PEDOFILIA

CHE COS’E’ IL GENDER?

"Onora tuo padre e tua madre; acciocchè i tuoi giorni sieno prolungati sopra la terra, la quale il Signore Iddio tuo ti dà" Esodo 20:12.

Il disprezzo per l’autorità paterna conduce subito al disprezzo per l’Autorità Divina, per questo Satana si adopera per diminuire l’importanza del Quinto Comandamento
Ellen White, Conquistatori di Pace, 307.

Distruggendo il normale senso della famiglia formata dalla donna e dall’uomo come fu creata da DIO nell’Eden, affinchè procreassero per riempire la terra, si abolisce il Quinto Comandamento, lasciando spazio agli orrori di Satana.

CHE COS’E’ IL GENDER?

LEGGETE!! I M P O R T A N T E!!!!

PER IL FUTURO DELLA SCUOLA E I FIGLI!

Messaggio di una mamma andata all’incontro sul Gender tenuto a Camposampiero (PD).

“Vi riassumo x quanto possibile gli appunti presi
.
Prima di tutto però vi invito ad andare a firmare il referendum abrogativo x la legge LA BUONA SCUOLA (che se non abrogata partirà da settembre) che c’è in comune e che ha scadenza a breve.

Se non lo trovate bisogna sollecitare il sindaco affinché lo metta a disposizione x la firma. Io vado domattina.* Nessun politico ammette l’esistenza della teoria Gender ma la chiama teoria di Genere.

Questa teoria mira alla destrutturazione dell’identità dei singoli insegnando ai NOSTRI FIGLI che al di là del proprio sesso biologico possono decidere autonomamente di appartenere ad un altro Genere (bisex omo lesbo misto chi più ne ha più ne metta) includendo in questo Genere anche il Genere pedofilo!!!!.

Il tutto mirato al fatto di consegnare tutte le alternative sessuali alla normalità ignorando completamente i limiti che la natura ci pone. A dimostrazione di ciò la recente sentenza della cassazione dove un uomo trans non operato ha ottenuto il cambio di genere pur non essendo operato perché “dentro si sentiva donna”.

A lungo termine, cosa peraltro già avviata, vi sarà la legalizzazione della pedofilia, che non sarà più un reato ma una condizione di Genere.

*Insegneranno ai nostri figli che non si nasce maschio o femmina ma si decide che cosa essere.
*Il decreto mira a destrutturate la famiglia insegnando ai bambini che mamma e papà non è normale. Invece normalità è TUTTO!!! etero non sarà più normalità ma OMOSEX sarà un valore aggiunto.
Tutto questo sarà fatto da settembre dove il problema di matematica sarà: Mary e i suoi due papà….. Ecc…Quindi non sarà l’ora di educazione sessuale ma tutto l’insegnamento mirato a ciò. A Padova questi programmi sono già diffusi. Negli asili di Roma pure. A Trieste negli asili i bambini possono esplorare il corpo dei compagni si scambiano i vestiti, truccano i maschi, offrono ai bambini kit di peluche riproducenti organi maschili e femminili insegnando loro come funziona masturbazione e penetrazione. Hanno adottato libri a fumetti a sfondo pornografico (un titolo a disposizione sul web è svizzero e si intitola LISA UND JAN tradotto x gli asili di trieste.)

Tutte le scuole saranno uniformate in tutta Europa

(vedi linee guida OMS ed educazione sessuale nella scuola e lo standard dell’educazione sessuale in Europa). Iniziano sin dall’asilo insegnando la masturbazione precoce e via via fino al sesso completo (non importa con chi) e all’interruzione di gravidanza anche in fase avanzata. L’ONU ha fondato una commissione per la diffusione del Gender.

La Fornero ha aderito gli ultimi 10 giorni del suo mandato a questa “sperimentazione sui bambini” ben consapevole che in America è già attiva e produce danni non indifferenti.

Con il Lunar, che sono 3 libri di formazione obbligatoria x i docenti, insegnano che la famiglia è un luogo di proliferazione di odio omosex.

Vogliono destrutturate la famiglia. I nostri figli saranno martellati in ogni materia con riferimenti espliciti. Gli faranno vedere immagini che a 9 anni noi genitori evitiamo accuratamente.

E il testo di questa teoria che il caro Renzi ha appoggiato così allegramente, arriva dalla fondazione MARIO MIELI (pedofilo EBREO omosex che sosteneva di amare così tanto i bambini da voler dare loro l’amore!!!) e altre 24 associazioni Gay Lesbo ecc.

Il disegno di legge Fedeli è stato inglobato nel decreto legge LA BUONA SCUOLA. Prevede il cambio dei testi scolastici e delle attività scolastiche senza prevedere il consenso dei genitori.

