APOSTASIA AVVENTISTA
IL SIONISMO CRISTIANO
"Che cosa vediamo profilarsi davanti a noi? Un altro concilio generale! Un raduno mondiale! Un'alleanza evangelica e un credo universale... Una volta giunti a questo punto, per stabilire l'uniformità completa basterà fare solo un passo: ricorrere alla forza. Quando le chiese degli Stati Uniti, unendosi sui punti di dottrina che sono loro comuni, influiranno sullo stato per imporre i loro decreti e sostenere le istituzioni, allora l'America protestante (Sionismo Cristiano, Protestanti-Evangelici a favore dei Giudei) avrà formato un'immagine della gerarchia romana... la cui adorazione è imposta dalla bestia con due corna (Ap.13:11-14)" Ellen White, Gran Conflitto, 444
Il Tavolo delle Religioni
Il Tavolo delle Religioni è un progetto che si svolge nell’ambito delle celebrazioni per il 400° anniversario della città, con l’obiettivo di realizzareuna maggiore conoscenza delle realtà religiose cittadine ed una maggiore collaborazione a livello locale.
Nel marzo 2006 ha avuto luogo il convegno intitolato “Religioni in dialogo” culminato nella lettura collettiva di una “preghiera ecumenica”. D’altra parte Livorno, città multietnica e multiculturale, affonda le sue radici di tolleranza nelle “Leggi Livornine”, promulgate nel 1593 da Ferdinando I.
Il 30 ottobre 2006 alle 17.30 è stato siglato siglato un protocollo d’intesa per l’istituzione del Tavolo delle Religioni.
L’evento sancisce la costituzione di un tavolo permanente di confronto tra fedi e appartenenze diverse. Siedono al tavolo i rappresentanti delle diverse comunità: per la Chiesa Cattolica S .E. Mons. Diego Coletti, per la Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta delPatriarcato Ecumenico di Costantinopoli Archimandrita Atenagora Fasiolo, per la Comunità Ebraica Rabbino Capo Yair Didi, per la Comunità Islamica Imam Abdelghani Boukkari, per la Chiesa Evangelica Valdese Pastore Klaus Langeneck, per la Chiesa Evangelica BattistaThomas Hagen, per la Chiesa Evangelica Pentecostale Pastore Dante Bernarducci, per la Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno Pastore Giuseppe Scarcella, per il Patriarcato Romeno – Metropolia Ortodossa Romenadell’Europa Occidentale e Meridionale – Vicariato d’Italia Padre Giovanni Sarpe, perl’Assemblea Spirituale dei Baha’i di Livorno Francesco Spaziosi, per l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai Valeria Venturi, , per l’Unione Induista Italiana Sanatana Dharma Samgha Gioiella Devoti.
http://www.comune.livorno.it/pages.php?id=2201&lang=it
Il dilemma che si presenta a molti studiosi delle profezie bibliche riguarda il fatto che, nonostante gli Stati Uniti siano un paese la cui origine e storia sono profondamente influenzate dalla Massoneria e sotto il controllo della Federal Reserve, esiste ancora una forte tendenza culturale a considerare gli USA una grande nazione cristiana i cui leader sono cristiani “rinati” con conoscenze e fondamenta evangeliche. E che il ruolo del paese sia di proteggere Israele e gli Ebrei durante gli “ultimi giorni”. Il Sionismo cristiano è un elemento integrante di questa scuola di pensiero religioso.
Oggigiorno, i Sionisti cristiani formano la più vasta base di sostegno per gli interessi pro-Israele negli USA. Fin dagli anni ’70, la lobby pro-Israele non ha cessato di mobilitare il sostegno politico ed economico per Israele tra i fondamentalisti cristiani. Ad esempio, l’organizzazione ‘Stand for Israel‘ e i gruppi pro-Israele cristiani hanno fatto notevoli pressioni sul Congresso e sulla Presidenza americani. La loro difesa di Israele è indefessa, e solitamente supportata da citazioni bibliche ben selezionate. Politiche come quelle dell’incremento degli insediamenti israeliani, dell’assassinio preventivo dei leader palestinesi, del dominio israeliano su tutta la Palestina storica (specialmente su Gerusalemme), troverebbero un pronto sostegno nella destra cristiana.
I Sionisti cristiani credono ciecamente che la ricostruzione del Tempio sia imminente, e sostengono attivamente coloro che la stanno compiendo. La credenza relativa alla ricostruzione del Tempio sta alla base della controversia sulla rivendicazione del diritto di Israele al dominio assoluto su Gerusalemme oltre che all’espansione dei confini dello stato, fino ad includere non solo la Palestina, ma – in una lettura letterale di Genesi 15:18 – la maggior parte del Medio Oriente dall’Egitto all’Eufrate.
