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Libertà di silenzio

Arrestati i dirigenti italiani del sito Stormfront.

   
 
Venerdì 16 Novembre 2012

Stormfront, Scarpino, procura, Roma, ariana, USA, razzismo, Fini, ebraica, razza, Polizia, Postale, Italia, nord.La procura della Repubblica di Roma ha emesso quattro ordini di arresto per i dirigenti del sito Stormfront.org, nato negli Stati Uniti a inizio anni novanta. Gli arrestati sono Daniele Scarpino, titolare e amministratore per l’Italia del sito suddetto, insieme a suoi collaboratori fra i quali spiccano i nomi di Daniele Masi di Frosinone e Mirko Viola di Bergamo. Perquisizioni in tutta Italia sono state eseguite dalla Polizia Postale , e le accuse per tutti sono quelle dell’odio razziale e istigazione a commettere atti eversivi.

 

Decine di perquisizioni e chiuso il sito

Il pool contro il terrorismo della procura capitolina, guidato dal procuratore aggiunto Capaldo, contesta a Scarpino e agli altri arrestati, i reati di istigazione a delinquere con l’aggravante dell’odio razziale, considerato che il sito Stormfront.org che negli anni novanta era di proprietà della famosa associazione razzista americana di orientamento filonazista KU Klum Klam, promuove la “superiorità della razza bianca” e incoraggia a raid contro i campi nomadi nel Nord Italia, tutti fatti che secondo i pubblici ministeri romani integrano i reati di cui sopra e dagli elementi raccolti c’erano con molta probabilità seri motivi di credere, che il gruppo italiano potesse passare all’azione quanto prima. Nelle perquisizioni effettuate e nel sito stesso, che in queste ore è sotto oscuramento da parte della Polizia Postale, su ordine del Gip del Tribunale di Roma, c’è un espresso riferimento al “Mein Kumpft” il breviario hitleriano dove erano racchiuse tutte le regole e i valori della razza ariana, per giustificare lo sterminio della razza ebraica. Nel sito sono stati rinvenuti anche nomi eccellenti delle istituzioni e della vita pubblica italiana, facenti parte tutti di una “black list” che Scarpino e gli altri avevano stilato quasi per schedare questi personaggi, rei secondo loro di essere conniventi con gli ebrei e immigrati e di favorirne l’ingresso e la libera circolazione in Italia.

Alcuni di essi sono il presidente della Camera Gianfranco Fini, il presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici, i giornalisti Gad Lerner e Maurizio Costanzo, il pubblico ministero di Torino Laura Longo e altri nomi di personalità importanti della società italiana. Al momento non sono state rese note altre indiscrezioni sull’operazione in corso, ma senz’altro nei prossimi giorni ci saranno altri importanti sviluppi del caso. Un’unica cosa che ci sentiamo di dire è inerente alla ferma condanna di queste posizioni ideologiche fuori dai principi di civiltà giuridica, ma nello stesso tempo vogliamo che queste operazioni di polizia siano circoscritte a questi casi gravi ispirati a concezioni naziste, non certo a colpire tutti quelli che non vogliono, e ne hanno il pieno diritto, i nomadi in Italia, in particolare quelli che delinquono e che campano solo dei proventi dei loro crimini, e chi non ha simpatie per un certo popolo o per certe loro usanze, perché questo fa parte della libera opinione di una persona. In parole molto povere, combattere il razzismo e l’odio verso i popoli è un dovere, usare il razzismo come arma per colpire gli avversari politici o chi la pensa in modo diverso questo non deve mai accadere. Il resto è compito della magistratura e di chi ha il dovere di tutelare la convivenza civile libera e pacifica. Fonte

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LA LIBERTA' DEL SILENZIO

Il ddl anti-corruzione è legge
la Camera approva

I voti a favore sul disegno di legge sono stati 480, 19 i contrari, 25 gli astenuti. Oltre alla maggioranza anche la Lega ha votato a favore. Ieri in aula era stata concessa la fiducia. Severino: "Soddisfatta, c'è stata grande condivisione"

Le pene pecuniarie previste in origine fino a 100mila euro sono state dimezzate a 50mila, ma le criticità rimangono.