Prevede 5 punti:

1 integrazione del sistema di Genere e di TUTTE LE MISURE NECESSARIE AD ATTUARLO

2 distruzione di stereotipi usanze tradizioni ecc che differenzino il sesso biologico

3 obbligo di formazione x gli insegnanti

4 formazione università di nuove leve x l’insegnamento

5 assunzione dei testi Polite x gestire l’eliminazione del genere sessuale.

 

Lo stato ha stanziato 200 milioni di € x finanziare il progetto.Tutto ciò comporterà che quando i nostri figli saranno all’Università non riconosceranno più la famiglia come tale e non avranno identità sessuale certa.

Lo scopo a lungo termine è il controllo demografico e la riduzione della popolazione.

Il programma è previsto a livello mondiale una volta che l’Italia avrà fatto da cavia insieme ad altri paesi tea cui la Germania – i francesi hanno detto NO con un referendum firmato da tutti-. So che ho scritto tanto ma questo è solo un piccolo riassunto di ciò che è stato detto. Quanto sopra è ciò che mi hanno raccontato questa sera.

Il sistema per far si che i nostri figli non vengano presi dentro questa presunta trappola è l’educazione scolastica parentale.

In tanti lo hanno già fatto nelle città dove questi programmi sono attivi. Non è l’ora di educazione sessuale che si può far saltare.

É tutto il programma scolastico che sarà permeato da questi insani principi e non c’è scampo.

Fra l’altro anche tutti gli asili e scuole paritarie anche cattoliche avranno l’obbligo di uniformarsi.”*
FONTE: http://www.nextquotidiano.it/il-nuovo-messaggio-sulle-lezioni-di-gender-a-scuola/

GENDER

Scuola, approvata la riforma. Così il governo impone il gender in classe

 

Scuola, approvata la riforma. Così il governo impone il gender in classe

La Camera ha approvato la riforma della scuola con 277 voti a favore, 173 contrari, dei quali 4 dalle file del Pd, e 4 astenuti. Si tratta del via libero definitivo, sul quale non erano previste sorprese. La seduta ha comunque riservato alcuni fuori programma, a partire dall’avvio turbolento. Mentre in piazza Montecitorio manifestavano i sindacati della scuola, infatti la discussione in aula è stata sospesa dopo che la Lega ha esposto cartelli con su scritto “Giù le mani dai bambini”, costati anche l’espulsione del capogruppo Massimiliano Fedriga. La protesta è stata un tentativo in extremis di attirare l’attenzione su uno dei capitoli più controversi del testo e più glissati da parte del governo: l’introduzione nella riforma dell’insegnamento dell’ideologia gender, fin dalle scuole dell’infanzia.

Il gender nascosto nei riferimenti normativi

Il fatto che la riforma introduca una «offerta formativa» che punta a negare l’esistenza delle differenze biologiche tra uomo e donna è stato recisamente negato dal governo e in particolare dalla componente centrista dell’Ncd. Ma uno studio attento del testo dimostra il contrario. In particolare, sono state le associazioni pro Vita e delle famiglie a lanciare un allarme dettagliato, spiegando che l’insidia si nasconde all’interno dei riferimenti normativi cui il ddl rimanda. Ovvero, nel testo della “Buona scuola” non si parla esplicitamente di gender, ma – dietro la comoda facciata della lotta alla discriminazione – al comma 16 si rimanda alla legge 119 del 2013. Un richiamo incomprensibile per i non addetti ai lavori, anche perché a sua volta richiama a un altro riferimento normativo: la Convenzione di Istanbul, che proprio la legge 119 di fatto attua.

Ecco a cosa punta davvero il ddl Buona scuola

Cosa dicono, dunque, queste leggi che ora, attraverso il ddl Buona scuola, entreranno di prepotenza nelle classi e, quindi, nelle case degli italiani? La convenzione di Istanbul dice, tra l’altro, che «con il termine genere ci si riferisce a ruoli, comportamenti, attività e attributi socialmente costruiti che una determinata società considera appropriati per donne e uomini». Dunque, secondo questa definizione, non si è uomo e donna perché così si è nati, ma perché la società così impone. È la sintesi dell’ideologia gender e, in sostanza, per la convenzione di Istanbul se invece si riconosce una differenza biologica si compie una discriminazione. La legge 119 del 2013, recepisce questa direttiva rendendola piano operativo e dicendo che bisogna «promuovere una adeguata formazione» non solo alle superiori, ma fin «dalla scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione». Ora, a chiudere il cerchio, arriva il ddl Buona scuola con cui il governo inserisce il gender direttamente nelle strategie di lungo termine per l’istruzione italiana. Con la firma di una ministra eletta con i moderati di Scelta Civica e con l’avallo dell’Ncd.