Non dovremmo dimenticare che il fine ultimo del rimpatrio degli esiliati e della fondazione dello stato è la costruzione del Tempio. Il tempio è al vertice della piramide. Si tratta di una questione di dominio. Chi controlla il Monte del Tempio controlla Gerusalemme. E chi controlla Gerusalemme controlla la terra di Israele. Usando l’analogia di tre cerchi concentrici per illustrare l’agenda Sionista, la terra rappresenta l’anello più esterno (conquistato nel 1948), Gerusalemme il cerchio centrale (ottenuto nel 1967) e il Tempio il cerchio più interno ancora da conquistare.
I Sionisti cristiani ed ebrei sono uniti dalla convinzione che il Duomo della Roccia musulmano deve essere distrutto, che il terzo Tempio Ebraico deve essere edificato, i sacerdoti devono essere riconsacrati ed i sacrifici nuovamente istituiti per adempiere alle profezie bibliche e per affrettare l’avvento del Messia. Con la rinascita dello Stato d’Israele in terra di Palestina, l’antica Gerusalemme di nuovo sotto il totale controllo ebreo per la prima volta in 2600 anni, e la prospettiva della ricostruzione del Tempio, il segno più importante dell’avvento del Messia. E’ come trovare il pezzo più importante di un puzzle … per tutti quelli che hanno fede nel Messia tanto atteso è un momento fortemente elettrizzante.
E’ dagli anni ’60 che viene scritto e dichiarato da molti che la parte più cruciale delle profezie che si deve ancora adempiere riguarda la ricostruzione del Tempio. Venticinque anni fa, la sola idea che gli Ebrei potessero ricostruire il loro sacro Tempio suonava bizzarra e inverosimile. Oggi, questa nozione non provoca più ilarità in nessuno. Delle tre posizioni escatologiche – amillenarista, postmillenarista e premillenarista – è quest’ultima, con la sua credenza in un regno messianico letterale e fisico in terra della durata di mille anni, con a capo Gerusalemme, che ha sostenuto la convinzione di un futuro Tempio ebraico.
Le aspirazioni religiose dei Sionisti ebrei e cristiani volte alla ricostruzione del Tempio hanno chiare ramificazioni politiche che minacciano di destabilizzare l’intero Medio Oriente. Hal Lindsey aveva dichiarato che la disputa che avrebbe innescato la battaglia di Armageddon sarebbe sorta a proposito del Monte del Tempio e della vecchia Gerusalemme (Zaccaria 12:2-3), l’appezzamento di terreno più contestato e strategico al mondo.
I cristiani fondamentalisti ed evangelici protestanti negli Stati Uniti che abbracciano con fervore Israele sono il blocco più importante di sostenitori americani non ebrei dello stato sionista e le sue politiche.
Ma pochi di questi “cristiani sionisti” si rendono conto… come il loro punto di vista è in disaccordo con i tradizionaliprincipi cristiani. I Sionisti cristiani rifiutano i valori etici di Gesù quali stabiliti nei Vangeli, e tradiscono i fratelli cristiani in Palestina, che sono vittime diell’oppressione e espropriazione israeliana…
FORUM INTERRELIGIOSO “4 OTTOBRE” DI PARMA
Il Forum Interreligioso 4 Ottobre di Parma con il patrocinio del Comune di Parma, Assessorato alle Politiche Sociali e della Provincia di Parma, Assessorato alle Politiche Sociali
Giovedì 2 ottobre Parma vivrà una giornata dedicata al dialogo interreligioso ed interculturale.