Dal mondo della stampa, e non solo, si è levato un coro di critiche contro la politica, accusata di voler introdurre, con la legge che si propone di eliminare la pena del carcere per la diffamazione, un nuovo bavaglio per i giornalisti, e non solo, a causa via delle pesantissime sanzioni economiche e di un macchinoso meccanismo di rettifica. Interessati dalla nuova normativa saranno anche i siti web che non costituiscono vere e proprie testate giornalistiche registrate al tribunale, dunque anche i blog con una periodicità seppur minima e la stessa Wikipedia, che sulle pagine della versione italiana dell’enciclopedia on-line è tornata a pubblicare un avviso sulle minacce alla propria indipendenza e sopravvivenza provenienti dalla nuova legge sulla diffamazione.

Il Pd aveva chiesto il rinvio in commissione del testo di legge, ma la richiesta è stata respinta dalla maggioranza formata da Pdl e Lega Nord. “So che il tema è impegnativo ed ostico, ma penso che sia meglio una regolamentazione che nessuna legge”, ha detto il presidente dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri.

Della serie “non c’erano dubbi”: Monti rinnova l’inchino dell’Italia verso Israele


Il Primo Ministro italiano ha promesso agli ebrei italiani che starà con loro nella lotta contro l’antisemitismo e il negazionismo dell’Olocausto.

“Noi sappiamo che l’antisemitismo non è stato sradicato in Europa”, ha detto Monti alla cerimonia di martedì 16 ottobre per il 69° anniversario del rastrellamento e della deportazione di 1.024 ebrei romani a Auschwitz durante la Seconda guerra mondiale. “Non vi lasceremo soli”.

Monti, accompagnato dal sindaco di Roma, diversi ministri e altri responsabili [il presidente della Provincia Zingaretti, i deputati del PD Walter Veltroni e David Sassoli, NdT], ha parlato di fronte a migliaia di persone riunite fuori dalla grande sinagoga di Roma. In precedenza, in molti avevano preso parte ad una “fiaccolata della memoria” attraverso le vie della città.

Monti ha promesso che il suo governo agirà contro il pregiudizio razziale montante e la xenofobia in Europa.

Ricordando la persecuzione razziale durante la Seconda guerra mondiale, ha poi affermato: “Ciò significa anche assumersi una responsabilità: combattere ogni forma di antisemitismo e razzismo, e lavorare affinché quelle minoranze siano protette e non discriminate di nuovo”.

Mettendo sull’avviso contro il pericolo della negazione dell’Olocausto, Monti ha sollecitato la gente a ricordare quel che scrisse il sopravvissuto Primo Levi: “Quelli che negano Auschwitz sono pronti a farlo di nuovo”.Fonte

Fonte: http://www.jewishjournal.com/ (17 ottobre 2012. Titolo originale: Il Primo Ministro italiano afferma che starà con lo Stato degli ebrei).Qui una raccolta di foto relative all’evento.

 

Non è solo Stormfront a essere nel mirino della Polizia Postale: “Continua la nostra attività di monitoraggio e contrasto ai siti che divulgano contenuti o ideologie a sfondo xenofobo, razzista o discriminatorio'' – ha spiegato Sergio Mariotti, primo dirigente servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni. “In Italia il fenomeno è in aumento, ci sono molti spazi web, ma anche forum e blog dove si dà voce a manifestazioni di intolleranza. In alcuni casi sono legate ad accadimenti particolari, altre volte invece si tratta di un pensiero piu' strutturato, anche da parte di gruppi”. A livello internazionale, il sito più pericoloso è “Holywar”, perchè “anche lì possono esservi contenuti al limite della rilevanza penale”. Come l'elenco di cognomi di diecimila famiglie ebree italiane Fonte

Internet: Napolitano, urgono regole

Per garantire uno sviluppo equilibrato

(ANSA) - CAGLIARI, 24 OTT - 'L'avvento della societa' dell'informazione, con la rivoluzione della Rete, richiede forme nuove e condivise d'azione', dice Napolitano. In un messaggio al seminario internazionale sui diritti della Rete in corso a Cagliari, il Capo dello Stato sollecita un 'adeguamento delle regole al nuovo scenario di opportunita' e rischi'. 'La persistente assenza di regole per Internet -dice- non si traduce in maggiore liberta' ma puo' significare la prevaricazione del piu' forte sul piu' debole'.

http://www.ansa.it/site/notizie/awnp...124266188.html

Attenzione: siamo tutti antisemiti!