L’associazione ProVita: «I vescovi parlino chiaramente»

Un colpo di mano avvenuto, hanno denunciato i promotori della grande manifestazione delle famiglie del 20 giugno, nel silenzio della Cei. «È molto triste che la Chiesa abbia taciuto su questo disegno di legge che, facendo riferimento alla legge 119 e quindi alla convenzione di Istanbul, introduce stabilmente il gender nelle scuole», commenta Toni Brandi, presidente della onlus ProVita, il quale, dopo le polemiche dei giorni scorsi, rivolge anche un invito al segretario generale dei vescovi italiani, monsignor Galantino perché la Cei non manchi l’appuntamento con il ddl Cirinnà sulle Unioni civili: «Il popolo del 20 giugno – sottolinea Brandi – non può essere tradito da coloro che lo dovrebbero rappresentare. Abbiamo massimo rispetto per la Cei e umilmente chiediamo che monsignor Galantino affermi chiaramente che non ci possono essere compromessi sul disegno di legge Cirinnà»

http://www.secoloditalia.it/2015/07/scuola-approvata-riforma-cosi-governo-impone-gender-in-classe/

BREAKING NEWS, ETICA, nocristianofobia.org

L’infanzia tedesca devastata dall’indottrinamento gay: l’altra faccia di ‘Colonia’

Lgbt

Tanto le famiglie naturali quanto le persone eterosessuali, d’ora in poi, nelle scuole di Meclemburgo-Pomerania, non rappresenteranno altro che una delle tante, possibili varianti di coppia e di orientamento sessuale: lo prevede il Piano d’azione per l’uguaglianza e l’accettazione della diversità sessuale e di gender in vigore nel Land, rigorosamente ossequioso verso i diktat e le pressioni imposte dalle lobby Lgbt, di cui asseconda fedelmente gli obiettivi politici e ideologici.A rivelarlo è stata l’agenzia Junge Freiheit on line del 29 dicembre scorso, che ha precisato come all’indottrinamento di Stato siano destinati a non sfuggire, purtroppo, neppure i bambini delle materne, infischiandosene dei seri problemi conseguenti per un loro corretto ed armonico sviluppo; è probabile che, nelle classi, vengano inseriti compagni omosessuali o provenienti da coppie gay o lesbiche, con l’esplicito intento di discriminare gli altri o di ricodificare in loro un falso concetto di “normalità”.

L’agenzia Kultur und Medien non esita, giustamente, a condannare il bieco tentativo di «decostruzione» delle coscienze sin dalla più tenera età, rendendone oltre tutto forzatamente complici gli stessi insegnanti.

Ma c’è di più: allo stesso scopo sono state predisposte da Angela Kolb , esponente dell’Spd e ministro di Giustizia nella Sassonia-Anhalt , delle autentiche «valigette didattiche» contro la «violenza di genere». Non esiste alcun allarme sociale, in merito: basti il fatto che, dal 2007 al 2014, le forze dell’ordine han registrato in tutto solo 19 casi riconducibili a tale specifico reato. Il che rende evidente la natura assolutamente strumentale del provvedimento assunto.

E’ sconcertante notare con quanta foga, con quanti mezzi – economici ed umani – e con quanta ossessiva tenacia gli ambienti Lgbt, contando sulla sponda politica garantita dalle Sinistre in particolare (ma anche da ampi settori delle destre più “liberali”), cerchino di strappare ideologicamente dalle menti dei piccoli l’evidenza naturale del matrimonio come unione tra un uomo ed una donna. Uno sforzo titanico posto in essere con l’unico obiettivo di produrre un’autentica aberrazione spirituale, morale e sociale (fonte: Osservatorio Gender).

In collaborazione con: nocristianofobia.org

Non c’è da meravigliarsi che poi, una volta cresciuti, ‘lascino fare’ i loro comodi ai nuovi arrivati. Colonia non è solo il simbolo della furia sessuomane dei profughi, è anche il simbolo della de-mascolinazzione dell’uomo europeo.

“È tempo che tu operi, o Eterno; essi hanno annullato la tua legge”
Salmo 119:126.