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I SIONISTI EVANGELICI
Crescono negli Stati uniti i fondamentalisti evangelici, cristiani, AVVENTISTI, zoccolo elettorale del presidente Bush. La cui posizione rispetto agli arabi e agli ebrei è radicalmente mutata. Ieri violentemente antisemita, oggi è violentemente antislamica e ferventemente sionista
MARCO D’ERAMO
Milioni di persone scompaiono nel giro di una notte e l’Anticristo diventa segretario generale delle Nazioni unite. Anticristo è un ex presidente della Romania che inganna quasi tutti quelli «lasciati indietro», tranne un gruppetto di prodi che include un reporter politico per un settimanale internazionale. Anticristo mette su un trattato di pace con Israele, vara una moneta unica mondiale, ricostruisce il tempio di Salomone, sposta la sede delle Nazioni unite in Iraq, e persuade tutte le nazioni a disarmare. Questo è almeno il riassunto che il settimanale The Economist fa del primo volume della serie Left Behind («lasciati indietro», appunto), primo volume che negli Stati uniti ha venduto sette milioni di copie. Il quinto volume, Apollyon (3,1 milioni di copie vendute) riguarda la calamità di cavallette con teste umane e ali metalliche. L’ottavo volume, The Mark («Il marchio», 3 milioni di copie) mette in scena gli umani che fanno la fila per farsi impiantare dal governo dell’Anticristo nella mano destra un microchip, che è il marchio della Bestia (inteso come Satana). In The Remnant (prima tiratura: 2 milioni di copie), metà dell’umanità è stata uccisa o vive sotto terra, mentre le calotte polari si sciolgono e i mari si trasformano in sangue. Finora la serie ha venduto negli Stati uniti la strabiliante cifra di più di 40 milioni di copie. LeftBehind è la manifestazione più vistosa della diffusione raggiunta dalle idee degli avventisti, che aspettano la fine del mondo, dei born-again, i «risorti» (dopo il giorno del giudizio). Questo significa che negli Stati uniti i fedeli in attesa dell’Apocalisse e i fondamentalisti cristiani non costituiscono più una sparuta (per quanto aggressiva, rumorosa e armata) minoranza, ma sono ormai una fetta della popolazione con cui fare i conti. Secondo i sondaggi, il 59% degli americani pensa che l’ultimo libro del Vangelo, l’Apocalisse, si avvererà: in inglese il titolo di quel libro è Revelation, nel senso che rivela l’esito della storia del mondo, mentre l’Apocalisse, in quanto evento, fine del mondo, è Rapture. E un quarto degli americani ritiene che la Bibbia avesse predetto l’11 settembre.
Ora, è in queste percentuali che il presidente George W. Bush rastrella il nucleo duro del suo elettorato. Quando lui descrive la guerra contro il terrorismo, come una «battaglia contro il Male», sa molto bene quello che fa, come lo sapeva il suo predecessore Ronald Reagan quando definiva l’Unione sovietica «l’impero del Male»: dà alla propria azione l’indispensabile (e utilmente vaga) dimensione religiosa che soddisfa il suo elettorato: uno degli aspetti più notevoli di questa temperie storica è che a combattere l’integralismo islamico è il rappresentante politico del fondamentalismo cristiano.
(….)
I sentimenti anti-islamici dilagano nelle sette cristiane. Secondo i gruppi cristiani ultraconservatori, il vero nemico non è il terrorismo ma l’intera religione musulmana. Riferendosi all’università della Norht Carolina, il reverendo Bill O’Reilly ha detto in tv che assegnare questa lettura dopo l’11 settembre è come se nel 1941 avesse imposto di leggere Mein Kampf di Adolf Hitler.
La corrente anti-islamica è diventata fervente sionista, ribaltando un odio secolare, tra i fondamentalisti, che vedeva negli ebrei gli assassini di Cristo di Nazareth. Tanto che oggi si parla di «cristiani sionisti», termine che un tempo sarebbe sembrato un ossimoro.
Questo dietrofront, descritto in un particolareggiato reportage apparso sull’ultimo numero di Mother Jones, risale per lo meno al 1977, quando in Israele salì al potere Menachem Begin, del partito Likud, che usò argomenti religiosi per confiscare le terre palestinesi e che aveva posizioni simili a quelle degli integralisti cristiani Usa su temi come l’aborto e lo stato assistenziale. Begin giunse a cenare a New York con il reverendo Jerry Falwell (e a regalargli un jet privato per ricompensarlo degli sforzi che faceva in favore di Israele). Nel 1996 Benjamin Netanyahu fondò il Israel Christian Advocacy Council e nel 1997 invitò 17 leaders evangelici per un soggiorno in Israele. Nel dicembre 2000 Ariel Sharon prese la parola davanti a 1.500 cristiani sionisti che erano arrivati in Israele, e disse loro: «Vi consideriamo tra i nostri migliori amici al mondo».
Ma ora i cristiani sionisti sono molto più potenti: intrattengono fitte relazioni con deputati repubblicani come Dick Armey (leader della maggioranza alla Camera) e Whip Tom DeLay, con i senatori James Inhofe (Oklajoma) e Sam Brownback (Kansas), ma soprattutto con John Ashcroft, che è lui stesso un integralista cristiano, e con i due vice di Donald Rumsfeld al ministero della difesa, Paul Wolfowitz e Douglas Feith. In questo i sionisti evangelici stanno diventando perfino più potenti dell’Aipac (American Israel public Affairs Commettee), la grande organizzazione che a Washington, con ben 130 dipendenti, organizza e gestisce l’attività di lobbing per Israele.