[...] Ma questi signori non sanno, o forse lo ignorano, che anche se chiudono tutti i siti fastidiosi, anche se mandano in galera tutte le persone che vedono le cose diversamente, alla fine, la Verità non potrà essere bloccata!
Con questo voglio mettere le mani avanti: se un giorno troverete il nostro sito oscurato, con un bel sigillo governativo, sapete fin da ora che non nascondevamo nulla di losco, non abbiamo evaso le tasse e non stavamo organizzando nessun attentato alla democrazia, semplicemente ci hanno tappato la bocca perché certe cose nel Terzo millennio non si possono dire! Comprenderete allora che “nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario
[2](George Orwell)

http://www.disinformazione.it/antisemitismo.htm

 

"Siti web antisemiti vanno chiusi"

Alemanno: "Non vanno tollerati"


"I siti internet che diffondono idee antisemite vanno chiusi". Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno intervenendo alla presentazione della visita, organizzata dal Comune per oltre 300 studenti della Capitale, ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. "Spesso questi siti se la prendono con me e con Fini. Bisogna dare risposte energiche, non sono cose su cui si può essere tolleranti", ha aggiunto Alemanno.

http://www.tgcom.mediaset.it/politic...lo431742.shtml

Proposta di legge contro siti definiti xenofobi

 

  • Dall'articolo "Presto proposta di legge contro siti web xenofobi" (APCom, 3 ottobre 2008):


Una proposta di legge per contrastare l'antisemitismo, la xenofobia e il razzismo su internet verrà presentato presto dal deputato del Pdl Alessandro Ruben, membro della comunità ebraica romana e presidente onorario dell'Anti Defamation League italiana.

"Si tratta di una problematica che sto approfondendo perché ha dimensioni internazionali", spiega Ruben. "L'intenzione è perseguire i siti con questi contenuti. E' come il Ku klux klan: nel momento in cui non era più possibile essere incappucciati, quel movimento sparì".

La questione è stata sottoposta oggi all'attenzione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano da parte della comunità ebraica romana, ricevuta al Quirinale. "Sentiamo di dover denunciare un vuoto legislativo in materia di prevenzione e condanna di ciò che la rete telematica offre nel campo della xenofobia e del razzismo - ha detto il presidente Riccardo Pacifici - e contiamo sulla Sua sensibilità affinché si vigili nei tempi dovuti a colmare questa lacuna. Lo diciamo non solo per noi ebrei, ma a tutela di tutti coloro che nella "rete telematica" rischiano di essere catturati o deviati nelle loro menti da organizzazioni criminali [organizzazioni criminali? Come se le carceri fossero piene o dovessero essere riempite solo di ipotetici "razzisti", ndr], che spesso trovano sede anche oltre confine".

http://e-h.splinder.com/post/1862827...e+contro+siti+

RAZZISMO: PACIFICI, PRESENTO DOSSIER A FINI SU SITI XENOFOBI

(ANSA) - ROMA, 16 OTT - ''Oggi presentero' al presidente della Camera, Gianfranco Fini, un dossier sui siti internet xenofobi, sperando che vi sia una adeguata azione legislativa in merito''. Lo ha annunciato il presidente della Comunita' Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, in occasione della celebrazione del 65.mo anniversario della deportazione degli ebrei romani ad Auschwitz.
''Ci sono dei siti internet pieni di odio contro tutti, soprattutto contro gli immigrati - ha spiegato Pacifici -bisogna salvaguardare le comunita' piu' deboli e non si tratta della comunita' ebraica. Speriamo che le autorita' competenti avviino subito indagini in merito''. (ANSA).

