SINTESI

GESÙ È RISORTO DI SABATO

“COME INFATTI GIONA ERA NEL VENTRE DELLA BALENA PER TRE GIORNI E TRE NOTTI, COSÌ IL FIGLIUOL DELL’UOMO SARÀ NEL CUORE DELLA TERRA TRE GIORNI E TRE NOTTI” Matteo 12:40.

Gesù pronuncia queste parole per un motivo molto importante. Gli scribi e i farisei chiedevano un segno miracoloso come prova che Egli era davvero il Messia tanto atteso. “Egli rispose e disse loro: La generazione malvagia e adultera chiede un segno, ma nessun segno le sarà dato se non il segno del profeta Giona” Matteo 12:39.

I Vangeli sono molto espliciti nell’affermare che Gesù morì il venerdì e che il suo corpo fu posto frettolosamente nella tomba nel tardo pomeriggio, poco prima del tramonto, quando stava per iniziare il sabato (Giovanni 19:30-42) e che la resurrezione avvenne la domenica.

Gesù dichiara che starà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Se Gesù fosse morto veramente il venerdì e sarebbe risorto la domenica si smentirebbe la profezia di Gesù che dice starà nel cuore della terra ‘tre giorni e tre notti’ che sono 72 ore. La morte di venerdì e la resurrezione di domenica sono intorno alle 30 ore.

Un ‘giorno’, in Genesi 1, è inteso come 12 ore per il giorno (Giovanni 11:9-10), e 12 ore per la notte, 24 per completare un giorno di 24 ore.

Mentre la maggioranza dei traduttori recitano che “nel primo giorno della settimana” le donne andarono al sepolcro, la Bibbia tradotta da Mons. Antonio Martini riporta così:

“MA LA SERA DEL SABATO, che si schiariva già il primo dì della settimana, andò Maria Maddalena, e l’altra Maria a visitare il sepolcro. Quand’ecco egli fu gran tremuoto. Imperocché l’Angelo del Signore scese dal cielo: e appressatosi voltò sossopra la pietra, e sedeva sopra di essa. E l’aspetto di lui era come folgore: e la sua veste come neve. E per la paura, che ebbero di lui, si sbigottirono le guardie, e rimasero come morte. Ma l’Angelo del Signore presa la parola disse alle donne: Non temete voi: imperocché io so, che CERCATE GESÙ CROCIFISSO: EGLI NON È QUI: CONCIOSSIACHÉ È RISUSCITATO, CONFORME DISSE. Venite a vedere il luogo, dove giaceva il Signore.” Matteo 28:1.

Il sabato sera Cristo non era più nella tomba! Allora, quando è resuscitato Gesù? L’angelo dice “conforme quanto ha detto Gesù” cioè dopo tre giorni e tre notti.

Leggiamo la profezia di Daniele che dice il giorno esatto della morte di Gesù:

“Sono state fissate settanta settimane (490 anni) pel popolo tuo (ebreo), e per la tua città santa (Gerusalemme), affinché la prevaricazione sia tolta, ed abbia fine il peccato, e sia cancellata l’iniquità, e venga la giustizia sempiterna, ed abbia adempimento la visione, e la profezia (per la salvezza dell’umanità), e riceva l’unzione (la morte in croce) il Santo de’ santi (Cristo). Sappi adunque, e nota attentamente: Da quando uscirà l’editto per la riedificazione di Gerusalemme fino al Cristo principe vi saranno sette settimane, e sessantadue settimane (in tutto 7+ 62=69 settimane): e saranno di nuovo edificate le piazze, e le muraglie in tempo di angustia. E dopo (le 7 e le) sessantadue settimane il Cristo sarà ucciso, e non sarà più Suo il popolo, che lo rinnegherà (i Farisei e il popolo lo uccisero per mezzo di Pilato) … Ei confermerà il testamento (Patto) con molti in una settimana, e alla metà della settimana verranno meno le offerte, e i sacrifici (l’agnello sgozzato simbolo di Cristo), e sarà nel tempio l’abominazione della desolazione (l’Anticristo), e la desolazione durerà sino alla consumazione, e sino alla fine (del mondo)” Daniele 9:24-27.

L’Unto o Cristo, il Messia doveva morire ‘alla metà della settimana’. Contiamo i giorni della settimana a partire dal primo giorno:

Domenica
Lunedì
Martedì
MERCOLEDÌ
Giovedì
Venerdì
Sabato

Il MERCOLEDÌ era il giorno profetizzato in cui Cristo doveva morire e nel 31 d.C. il 14 di Abib o Nisan cadeva di mercoledì.

