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Diritti civili in Russia, Putin caccia l’agenzia del governo Usa che finanzia le ong

Con una mossa da Guerra Fredda, il leader del Cremlino ha espulso l'Usaid dopo che gli States avevano chiesto a Mosca più fermezza nella mediazione delle tensioni che agitano i mari cino-giapponesi. In attesa della risposta di Obama, la vicenda potrebbe avere ripercussioni nella corsa alla Casa Bianca

Diritti civili in Russia, Putin caccia l’agenzia del governo Usa che finanzia le ong

Le ha sempre definitite “sciacalli” e ora ha deciso di farle morire affamate. Dopo aver trascorso la primavera e l’estate ad accusare Washington di fomentare le proteste anti-governative che negli Putin - Clintonultimi mesi hanno infiammato le strade di Mosca, Vladimir Putin passa alle vie di fatto. Ieri il presidente russo ha espulso dalla Russia l’Usaid, l’agenzia del governo Usa che finanzia le ong che promuovono i diritti civili nel Paese. Cauta la risposta di Washington: “Anche se non saranno fisicamente presenti – ha spiegato Victoria Nuland, portavoce del Dipartimento di Stato – gli Stati Uniti porteranno avanti il lavoro fin qui svolto”, confermando l’appoggio alle organizzazioni che sul territorio vigilano sulla regolarità delle elezioni, combattono hiv e tubercolosi e si battono per la salute dei bambini. Dopo il processo alle Pussy Riot, Putin sfida ancora un volta l’occidente, in uno degli atti più ostili agli Usa dal crollo del regime sovietico. La stretta dello zar sui diritti civili non si ferma... E’ lì che è arrivata la richiesta, che molto somigliava ad una comunicazione unilaterale degna della Guerra fredda: l’Usaid non è più gradita sul suolo russo, ha detto a Hillary Clinton il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov. E il Dipartimento di Stato ha dato seguito alla richiesta con una nota diplomatica del 12 settembre. Ieri è arrivata l’ufficialità: gli Uffici della U.s. Agency for International Development chiuderanno. Il personale, 13 diplomatici e 60 attivisti molti dei quali russi, ha tempo fino al 1° ottobre per fare i bagagli e andare via... La situazione ha cominciato ad inasprirsi nel dicembre del 2011. Centinaia di migliaia furono le persone che scesero in piazza per denunciare irregolarità durante le elezioni della Duma. Il Cremlino puntò subito il dito contro Washington, accusandola di fomentare i disordini e decise per un giro di vite sulle ong. A finire nella morsa fu tra le altre Golos, l’unico organismo indipendente nel Paese a vigilare sulle elezioni, che aveva denunciato brogli nelle elezioni della Duma e nelle successive presidenziali di marzo. Non è un caso se una parte consistente dei finanziamenti di Golos arriva proprio dall’Usaid. Di certo, ciò che meno Putin tollera è la presenza di organizzazioni straniere sul suo territorio in grado di tenere costantemente informata Washington su tutto ciò che accade all’ombra del Cremlino. Un fastidio diventato insopportabile da quando le rivoluzioni colorate hanno sconvolto gli equilibri politici dell’Europa orientale, e ancora di più sulla scia della Primavera araba...continua






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