Bertinotti: "Ricordare è un dovere, la Shoah è l'indicibile".
Il capo dello stato alle celebrazioni della giornata della memoria 
"Si riaffacciano indizi di aberrazioni come la Shoah"

Napolitano: "No all'antisemitismo 
anche se si traveste da antisionismo"Bertinotti: "Ricordare è un dovere, la Shoah è l'indicibile".  
Fabio Mussi, da sinistra, Valter Veltroni e Giorgio Napolitano 
ROMA - No all'antisemitismo "anche quando esso  
si travesta da antisionismo". E' l'appello lanciato da Giorgio Napolitano nella giornata della Memoria, celebrata al Quirinale, in una cerimonia solenne cui hanno partecipato anche il presidente del Consiglio Romano Prodi, i presidenti della Camera e Senato Fausto Bertinotti e Franco Marini.  
"Antisionismo", ha detto il capo dello stato, "significa negazione della fonte ispiratrice dello stato ebraico, delle ragioni della sua nascita, ieri, e della sua sicurezza oggi, al di là dei governi che si alternano nella guida di Israele".  
E' doveroso ed importante ricordare, ha continuato il presidente della Repubblica, per guardarci da pericolosi rigurgiti. ''Pochi paesi possono essere garantiti da una futura marea di violenza generata da intolleranza, da libidine di potere, da ragioni economiche, da fanatismo religioso o politico, da attriti razziali''. Citando queste parole di Primo Levi, Napolitano ha ricordato "tutti i pericoli da cui dobbiamo guardarci, tutti i fenomeni che possono sfociare in aberrazioni come la Shoah: e non abbiamo forse visto in anni recenti - si chiede il capo dello stato - e non vediamo oggi affacciarsi alcuni di quei fenomeni, in piu' parti del mondo e anche non lontano dal nostro Paese?''  
 
"Come italiani", ha proseguito il presidente, "dobbiamo serbare il ricordo e sentire il peso degli anni bui delle leggi razziali del fascismo e delle persecuzioni antiebraiche della Repubblca di Salò". "Come Chirac ha fatto in Francia", ha proseguito Napolitano, "vogliamo anche noi ricordare per l'Italia la luce che venne dalle imprese dei Giusti, di coloro che hanno meritato questo nome per le prove concrete che offrirono, anche con il rischio della vita, di soldarietà verso i fratelli ebrei perseguitati, esposti alla minaccia della deportazione, della tortura, dello sterminio dei campi".  
 
Bertinotti: "la Shoah è un dramma indicibile". Anche il presidente della Camera è intervenuto alle celebrazioni per la giornata della Memoria, rinnovando l'invito a ricordare il passato. "L'abisso in cui il nazismo ha gettato il genere umano, aggredendo le ragioni elementari della dignità dell'uomo ed il rispetto che ad esso si deve solo perché tale è, troppo profondo per essere denominato: la Shoah è l'indicibile".  
 
"Oggi - ha aggiunto - è nostro dovere ricordare, ribadire e diffondere questa verità, contro le tentazioni che pure periodicamente si profilano a negare ciò che è accaduto o anche solamente a ridurne la portata".  
Al termine del suo intervento, l'Aula ha osservato un minuto di silenzio, cui è seguito un applauso unanime.  
 
Pacifici: "Il discorso di Napolitano, un passaggio storico". Le parole di Napolitano sono piaciute a Elio Toaff. "Ha parlato con il cuore", ha detto l'ex rabbino capo di Roma. Anche il portavoce della comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici, nel commentare il discorso del presidente della Repubblica sull'allarme antisionismo, lo ha definito "storico". "Un passaggio che sotto certi aspetti - ha commentato Pacifici - non dico che azzeri le polemiche, ma che fa fare un grande passo avanti nel ristabilire giustizia e verità nei confronti della storia e di coloro che molto spesso, non sempre, usano l'antisionismo come moderno strumento di antisemitismo".   
  