Gesù morì il giorno della preparazione o vigilia di Pasqua (vigilia del 15° giorno di Abib o Nisan) che sarebbe stato mercoledì 14, del mese di Nisan (Giovanni 19:31,42). Poiché il giorno dopo era il sabato solenne, come ci viene detto in Giovanni 19:31, Pilato fu pregato dai farisei di rimuovere i corpi dalle croci “affinché i corpi non rimanessero sulla croce di sabato”. La Scrittura dice che “quel sabato era di grande solennità”. In altre parole, Gesù è morto mercoledì dopo l’ora nona (15.00 di pomeriggio), il giorno prima del SABATO PASQUALE (giovedì 15). Non era il sabato settimanale del Comandamento, si riferiva al 15° giorno del mese di Abib o Nisan, un sabato solenne.

Giuseppe di Arimatea chiese a Pilato il corpo di Gesù e lo pose in una tomba mai usata (Matteo 27:57-60).

Le pie donne seguirono Giuseppe per vedere dove avrebbe posto nella tomba Gesù (Luca 23:55; Matteo 27:61), la sera della Sua morte e si riposarono il 15 di Abib o Nisan, il giorno dopo la morte di Cristo che era il sabato solenne pasquale e cadeva di giovedì.

I capi sacerdoti ebrei e i farisei, rompendo la sacralità del sabato solenne pasquale il 15 di Abib, giovedì, andarono da Pilato. Essi chiesero che il sepolcro fosse ben custodito, poiché dissero a Pilato, quel Seduttore, parlando di Cristo, aveva detto che dopo la sua morte dopo tre giorni sarebbe resuscitato (Matteo 27:62-66).

Il venerdì, il 16 di Abib o Nisan, benché continuasse la festa degli azzimi, era un giorno normale, quindi le pie donne andarono a comprare gli aromi per ungere il corpo di Cristo (Marco 16:1). Prepararono gli unguenti il venerdì e poi si riposarono “secondo il Comandamento” (Luca 23:56).

Sembra che ci sia una contraddizione tra i vangeli, ma non è così perché dopo il venerdì c’era il sabato settimanale lasciato da Dio nella Creazione (Genesi 2:1-3; e nel Comandamento Esodo 20:8-11).
Nella settimana della morte di Gesù ci furono due sabati: il sabato solenne, il 15° giorno di Nisan o Abib il giorno dopo la morte di Cristo, e dopo il 16° giorno cioè il venerdì, c’era il sabato settimanale del comandamento (Esodo 20:8-11) nel 17° giorno di Abib, nel corso della festa pasquale.

Il testo greco dei Vangeli ci permette anche di vedere chiaramente che due giorni santi sono menzionati in questi racconti. In Matteo 28:1, dove Matteo scrive che le donne andarono alla tomba “dopo il sabato”, la parola greca “sabato” è PLURALE, quindi la traduzione esatta sarebbe “dopo i sabati”. Anche la scrittrice Ellen G.White, asserisce che nella Pasqua in cui morì Cristo ci furono due ‘sabati’.

Quando è dunque risorto Gesù?

“MA LA SERA DEL SABATO, che si schiariva già il primo dì della settimana, andò Maria Maddalena, e l’altra Maria a visitare il sepolcro. Quand’ecco egli fu gran tremuoto. Imperocché l’Angelo del Signore scese dal cielo: e appressatosi voltò sossopra la pietra, e sedeva sopra di essa. E l’aspetto di lui era come folgore: e la sua veste come neve. E per la paura, che ebbero di lui, si sbigottirono le guardie, e rimasero come morte. Ma l’Angelo del Signore presa la parola disse alle donne: Non temete voi: imperocché io so, che CERCATE GESÙ CROCIFISSO: EGLI NON È QUI: CONCIOSSIACHÉ È RISUSCITATO, CONFORME DISSE. Venite a vedere il luogo, dove giaceva il Signore.” Matteo 28:1.

Gesù è risorto alla nona ora del sabato del Comandamento, alle 15 del pomeriggio, esattamente tre giorni e tre notti dopo la crocifissione, 72 ore dopo, come aveva predetto la profezia di Daniele 9:27, prima parte, e come ha confermato Gesù prima di essere crocifisso dicendo che, come Giona stette tre giorni e tre notti dentro la pancia del pesce, così Cristo doveva stare tre giorni e tre notti nel cuore della terra (Matteo 12:40).