Un “j’accuse” super laico

La teoria del gender non è che “nuovo puritanesimo”

Filosofa francese vs gauche sessuofobica. L’ateista Onfray applaude (pure troppo)

di Nicoletta Tiliacos | 24 Dicembre 2014

Il filosofo ateista francese Michel Onfray

Roma. Il filosofo ateista francese Michel Onfray, idolo della gauche grazie ai suoi libri fieramente antireligiosi e libertini, è caduto in disgrazia. Colpa del tweet che aveva lanciato a settembre, in un accesso di puro buonsenso (capita anche agli ateisti, pare). Riferendosi ai programmi scolastici improntati alla negazione della differenza sessuale (il famigerato “Abcd de l’égalité”), aveva scritto: “E se a scuola, al posto della teoria del genere e della programmazione informatica, si insegnasse a leggere, scrivere, far di conto, pensare?”. E’ bastato, perché Onfray fosse accusato di essere un neoreazionario. In Francia, con l’avvento di Hollande alla presidenza e grazie ai suoi tre ministri dell’Educazione, il tema della “decostruzione” degli stereotipi sessuali o presunti tali è al centro di una sorta di nuova rivoluzione giacobina. E il fatto che Onfray non solo non si sia arruolato tra i rivoluzionari, ma che si dimostri critico, ha deluso certi suoi ex fan.

Ora il filosofo torna sull’argomento dalla pagine della sua rubrica sul Nouvel Observateur. L’occasione è l’uscita di un libro della filosofa Bérénice Levet, quarant’anni, già allieva di Finkielkraut e studiosa di Hannah Arendt. “La théorie du genre, ou le monde rêvé des anges” (Grasset) è a sua volta bersaglio dei benpensanti della gauche. Prima di tutto perché dimostra che la pretesa inesistenza della teoria del genere nei programmi scolastici promossi dai ministri Peillon, Hamon e Vallaud-Belkacem è, appunto, pretesa. E’ la stessa autrice a spiegare che “finché quella teoria si limitava ai laboratori di ricerca di qualche università americana, la cosa mi era indifferente; ma ora si è insinuata in Francia, fin dentro le nostre scuole”. E racconta di un suo nipote, alunno di prima media, al quale era stato dato da leggere un opuscolo illustrato, intitolato “Il giorno in cui mi sono vestito da donna”.

E’ allora, scrive la Levet, che ha cominciato il suo libro. Nel quale, dice Onfray sul Nouvel Obs, troviamo più di una prova che la propaganda pro gender nelle scuole francesi e nella società “esiste eccome”, e che è in corso un combattimento “tra chi afferma che il corpo e la carne non esistono, che gli esseri umani sono solo archivi culturali, che il modello originale dell’essere è l’angelo, il neutro, l’asessuato, la cera malleabile, l’argilla priva di sesso da plasmare sessualmente, e chi sa che l’incarnazione concreta è la verità dell’essere che viene al mondo. Il che non esclude la formattazione fallocratica, ma non le lascia l’onnipotenza”. Per Onfray la teoria del genere è un “nuovo puritanesimo”, che vuole “un essere umano nuovo, senza sesso”: è “il mondo sognato degli angeli” di cui parla il libro della Levet. Un mondo in cui è esaltata l’autocostruzione che nega la differenza sessuale, e che ha per esito “l’omosessualità, la bisessualità, la transessualità e tutte le altre forme di sessualità che si possono volere e scegliere a piacimento, per cambiarle senza mai sentirsi assegnati a esse”.

La Levet non chiama in causa Dio e ricusa “letture religiose o scientiste. Non è né con chi crede che tutto sia natura e Dio e cultura e geni, né con la destra tradizionalista né con la sinistra cosiddetta progressista. Non fa appello alla teologia o alle neuroscienza, ma alla filosofia”. Per questa via, scrive Onfray, “mostra come certi pretesi sovversivi realizzino paradossalmente il progetto cristiano: un corpo senza organi sessuali, l’aspirazione a una neutralità asessuata simile a quella degli angeli, il progetto di un ‘concepimento virginale’ apparentato a quello di Maria, madre di Gesù, con la fecondazione in vitro, ‘la ‘paura del desiderio’ eterosessuale ereditata da san Paolo, che esaltava la castità”

L’ateista Onfray si fa prendere la mano da una sua idea di cristianesimo molto parziale, che coincide con la visione monastica del corpo e della carne. Ma coglie il centro del problema, quando, con Bérénice Levet, dimostra che la teoria del gender non è che odio dell’eros nascosto da un alibi progressista. Affermare che maschile e femminile sono solo “costruzioni” non è una buona novella, è una bugia. E il libro della Levet dimostra anche l’incompatibilità di quella teoria con ciò che ha contribuito a costruire certe felici peculiarità della civiltà francese: la galanteria, l’erotismo, la conversazione. Non si tratta di relitti del passato ma di “doni incomparabili” legati alla dualità dei sessi.

http://www.ilfoglio.it/articoli/2014/12/24/francia-teoria-gender-non-che-nuovo-puritanesimo___1-v-124097-rubriche_c391.htm

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