I legami tra evangelici sionisti e Israele sono tali che nell’ambasciata israeliana a Washington c’è ora un «Ufficio per gli affari inter-religiosi» che organizza riunioni mensili con i sionisti evangelici. Vi si mostrano filmini di propaganda si tengono discorsi con molte citazioni bibliche. Vi si cantano insieme a canti americani come Star-Spangled Banner, anche l’inno nazionale israeliano Hatikva e canti cristiani tra cui Israel O Blessed Israel di Pat Boone. E le bandiere con la stella di Davide si mischiano ai crocifissi. Molti ebrei laici neworkesi ne sono imbarazzati.
http://www.spazioforum.net/forum/topic/5019-i-sionisti-evangelici/
Il sionismo cristiano, gli evangelici e Israele
Deal W. Hudson| Fonte: InsideCatholic.com
Il reverendo Stephen Sizer probabilmente sa più di chiunque altro in tutto il mondo circa il Christian Zionism (Sionismo Cristiano). Fu quello che pensai quando ci sedemmo in un caffè della libreria Borders nel Chevy Chase, Maryland. Il reverendo Sizer ha 30 anni di servizio come Ministro Anglicano e serve in una parrocchia nel Regno Unito con il nome pittoresco di Chiesa di Cristo Virginia Water.
Due dei libri che ha scritto il reverendo Sizer sul soggetto, Sionismo Cristiano e Soldati Cristiani di Zion i riferimenti sono essenziali per comprendere l’incrollabile sostegno degli evangelici americani verso Israele.
Arrivando alla fine di un giro di conferenze nel mio paese, il reverendo Sizer ha generosamente preso del suo tempo per parlare con me sulle ragioni perché gli evangelici sono diventati un potente consiglio (consulenti) pro-Israele.
Il reverendo Sizer iniziò la sua storia con la guerra dei sei giorni del 1967, quando Israele occupò Gerusalemme est, la penisola del Sinai, West Bank, alture del Golan e la striscia di Gaza. “Molti leader evangelici come l. Nelson Bell, suocero di Billy Graham, ha accolto questa guerra come un adempimento della profezia biblica,” ha detto Sizer. Nella rivista Christianity Today(Cristianesimo Oggi) Bell ha scritto che “Il fatto che per la prima volta in più di 2,000 anni Gerusalemme è caduta completamente in mani ebree scuote lo studente della Bibbia e rinnova la sua fede nella precisione e validità della stessa Bibbia.”
Secondo il reverendo Sizer, i politici israeliani nel vedere l’opportunità di rafforzare il proprio sostegno negli Stati Uniti, cominciarono a coltivare l’amicizia con i leader evangelici come Pat Boone, Anita Bryant, Pat Robertson e Jerry Falwell. In segno di gratitudine per il loro sostegno dell’opinione pubblica, il governo israeliano ha dato a Falwell un aeromobile Lear Jet per uso personale. E con l’elezione dell’evangelico Jimmy Carter nel 1976 e Ronald Reagan nel 1980, l’intenso appoggio pro-Israele ha raggiunto la Casa Bianca… Il primo ministro David Ben Gurion ha dato loro il benvenuto e molti degli oratori hanno proclamarono che l’avvenimento del controllo israeliano su Gerusalemme era un segno inconfutabile che la finale “dispensazione” di Dio era cominciata… “Dispensazionalismo” è un fenomeno che si verifica in vari modi, ma il suo tema costante è la divisione della Bibbia in varie “dispense” particolari, che si conclude con una dispensa finale in cui Dio stesso tratterà con gli ebrei dopo la restaurazione di Israele. In altri termini, la Chiesa è distinta da Israele, che risponde a un nuovo gruppo di promesse divine. Il reverendo Sizer riassume così: “Dio ha un piano a parte per gli ebrei – ci sono due alleanze, due popoli e due fedi”.
Secondo i dispensazionalisti, Cristo non è venuto per stabilire il suo regno, perché gli ebrei non possono essere salvati se prima Israele non è ristabilito nella terra data agli ebrei da Dio. Secondo il reverendo Sizer, questa è la ragione che incoraggia il sostegno evangelico ad appoggiare e perfino a finanziare nuovi insediamenti in Cisgiordania. Il reverendo Sizer ritiene inoltre che il presidente Carter perse l’appoggio degli evangelici, quando ha cominciato a vacillare la fattibilità degli insediamenti…
La maggioranza dei cattolici vive lontano da queste discussioni di “Dispensazionalismo,” il secondo avvento di Cristo e il ruolo che gioca Israele negli ultimi giorni. Ma, come ho imparato dal reverendo Sizer, questi non sono problemi esclusivi intramurali dei nostri fratelli evangelici; Questi temi che si danno per scontato sono stati e continueranno fortemente a influenzare la politica estera degli Stati Uniti, in Medio Oriente e soprattutto nei negoziati tra Palestina e Israele.