ESULTIAMO PERCHÉ IL NOSTRO SIGNORE È RISORTO NEL SANTO SABATO DEL COMANDAMENTO CHE DICHIARA LA POTENZA CREATRICE E REDENTRICE ETERNA DI DIO, E DISTRUGGE LA TRADIZIONE GIUDEO-ANTICRISTIANA DELLA DOMENICA!

P.S.

L’inganno sull’osservanza della domenica, è nata molto prima del decreto di Costantino nel 321 d.C.
Nei primi secoli di persecuzione dei cristiani, gli ebrei furono i maggiori mandatari e causa della persecuzione cristiana (Atti 4:24-29), ma per tre secoli non riuscirono a demolire l’idea di Cristo il Messia, Dio come il Padre.
Crearono così (gli ebrei) dottrine parallele per distruggere quello che gli ebrei chiamano ancor oggi “Impostore” parlando di Cristo.
Nacquero varie correnti tra cui la più incisiva l’Arianesimo che non accettava la divinità di Cristo. Ario un sacerdote ebreo pseudo-cristiano, divulgò questa dottrina con il fine di distruggere la figura redentrice di Cristo. Assieme a questa opera ariana si insinuava il tentativo ebreo di cambiare il riposo del sabato dei cristiani con la domenica o giorno del sole.

“Sol Invicta fu definitivamente alto nella gerarchia divina e divenne il protettore ufficiale dei Sovrani (romani) e dell’Impero… [Aureliano nel 270 d.C] pose nel suo nuovo santuario le immagini di Bel e Helios, dio sole, adottato da Palmyra*. Nello stabilire questo nuovo culto dello Stato, Aureliano in realtà proclamò la detronizzazione della vecchia idolatria Romana e l’adesione dell’adorazione del sole Semitica (ebrea)… Questa teologia siderale, fondata su antiche credenze degli astrologi caldei, trasformata in età ellenistica sotto la duplice influenza delle scoperte astronomiche e del pensiero stoico, [fu] promossa, dopo essere diventata un’adorazione- panteista del sole (identificare Dio nel sole), al rango di religione ufficiale dell’Impero romano” Franz Cumont, Astrologia e Religione presso i Greci e Romani (ristampa; New York: Dover Publications, Inc., 1960), pp. 55, 56.

“Giacché un Editto reale non poteva sostituirsi all’autorità Divina, EUSEBIO, un vescovo, (Ariano ed ebreo al pari di Ario), che cercava il favore dei principi e che era amico e adulatore di Costantino, SUGGERI’ l’idea che Cristo aveva trasferito il riposo dal Sabato alla domenica”. Come prova in favore di questa nuova dottrina non poté essere prodotta neppure una testimonianza delle Scritture. Del resto, Eusebio stesso, sia pure inconsapevolmente, ne riconobbe la falsità, e indicò il vero autore del cambiamento dicendo: Tutte le cose che dovevamo fare il Sabato, noi le abbiamo trasferite nel giorno di [domenica]” Robert Cox, Sabbath Laws and Sabbath Duties, p. 538.

Questo lavoro silente e insidioso diede i suoi frutti nel 321 con L’OBBLIGO DOMENICALE di Costantino che era ariano, ma per ingraziarsi i cristiani accettò nominalmente il cristianesimo.

La dissacrazione del cristianesimo continuò con il Concilio di Nicea del 325 d.C., che Costantino presenziò dove i vescovi cattolici, per difendere la divinità di Cristo, e i vescovi ariani per disperdere la figura divina e redentrice di Cristo, conclusero l’accordo con la firma obbligatoria sulla Trinità. In essa si dichiarava il Figlio come il Padre e si aggiungeva lo Spirito Santo con una persona divina. Quindi gli ariani in definitiva avevano vinto, perché il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo erano tre persone, ma un solo Dio. Spariva così la figura nel Santuario Celeste di Cristo, indipendente nei movimenti, che intercedeva presso l’altare d’oro davanti il Padre a favore del peccatore.

Queste due dottrine religiose, L’OSSERVANZA DELLA DOMENICA E IL CREDO DELLA TRINITÀ SONO IL FONDAMENTO ANTICRISTIANO DI TUTTE LE FALSE DOTTRINE, FINO AL RITORNO DI CRISTO.

 

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