sono sempre stati legati da una stretta alleanza.
La religione ortodossa & organizzata del riscaldamento globale con le sue disastrose conseguenze per la nostra libertà di espressione, libertà di movimento e il nostro diritto di rimanere al di fuori del sistema, deve essere messa in discussione sulla base fondazionale che il fenomeno sta coinvolgendo tutto il Sistema Solare e che è prevalentemente causato dalla evoluzione naturale del Sole e non dalle attività dell’uomo.
Versione originale
Paul Joseph Watson
Fonte:
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Versione italiana
Fonte:
Link:
Traduzione a cura di Melektro per www.radioforpeace.info
Fonte:

Clima e salute: se n’è parlato ad Arezzo

Un workshop nazionale con tecnici ed amministratori locali per discutere il ruolo delle città davanti ai cambiamenti climatici e al loro impatto sulla  salute umana. Ogni anno si perdono 5 milioni di anni di vita per il riscaldamento globale, mentre la mortalità umana cresce del 3% per ogni grado di aumento della temperatura

di Ovidio Diamanti
venerdì 10 settembre 2010 22:54

I cambiamenti del clima hanno effetti dannosi sulla salute umana. Questo è il dato di fatto, al di là di coloro che ancora oggi negano che il clima stia cambiando. Se n’è parlato nel workshop di Arezzo dedicato al ruolo delle città e dei territori davanti ai mutamenti climatici e al loro impatto sulla salute.

Al convegno nazionale c’erano amministratori e tecnici, medici ed esperti: a organizzarlo e promuoverlo il Comune di Arezzo, la Rete italiana Città Sane, Coordinamento Agende 21 locali, Coalizione in Marcia per il Clima, Centro Francesco Redi, Associazione Medici per l’Ambiente. Numerose le associazioni o istituzioni che hanno aderito all’iniziativa: dalla Fiab alla Regione Toscana, dal Ministero della salute alla Provincia di Arezzo.

L’Organizzazione Mondiale della sanità ha stimato che ogni anno si perdono 5 milioni di anni di vita a causa del riscaldamento globale. E la mortalità umana cresce del 3% per ogni grado di aumento della temperatura. Le malattie legate al cambiamento climatico sono riconducibili a quelle da inquinamento atmosferico, da diffusione microbica, da stress idrico e da ondate di calore. Inquinanti presenti nell’aria come gli ossidi di azoto e le polveri sottili e ultrafini possono provocare malattie a livello polmonare (tumori), cardiocircolatorie (infarto), cerebrali (ictus). Le temperature elevate favoriscono invece la diffusione di microrganismi trasportati da insetti o da acque contaminate, diffondendo malattie di solito trasmissibili non per contatto umano ma indirettamente tramite insetti o acque.

Tutti gli interventi hanno riconosciuto l’impegno delle amministrazioni locali, negli ultimi anni, per frenare i cambiamenti climatici. Ma è ancora poco. I progressi ci sono stati, soprattutto sulle energie rinnovabili. Le previsioni per il futuro, però, non sono rosee: incremento della febbre del pianeta, ondate di calore, piogge e malattie.

Tanja Wolf è dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: qui ad Arezzo ha illustrato gli effetti indiretti del mutamento climatico sulla salute umana: allergie, malattie infettive e cardiovascolari. A provocare il cambio di clima è prevalentemente l’uomo. Lo dimostrano alcuni grafici che parlano chiaro: l’attività umana fa aumentare le emissioni di gas climalteranti molto più di quanto faccia la normale attività naturale.

Ma allora che fare davanti a questo? Per l’esperta dell’Oms è essenziale continuare sulla strada del monitoraggio delle malattie e della presa di coscienza dai cittadini. Soprattutto occorre puntare su azioni nella sanità pubblica che siano concertate con quelle ambientali. Per esempio buone pratiche e fonti rinnovabili nelle strutture sanitarie e ospedaliere. Due obiettivi che fanno parte del pacchetto di proposte approvato dal coordinamento degli enti locali durante il wokshop di Parma di qualche mese fa.