La cosiddetta “soluzione dei due stati”, dal punto di vista Dispensazionalista, nega l’esistenza di Israele senza la terra che gli fu concessa da Dio. Fu per questa ragione che Pat Robertson ha fortemente protestato contro Ariel Sharon quando questi aveva smantellato gli insediamenti nella striscia di Gaza. Quando Sharon cadde in stato di coma, che lo portò poi alla morte, Robertson lo interpretò come una punizione di Dio. Gli israeliani hanno considerato lo sfogo di Robertson come spregevole e inquietante, tuttavia, questo era la prova della profonda convinzione della comunità evangelica che Israele non deve mai restituire alcuno dei territori che ha vinto nella guerra del 67′. http://vivificar.blogspot.com/2009/05/el-sionismo-cristiano-los-evangelicos-e.html
Il “Progetto Option” – organizzazione politico-militare argentina ha invitato i seguenti partecipanti: (ne riporto solo alcuni)
– ALLEANZA CRISTIANA EVANGELICA DI CHIESE DI ARGENTINA (ACIERA)
– Arcivescovo greco ortodosso METROPOLITANO di Buenos Aires e tutto il Sud America
– ASOCIACION BUDISTA DE CHINA EN LA REPUBLICA ARGENTINA ASSOCIAZIONE buddista della Cina IN ARGENTINA
– ASSOCIAZIONE DEI TESTIMONI DI GEOVA
– ASOC. Asoc. ESCUELA CIENTIFICA BASILIO – ENSEÑANZA ESPIRITUAL Basilio Scientifico Scuola – insegnamento spirituale
– ASOC. Asoc. HERMANDAD SANTA VIRGEN DE LA IGLESIA UCRANIANA AUTOCEFALA ORTODOXA EN LA REPUBLICA ARGENTINA CONFRATERNITA DELLA BEATA VERGINE Chiesa Ortodossa Ucraina Autocefala IN ARGENTINA
– ASOCIACION MUTUAL ISRAELITA ARGENTINA – AMIA ARGENTINA-israeliano Mutual Association – AMIA
– RABINATO Gran Rabino SALOMON BENHAMIR ANIDJAR Rabbi Rabbinato Benham SALOMON Anidjar
– ASOCIACION RELIGIOSA ARGENTINA AFRICANA OHIO- BABA AFRICAN ASSOCIAZIONE RELIGIOSA OHIO ARGENTINA-BABA
– IGLESIA CATOLICA APOSTOLICA ORTODOXA DE ANTIOQUIA APOSTOLICO IN CHIESA ORTODOSSA cattolico di Antiochia
– IGLESIA DE JESUCRISTO DE LOS SANTOS DE LOS ULTIMOS DIAS CHIESA DI GESÙ CRISTO DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI (AVVENTISTI – MORMONI)
Logo del “Progetto Option”
Fonte:http://www.opcion.org.ar/coportada.html
1. il patto di Dio con l’Israele è eterno, esclusivo e non sarà abrogato, d’accordo con Genesi 12:1-7; 15:4-7; 17:1-8; Levitico 26:44-45; e Deuteronomio 7:7-8.
2. Ci sono due patti distinti e paralleli nella Bibbia, uno con Israele che non sarà mai annullato e l’altro con la Chiesa che sarà soppiantata per il patto con l’Israele. La Chiesa è una “mera parentesi” nel piano di Dio, e come tale cesserà nella storia durante il Rapimento, veda Tessalonicesi 4:13-17 e 5:1-11. In questo punto, Israele, come nazione, sarà restaurato come lo strumento originale di Dio nella terra.
5. Il Sionismo Cristiano adottano un avvicinamento dispensazione verso la storia tal e come sostenne Darby e popolarizzata dalla versione biblica di Scolfield pubblicato per Oxford University Press in 1909. Poiché i leader fondamentalista, i chierici, le scuole bibliche, gli istituti e i seminaristi utilizzarono la Bibbia di Scofield, questo arrivò a essere il trasmettitore più importante della dispensazione millenarista, e come tale preparò il terreno per il Sionismo Cristiano.
Il nuovo movimento pro-israeliano negli Stati Uniti
Il CUFI : 50 milioni di evangelisti per sostenere Israele
par Thierry Meyssan – tratto da Reseau Voltaire www.voltairenet.org/fr
Per garantirsi il sostegno dell’opinione pubblica statunitense nella guerra contro il Libano – quindi alla Siria e Iran -, il Pentagono e Tsahal hanno realizzato una struttura di inquadramento, fin dalla fine 2005, per mobilitare 50 milioni di evangelici. L’asse centrale di quest’operazione è consistito nel federare i loro leader nell’ambito di una struttura ideologica unica: Cristiani Uniti per Israele(CUFI). La funzione di questo nuovo gruppo non è di sostituirsi all’AIPAC (American Israel Public Affairs Committee) (1) in termini di pressione nella classe dirigente, ma di propagare la teologia sionista nelle chiese evangeliche e fare in modo che il sostegno alle offensive israeliane sia percepito dalla maggioranza di degli Stati Uniti come un dovere religioso.