 

ACTA-Anti-Counterfeiting Trade Agreement: l’usurpazione di Internet da parte delle Corporazioni

Creato il 28 gennaio 2012 da Tnepd

di Nile Bowie
Global Research

actaSulla scia di una protesta pubblica contro alcuni disegni di legge per regolamentare Internet, come SOPA e PIPA, i rappresentanti della UE hanno firmato, ieri a Tokio, una nuova legge molto più minacciosa. Guidate dai governi degli Stati Uniti e del Giappone e costruite in gran parte in assenza di consapevolezza pubblica, le misure dell’Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA) alterano drammaticamente l’attuale quadro giuridico internazionale, introducendo i primi processi sostanziali di regolamentazione globale di internet. Con totale disprezzo verso il processo democratico, i negoziati del trattato si sono svolti esclusivamente tra rappresentanti dell’industria e funzionari di governo, escludendo dalle audizioni i rappresentanti eletti e i membri della stampa.

Con il pretesto di proteggere i diritti di proprietà intellettuale, il trattato introduce misure che consentono al settore privato di applicare un’ampia autorità centrale sui contenuti internet. L’ACTA abolisce tutta la supervisione legale che riguarda la rimozione di contenuti e consente ai titolari di copyright di costringere gli ISP a rimuovere il materiale da internet, qualcosa che attualmente richiede un ordine del tribunale. L’ISP si troverebbe quindi di fronte a responsabilità legali, se scegliesse di non rimuovere i contenuti. Teoricamente, i blog personali possono essere rimossi per l’utilizzo non autorizzato di loghi aziendali, o semplicemente per un collegamento a materiale scritto, gli utenti potrebbero essere criminalizzati, esclusi dall’accesso a Internet e finire anche in carcere per la condivisione di materiale protetto da copyright. In definitiva, queste implicazioni sarebbero fortemente dannose per internet come mezzo per la libertà di parola.

L’amministrazione Obama ha sovvertito la necessità legale di permettere al Senato degli Stati Uniti di ratificare il trattato, dichiarandolo incostituzionalmente un "accordo esecutivo" prima che il Presidente lo firmasse in tutta fretta il 1 ottobre, 2011. Come propagandato avvocato costituzionale, Barack Obama è pienamente consapevole che l’articolo 1, Sezione 8 della Costituzione degli Stati Uniti, affida al Congresso il mandato di trattare le questioni di proprietà intellettuale, rendendo nulla la capacità del Presidente di emettere un accordo esecutivo. La Casa Bianca ha rifiutato anche di rivelare dettagli in merito alla normativa, ai funzionari eletti e ai sostenitori delle libertà civili, nel timore che ciò potesse comportare "danni alla sicurezza nazionale". Mentre alcuni credono ad ogni parola profondamente insincera dei suoi discorsi e sono ancora fermi alle promesse di speranza offerte dal marchio-Obama, la sua amministrazione ha calpestato la Costituzione e introdotto la legislazione più totalmente autoritaria nella storia d’America.

Oltre ad imporre sanzioni penali vagamente definite, per gli utenti comuni del web, il trattato ACTA obbliga anche gli ISP a rivelare informazioni personali sugli utenti ai detentori del copyright. Le misure introducono processi legislativi che contraddicono il quadro giuridico dei paesi partecipanti e consentono alle autorità di immigrazione di cercare computer portatili, hard disk esterni e dispositivi Internet negli aeroporti e ai posti di frontiera. Il trattato non si limita esclusivamente a questioni legate ad internet,

ACTA potrebbe vietare la produzione di farmaci generici e rendere illegale l’uso di alcune sementi per le colture, attraverso i brevetti, favorendo la cartellizzazione corporativa della fornitura di cibo e di farmaci.

ACTA consentirebbe alle imprese dei paesi partecipanti (che comprendono gli Stati membri dell’UE, gli Stati Uniti, Canada, Messico, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Corea del Sud, Singapore e Marocco) di chiudere siti web senza alcuna spiegazione. Ipoteticamente, nulla potrebbe impedire alle società private di Singapore di chiudere tempestivamente i siti web americani che si oppongono alla conduzione di esercitazioni di guerra della Singapore Air Force sul suolo americano, come quelli condotti nel dicembre 2011. Operando fuori dal normale quadro giuridico, esportando la legge degli Stati Uniti sul copyright al resto del mondo e affidando alle corporazioni private il mandato di sorvegliare i loro utenti, tutti i prerequisiti di democrazia, trasparenza e di libera espressione finiscono in secondo piano.