Carlo Cacciamani, direttore del servizio idro -meteorologico dell’Arpa Emilia Romagna, ha illustrato l’impennata degli aumenti delle temperature negli anni recenti. Il 2009 è stato il secondo anno più caldo in assoluto. Alla febbre della terra si accompagna la grande variabilità della caduta delle piogge. E le previsioni per il futuro non sono delle migliori: tra meno di cinquant’anni ci aspettano ondate di calore più frequenti e piogge che colpiranno più l’Europa del nord rispetto a quella del sud.

Gli enti locali sono impegnati in prima persona nelle politiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, come dimostrano i casi di buone pratiche illustrati nel corso del convegno. “Senza l’azione degli enti locali a livello territoriale l’Italia non potrebbe dire di avere una politica contro il cambiamento climatico e di agire concretamente per trovare nuove soluzioni”. E’ tassativo Emanuele Burgin, presidente del Coordinamento nazionale di Agenda 21 in Italia, intervenuto al convegno di Arezzo. “Gli enti locali – riprende Burgin – i primi a dover rispondere quotidianamente alle problematiche che il cambiamento climatico presenta, in Italia sono lasciati soli. Non c’è una strategia nazionale che preveda un coordinamento delle azioni portate avanti a livello locale né tanto meno una regia”.

Anche il mondo non istituzionalizzato è coinvolto in questa sfida a fermare i cambi del clima e le emissioni di gas serra. Maria Maranò, della coalizione “In Marcia per il Clima”, ha messo in mostra proprio il coinvolgimento del mondo associativo e ha parlato di “rivoluzione dal basso” in corso in Italia. Negli ultimi anni sono aumentati i movimenti popolari contro l’energia a carbone e c’è stato il più grande sviluppo di rinnovabili nel campo energetico con migliaia di comuni che investono in fotovoltaico e pannelli solari.
http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=103551

I cambiamenti climatici alla Giornata mondiale della salute

Si è celebrata il 7 aprile, promossa dall’Onu, la Giornata Mondiale della salute incentrando il dibattito sul rapporto tra cambiamenti climatici e salute

“Proteggere la  salute davanti ai cambiamenti climatici“, è questo il tema della Giornata Mondiale della salute 2008.  “E’ giunto il momento – si legge nel messaggio del segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon – di dare voce a questa realtà troppo spesso trascurata, assicurandoci che la protezione e la salvaguardia della salute umana siano inserite tra le tematiche centrali del cambiamento climatico”
Un modo autorevole finalmente di prendere in considerazione il rapporto stretto che c’è tra la salute  e il clima, troppo spesso messo da parte rispetto a scelte politiche e culturali che hanno fatto si che le cause di malattie tumorali e respiratorie non vengano mai cercate nell’ambiente in cui si vive.
‘Il cambiamento climatico mette a rischio la nostra salute – afferma il direttore regionale dell’Oms Europa – e se le tendenze odierne continueranno saranno le generazioni future a subirne le conseguenze. Attraverso sistemi sanitari piu’ forti, la comunità globale sarà meglio preparata ad affrontare le sfide che il cambiamento climatico pone alla salute”.
Le emissioni di gas serra stanno causando un aumento della temperatura, provocando molteplici, gravi conseguenze tra cui una sempre più preoccupante intensità delle ondate di calore, una diminuzione della produttività agricola ed una maggiore frequenza delle inondazioni. A questi effetti si deve poi aggiungere un possibile deterioramento delle condizioni di salute per milioni di persone.
La temperatura media della superficie terrestre è aumentata negli ultimi 100 anni, a livello globale, di circa 0,74°C. In Europa, tra la fine del 20.mo secolo e la fine del 21.mo, si prevede un incremento che varia, a seconda dello scenario, dai 2,3 ai 6°C. In questo quadro aumentano i rischi di patologie cardiovascolari, renali, metaboliche e soprattutto respiratorie. Su quest’ultime ci sono, in particolare, tre fattori che preoccupano: il cambiamento climatico può aggravare la qualità dell’aria all’interno delle città. Le ondate di calore causano morti, abbastanza frequentemente a causa di problemi respiratori. C’è poi anche il discorso dell’anticipazione della stagione dei pollini nell’emisfero nord.
Per rispondere ai cambiamenti climatici è necessaria una collaborazione tra governi, imprese ed organizzazioni non governative per fronteggiare i problemi sanitari legati ad eventi meteorologici. Una sinergia, auspicata da tutti, ma assolutamente carente. La malnutrizione e le malattie legate al clima colpiranno soprattutto i più deboli: bambini, anziani e malati. Le aree più colpite saranno quelle più disagiate: “Entro il 2020 – si legge infine nel messaggio del segretario generale dell’ONU – quasi 250 milioni di africani dovranno far fronte ad una maggiore scarsità di acqua che comporterà una conseguente diminuzione dei raccolti”.
Pubblicato in