Riassumiamo la sua opinione provando a restare seri: l’Iran è diretto da fanatici che vogliono cancellare Israele della carta lanciando una bomba atomica su Gerusalemme. Dopo l’invasione di Israele da parte dei musulmani ed i Russi, una seconda guerra per il controllo di Israele opporrà gli Stati Uniti da un lato, alla Cina e l’Unione europea dell’altra. È là che sorgerà l’Anticristo(3) sotto forma del presidente dell’Unione europea. Infine una terribile guerra atomica concluderà questo ciclo. La battaglia decisiva si terrà a Meggido (Armaggedon). Allora il Cristo radiante potrà ritornare su terra ricompensare coloro che hanno creduto in lui. Fortunatamente Tsahal ed il Pentagono possono fare pendere la bilancia dalla loro parte intervenendo preventivamente, anche utilizzando nuove bombe nucleari tattiche. Occorre dunque consegnare la guerra senza aspettare.
L’autore di questo best-seller militar-religioso è il pastore texano John Hagee, la nuova stella del cristianesimo sionista (4).
Storicamente il sionismo è un fenomeno cristiano ben prima d’essere ebreo. I cristiani sionisti credono di formare un secondo popolo eletto e pensano che il loro destino sia legato a quello del popolo ebreo. Per loro, il ritorno del Cristo non si verificherà prima che gli ebrei si siano raccolti in Palestina. Per accelerare la fine dei tempi, devono dunque ricreare uno Stato per gli ebrei e non avere timore di causare cataclismi apocalittici. Il primo capo di Stato a fare del suo paese una seconda Israele e volere la creazione di uno Stato ebreo in Palestina è il puritano inglese Oliver Cromwell nel XVII° secolo. Dopo la restaurazione della monarchia, quelli dei suoi seguaci che furono cacciati del regno fuggirono in Irlanda del Nord e nei Paesi Bassi, quindi fondarono delle colonie in Africa australe ed in America.
Come ha mostrato Jill Hamilton, la decisione di Llyod George e lord Arthur James Balfour nel 1917 di creare un “focolare nazionale ebreo” in Palestina, se ha dato luogo a numerose giustificazioni retoriche, il migliore risultato è l’avvicinamento tra cristiani sionisti e nazionalisti ebrei (6).
Nel corso della guerra dei Sei giorni (1967), Israele prese coscienza del peso elettorale delle sette evangeliche sioniste negli Stati Uniti ed iniziò a finanziare il loro capo, il pastore Jerry Falwell, co-fondatore del Moral Majority (7). Nel 1978, fu invitato a piantare alberi in “terra promessa” e diede il suo nome ad una foresta. Nel 1979, il governo israeliano gli offrì un jet privato per aiutarlo nel suo ministero religioso. Nel 1980, il primo ministro Menahem Begin gli appuntò solennemente a New York la medaglia prestigiosa Zeev Jabotinsky, dal nome del pensatore di estrema destra che fu il suo mentore e di cui il padre di Netanyahu fu il segretario.
Nell’agosto 1985, l ‘ambasciata organizza con le autorità del regime d’apartheid sudafricano il primo congresso mondiale dei cristiani sionisti (8). Si tiene a Basilea (Svizzera) nella sala in cui 98 anni prima Theodor Herzl creò il movimento ebreo sionista.
Infine, il 5 gennaio 2004, l ‘ufficio capo di Gerusalemme ha creato un gruppo ad hoc di 14 parlamentari dello Knesset, i Christian Allies Caucus (10).
Tutte quest’operazioni sono state condotte con l’aiuto di un’organizzazione discreta, Fellowship Foundation, che supervisiona e finanzia con discrezione dal Pentagono una miriade di chiese evangeliche nel mondo (11).
L’originalità del pastore John Hagee è di avere conciliato la fede evangelica alla realtà dello Stato di Israele. Fin dal 1988, afferma che gli ebrei che osservano la legge di Mosè saranno salvati senza doversi convertire al Cristo. È la «teologia delle due alleanze»: Dio ha concluso patti diversi con i suoi due popoli eletti, gli ebrei e gli evangelici. Il reverendo Hagee è stato inizialmente respinto da Jerry Falwell, quindi reintegrato nell’accordo cristiano sionista, di cui diventa oggi il portavoce (12). Questo percorso e questa innovazione ideologica fanno di lui l’uomo ideale per trasformare il movimento religioso sionista cristiano in un lobby di massa per Israele.