L’ulteriore monopolizzazione delle esistenti risorse di comunicazione, scambio e di espressione è sempre presente sotto forma di nuovi ingannevoli articoli di legge che unanimemente richiamano l’attuazione delle stesse austere misure di censura. Anche se il trattato ACTA non fosse applicato, il Trans-Pacific Partnership Agreement (TTP) tra l’Australia, Brunei, Cile, Malesia, Nuova Zelanda, Perù, Vietnam e gli Stati Uniti, presenta regole ancora più ampie sulla proprietà intellettuale. Alcuni documenti trapelati, preparati dalla Business Coalition degli Stati Uniti (che sono stati redatti, secondo quanto riferito, dalla Ricerca Farmaceutica e Industrie d’America, la Camera di Commercio degli USA, e la Motion Picture Association of America) riferiscono che, oltre ad essere una legislazione in stile ACTA, il TTP infliggerà ammende alle imprese non conformi e riuscirà ad estendere il periodo generale dei termini del copyright sui singoli prodotti.

Ai sensi dei regolamenti radicali del Trans-Pacific Partnership, i singoli trasgressori verranno criminalizzati e condannati con la stessa severità dei trasgressori su larga scala. Negli Stati Uniti, il regolamento recentemente annunciato, Online Protection and Enforcement of Digital Trade (OPEN)HR 3782, intende introdurre criteri in gran parte identici a quelli di SOPA e PIPA. L’amministrazione Obama sta anche lavorando ad un programma di identificazione Internet, che può essere obbligatorio per i cittadini americani e richiesto al momento del rinnovo dei passaporti, licenze federali, o richiesta di previdenza sociale. La diffusione di queste misure pericolose ad altri paesi che partecipano a questi trattati rende necessario un obbligo vincolante per gli Stati Uniti di mantenere queste politiche, evitando qualsiasi possibilità di riforma.

L’ACTA diventerà legge una volta che sarà formalmente ratificata e approvata dal Parlamento europeo a giugno. Con una petizione ai membri del Parlamento europeo e informando gli altri sui pericoli potenziali imposti da tale legislazione, c’è la possibilità che il trattato sia respinto. Dopo un più attento esame della condizione umana con tutte le sue disuguaglianze, l’insicurezza alimentare e le terribili questioni sociali, i nostri governi hanno perso la loro legittimità per aver dato la priorità alla lotta contro la violazione del copyright, per conto dei lobbisti delle industrie farmaceutiche e di intrattenimento. L’esistenza di ACTA è una chiara affermazione che la sorveglianza, i regolamenti e la garanzia di un’ulteriore centralizzazione corporativa sminuisce qualsiasi cambiamento costruttivo in direzione di uno stimolo all’innovazione umana e delle tecnologie autosufficienti.

Quando l’ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti e co-fondatore della Commissione Trilaterale, Zbigniew Brzezinski, ha parlato davanti al Council on Foreign Relations, nel 2010, ha avvertito dell’inizio di un risveglio politico globale. Tecnologie come la condivisione di file, i blog, e il software open source hanno il potenziale di minare gli interessi oligarchici che governano cercando di controllare la nostra società a livello centrale e forzare la popolazione ad essere completamente dipendente dai loro prodotti. Il seguente estratto dal libro di Brzezinski Tra due Ere:Il ruolo dell’America nell’era Tecnotronica, fornisce informazioni preziose su dove sta andando il mondo: "L’era tecnotronica comporta la comparsa graduale di una società più controllata. Una tale società sarebbe dominata da un’élite, senza i limiti dei valori tradizionali. Presto sarà possibile far valere una sorveglianza pressoché continua su ogni cittadino e mantenere file aggiornati completi contenenti anche le informazioni più personali del cittadino. Questi file saranno oggetto di recupero immediato da parte delle autorità".

FONTE






 



 


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