Il cambiamento climatico favorisce in Europa le malattie infettive trasmesse da vettori

 

Realizazzione vaccino in uova

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Fonte: Cordis (18/06/2008)

In futuro i focolai di malattie infettive trasmesse da vettori diventeranno probabilmente più frequenti, afferma l’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control). Secondo una valutazione promossa dall’ECDC, la globalizzazione e i cambiamenti climatici e ambientali, sotto forma di temperature e umidità più elevate, favoriscono il diffondersi di vettori o ospiti intermedi e,  in ultima analisi, delle infezioni stesse.

 

In epidemiologia il termine ‘vettore’ indica organismi che non causano direttamente la malattia ma la trasmettono da un ospite all’altro. Il vettore e l’ospite intermedio non si ammalano, e l’infezione colpisce solo l’ultimo ospite.

Tra le malattie infettive trasmesse da vettori si annoverano la febbre emorragica dengue, il virus della Valle del Nilo, la febbre Chikungunya, la nefropatia epidemica e l’encefalite da zecche (TBE), che si trasmettono all’ospite umano grazie a zanzare, pappataci, zecche e roditori.

‘I cambiamenti climatici e ambientali preannunciati dagli esperti modificheranno in Europa il rischio d’infezioni trasmesse da vettori’, afferma il dottor Zsuzsanna Jakab, direttore dell’ECDC.
‘Assisteremo molto probabilmente al diffondersi di malattie infettive, ad esempio l’encefalite da zecche o la febbre Chikungunya, in aree in cui non erano mai state presenti prima’.

‘Non si tratta solo di fattori ambientali’, aggiunge il dottor Jakab. ‘Anche la globalizzazione, e il più elevato numero di viaggi e traffici commerciali che comporta, sta accelerando la velocità alla quale i focolai possono diffondersi in nuove aree’.

L’accresciuto rischio è ben illustrato dalla diffusione nell’estate 2007 della febbre Chikungunya nella zona di Ravenna, sulla costa nord occidentale italiana: quasi 250 persone furono infettate quando un viaggiatore che, di ritorno dall’India, trasportava il virus Chikungunya venne punto da una zanzara tigre asiatica (Aedes Albopictus).

La zanzara tigre – che si è diffusa in vaste aree dell’Asia, Africa e America, e negli ultimi decenni anche in Europa – è nota come vettore della febbre Chikungunya. Anche se di solito non è letale, il virus Chikungunya provoca febbre alta, numerosi malesseri, dolori muscolari e cefalea, e in alcuni pazienti può causare serie complicazioni e malesseri cronici.

Umidità e temperature più elevate agevolano la diffusione di vettori come le zanzare, ma si è scoperto che la zanzara tigre asiatica è stata introdotta in Europa dall’industria dei pneumatici usati, che costituiscono un buon terreno di coltura di questi insetti.

Un’altra epidemia in rapida crescita negli ultimi anni è la TBE, un virus che infetta il sistema nervoso centrale e viene diffuso dalle zecche. Il numero di focolai in alcune aree europee in cui è endemica è aumentato di circa il 400% negli ultimi 30 anni, rendendo la TBE una importante sfida alla sanità pubblica.

Il dottor Jakab riassume: ‘Dobbiamo capire meglio come questi cambiamenti modificheranno il rischio di malattie infettive trasmesse da vettori, in modo da poter arrivare a una sorveglianza e a un controllo più mirati e migliorare il livello di preparazione nei paesi europei’

VACCINAZIONE PER RIDURRE LA POPOLAZIONE:

 

 

 

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