Il Jerusalem Post è un quotidiano neo-conservatore diretto da Aviv Bushinsky, ex consulente in comunicazione e portavoce del primo ministro Benjamin Netanyahu. Il supplemento mescola articoli sul parco d’attrazione evangelica in Galilea e altri sulla minaccia iraniana, e i suoi bracci armati Hamas e Hezbollah. Vi si denunciano anche i professori universitari europei che analizzano la scrittura della bibbia nel suo contesto socio-storico e trattano Israele biblico come un mito. Lungi dall’essere un handicap per la sua nuova missione, l’estremismo del reverendo Hagee soddisfa i Likoudniks: non ha scritto un elogio dell’assassinio di Yitzhak Rabin, colpevole ai suoi occhi d’aver svenduto la “terra promessa”? (13)
Dalle guerre attuali, un mondo nuovo sorgerà. Gesù non ha detto: «Che molti verranno nel nome mio, dicendo: “Io sono il Cristo”; e travieranno dimolti. Perché dovrete sentire guerre e sentori di guerre. Guardate di non vi turbare. Che conviene ch’ogni cosa accada, ma non ancora la fine (…) e tutto ciò non farà che cominciare i dolori del parto». Un’espressione ormai ripresa da Condoleezza Riceper quegli evangelici aderenti alla politica neo-conservatrice (17).
«Israele fa il nostro lavoro e opera per i popoli liberi. I suoi nemici sono gli stessi nemici di quelli degli Stati Uniti. Si tratta di una battaglia che si iscrive in una guerra più ampia, quella contro la civilizzazione giudeo-cristiana delle forze del bene contro quelle del male (…) Israele è in prima linea nella guerra contro il terrorismo e possiamo soltanto sostenerlo», hanno dichiarato David Brog all’AFP, alcuni giorni fa(18).
Il pastore John Hagee dispone di mezzi di comunicazione eccezionali. Produce due volte al giorno un talk-show diffuso da una delle tre grandi reti televangeliche al mondo, Trinity Broadcast Network (TBN). Questo programma, accessibile via satellite nel mondo intero è ricevuto da 92 milioni di case negli Stati Uniti. TBN è stata sempre legata ad Israele ed al governo sudafricano all’epoca dell’apartheid (22). Il reverendo Hagee può anche contare sulla casa editoriale del suo amico Steve Strang che pubblica il mensile Charisma
Inoltre John Hagee non ha problemi finanziari. Nel 2000, ha comperato un ranch a Brackettville (Texas) per 5,5 milioni di dollari gestito dal Texas Israel Agricultural Research Foundation. Può ricevere i suoi amici, i cui aerei atterrano sul suo aeroporto privato. Nel 2001, il salario di questo predicatore benedetto da Dio ammontava a 1,25 milioni di dollari (23)
È troppo presto per affermare che l’obiettivo del CUFI è raggiunto. Tuttavia, di fronte agli eventi che insanguinano il Libano, il 68% degli Stati Uniti dichiara ai sondaggi che si sentono spontaneamente vicini ad Israele e 63% che l’amministrazione Bush deve proseguire o aumentare il suo sostegno militare a Tsahal (25).
[1] « Les fondamentalistes pour la guerre » par Thom Saint-Pierre, Voltaire, 3 avril 2003.
[2] Jerusalem Countdown : A Warning to the World…the Last Opportunity for Peace, par le révérend John Hagee, Frontline éd., 2006.
[3] Pour les chrétiens, l’Antechrist est un personnage qui doit venir avant (= ante) le Christ pour égarer les fidèles. Il est parfois appelé Antichrist pour souligner qu’il s’oppose (= anti) au Christ.
[4] « Pastor Strangelove » par Sarah Posner, American Prospect, 6 juin 2006.
[5] Les Croisades vues par les arabes par Amin Maalouf, j’ai lu, 1999.
[6] God, Gunns and Israel : Britain , the First World War and the Jews in the Holy Land , par Jill Hamilton, Sutton Publishing, 2004.
[7] Jerry Falwell : An Unauthorized Profile, par William Goodman et James Price, Lynchburg , 1981.
[8] Prophecy and Politics, Militant Evangelists on the Road to Nuclear War, par Grace Halsell, Lawrence Hill & Company, 1986. L’auteur, qui a assisté au congrès en qualité de journaliste, était l’ancienne rédactrice des discours du président Johnson.
[9] « Sommet historique pour sceller l’Alliance des guerriers de Dieu », Voltaire, 17 octobre 2003.
[10] « The Judeo-Christian Alliance – Is the Messianic Era Beginning ? » Par Victor Mordechai, Israel Today Magazine, 16 février 2004. Le caucus est présidé par le député Yuri Shtern, l’un des membres du Bureau du Sommet de de Jérusalem.
[11] À ce sujet on se reportera aux trois présentations délivrées à la conférence Axis for Peace à propos de la percée évangélique en Amérique latine, dans le monde arabe, et en Afrique noire. Dont « Les Églises évangéliques et le jeu des États-Unis dans le monde arabe » par Charles Saint-Prot, Voltaire, 14 novembre 2005.
[12] La condamnation d’Hagee est publiée par Falwell dans Liberty Flame du 6 mai 1994 sous le titre « John Hagee : Heretic ? » Au passage, elle donne lieu à une critique de la vie privée du révérend Hagee qui divorca de sa première femme pour épouser une adolescente. Sa réhabilitation a lieu à l’occasion d’un meeting de la Liberty University , le 4 juillet 2002. Voir « Falwell festivities have surprise guest, » par Julia Duin, The Washington Times, 3 juillet 2002 ; et « Old foes Falwell, Hagee defuse fireworks ar ‘old-fashioned fourth’ », Church and State, septembre 2002.
[13] in The Beginning of the End, par John Hagee, STL, 1996.
[14] « Christian group to advocate more support for Israel » par Julia Duin, The Washington Times, 13 juillet 2006. « Evangelical Christians plead for Israel » par Richard Allen Greene, BBC, 19 juillet 2006.
[15] « Congress forms Israel Allies Caucus » par Etgar Lefkovits, The Jerusalem Post, 27 juillet 2006.
[16] Résolution HR 921 du 20 juillet 2006.
[17] « Les néo-conservateurs et la politique du « chaos constructeur » par Thierry Meyssan, Voltaire, 25 juillet 2006.
[18] « Pour des évangélistes, la guerre au Proche-Orient est “entre le Bien et le Mal” », AFP, 11 août 2006.
[19] « Birth Pangs of a New Christian Zionism » par Max Blumenthal, The Nation, 8 août 2006.
[20] « L’implosion de l’alliance judéo-chrétienne », Voltaire, 23 février 2004.
[21] Standing with Israel : Why Christians Support Israel, par David Brog, Frontline, 2006.
[22] Spiritual Warfare, The Politics of the Christian Right, par Sara Diamond, South End Press, 1989.
[23] « Critics say John Hagee’s compensation is too high » par Analisa Nazareno, San Antonio Express-News, 20 juin 2003.
[24] American Theocracy : The Peril and Politics of Radical Religion, Oil, and Borrowed Money in the 21st Century, par Kevin Phililips, Viking, 2006. Kevin Phillips est l’ancien conseiller électoral du président Nixon.
[25] Sondage CNN réalisé les 2 et 3 août 2006
Le radici ebraico-cristiane sono una menzogna.
Si può, invece, parlare di radici comuni ebraico-calviniste o Usa/israeliane. Il giudaismo è completato dal Talmud, il cristianesimo dal Nuovo Testamento.
Siccome Cristo è Dio, e ce lo ha provato con la sua Risurrezione, il dialogo inter-religioso giudaico-cristiano è un “regredire al talmudismo”, “un’apostasia o incredulità”, in quanto rifiuto implicito di Dio Figlio e quindi di Dio Padre, in breve un “tornare al vomito”.
Lo stato attuale di abbrutimento dell’umanità è il frutto del dominio giudaico-americanista sul mondo.
Altrettanto dovrebbe dirsi dell’attuale Stato d’Israele, costruito per mano d’uomo e non per intervento del Messia.
L’apocalittica giudaica è una sorta di rivelazione presentata come antica, nascosta ed esoterica e «sfocerà in una sorta di speculazione cabalistica e di sincretismo gnostico». «È ripiena di odio, spesso feroce, contro i Gentili e di ardente simpatia per Israele». L’apocalittica sfuma nella morbosa attesa della rivoluzione futura, che libererà Israele dalla cristianità. Ad essa si deve la formazione del più acceso nazionalismo ebraico e da essa deriverà un certo gnosticismo e il millenarismo con la teoria della mitigazione delle pene per i dannati – «Il Regno di Dio riveste un carattere nazionalistico-terreno. […] Il regno sarà di questo mondo. […] mai il Messia è visto come un redentore spirituale, espiatore dei peccati del mondo».
«Non esiste ora, né mai è esistita, una tradizione ebraico-cristiana». Infatti il cristianesimo si occupa della salvezza, che riguarda l’intera umanità, mentre il giudaismo della santificazione della nazione di Israele.
CHIAMATI DALLA PARTE D’ISRAELE COME DISCEPOLI DI CRISTO?
Sinceramente sono abbastanza scettico su tali commistioni con l’Israele storico. Ai Giudei bisogna presentare l’Evangelo, essendo essi perduti senza Gesù Messia, non fare cultura insieme a loro, fingendo una «fratellanza» un po’ artificiale. Qui mi sembra inoltre che si voglia giudaizzare le chiese, introducendo costumi giudaici, che si vogliono accreditare come «biblici»; ciò è la peggiore cosa che possa succedere secondo varie epistole del Nuovo Testamento. A ciò si aggiunga che si mischia Evangelo e politica pro Israele insieme; non ne trovo traccia nel Nuovo Testamento. Rimango, quindi, allibito.