I FINANZIERI DEL COMUNISMO
L'ebraismo internazionale punta chiaramente al socialismo comunista di Marx, già instaurato in Russia dagli ebrei, attraverso l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche e da questa in tutte le nazioni satelliti. Il comunismo è quindi il traguardo immediato delle sue aspirazioni di dominio in tutto il mondo e di potere incontrastato su tutti i popoli della terra. Gli ebrei non hanno mai nascosto di avere questa intenzione. E sin dall'inizio della loro storia hanno mirato congiuntamente a questo fine.
Il risultato della comunistizzazione totale del mondo è auspicata da tutti gli ebrei, con unanimità piena e assoluta, come la loro meta. A nessuno è quindi consentito farsi delle illusioni in proposito. Non è consentito farsi delle illusioni soprattutto su quanto riguarda il sentimento di quel gran numero di ebrei ricchi, o ricchissimi, che oggi dominano incontrastatamente la finanza mondiale.
Non sono pochi, infatti, i non ebrei che, male informati o deliberatamente ingannati da una subdola stampa e dai moderni mezzi di propaganda e di informazione, credono che sia impossibile che i miliardari ebrei possano nutrire sentimenti comunisti. Poiche, si afferma, il comunismo li priverebbe della ricchezza.
Questi creduloni si ingannano. Ancora una volta tale interpretazione semplicistica è proprio tale, e quindi del tutto diversa dalla insidiosa sottigliezza giudaica. A prima vista, infatti, niente sembrerebbe più logico che un accorto finanziere, un ricco commerciante o un importante industriale fossero i nemici naturali e acerrimi del comunismo. Errore ! Se gli industriali finanzieri e commercianti sono ebrei essi sono sicuramente comunisti, perche il socialismo comunista di Marx anche se nella sua sostanza ideologica e dottrinaria sembraessere il loro nemico, in realtà è l'unico mezzo che consente loro non soltanto di conservare la potenza e la ricchezza, ma anche di accaparrare quella degli altri, quella dei non ebrei, per intenderci, che essi ritengono di loro assoluta spettanza, detenuta indebitamente (e provvisoriamente) da chi non appartiene alla loro razza. Il ben noto scrittore ebreo Werner Sombart afferma :
La principale caratteristica della religione ebrea è quella di essere una religione che nulla ha a che vedere con l'al di là; una religione, tanto per spiegarsi bene, unica nel suo genere ed essenzialmente terrestre. L'uomo non può sperimentare il bene o il male che in questo
mondo. Se Dio vuole castigarlo o ricompensarlo non può farlo che nel corso della sua vita. Quindi è quaggiù, sulla terra, che il giusto deve prosperare e l'empio soffrire. Werner Sombart, Les juifs et la vie économique
E' inutile insistere, evidentemente, sulla differenzache scaturisce dalla contrapposizione di questi due modi di vedere e di pensare, per quanto riguarda la condotta dell'ebreo pio o del cristiano pio, nei riguardi dell'acquisizione della ricchezza. Mentre il cristiano pio che si è reso colpevole di usura, per esempio, è torturato sino alla morte e proprio in punto di morte dal rimorso e quando pentito, perchè toccato dalla grazia, è disposto a rinunziare a ciò che ha accumulato ingiustamente, l'ebreo pio, pur giunto al termine della sua vita, guarda compiaciuto le stanze e i forzieri traboccanti di ricchezza, nei quali sono stati accumulati i denari comunque guadagnati durante la sua lunga vita, lucrando sui poveri cristiani o sui poveri mussulmani. Spettacolo, quello, che non può che rallegrare il suo cuore pio, visto che ogni trama sottile degli interessi racchiusi in quel tesoro era stata per lui come un sacrificio offerto al suo Dio» Werner Sombart, Les juifs et la vie économique.
Nello stesso tempo, il denaro ebreo (che è, attualmente, la maggior parte del denaro del mondo), è lo strumento poderosissimo che ha consentito il finanziamento di tutti i movimenti rivoluzionari, che altrimenti non avrebbero potuto trionfare. Il denaro e la ricchezza ebraica
consentono, infatti, la corruzione della civiltà cristiana, principalmente attraverso la materializzazione dell'individuo il quale è condotto gradualmente ad anteporre l'oro ai valori spirituali. Gli ebrei sanno usare magistralmente ogni arte di corruzione, dal peculato alla concussione, alla subornazione ; in una parola riescono ottimamente ad esercitare il mercato delle coscienze.
La determinazione ebrea di riuscire ad impadronirsi di tutto il denaro del mondo appare trasparente nelle pagine di molti famosi scrittori ebrei come Edmond Fleg, Barbusse, André Spire e altri. Si rivela ancor più chiara nell'ormai nota lettera scritta dal celebre ebreo neo-messianista Baruch Levy a Carlo Marx ; lettera trovata nel 1888 e pubblicata per la prima volta nello stesso anno. Tra l'altro questa lettera reca :
« Il popolo ebreo tutto insieme sarà il Messia di se stesso. Il suo regno sull'Universo sarà ottenuto con la unificazione delle altre razze umane, la soppressione delle frontiere e delle monarchie — che sono gli ultimi baluardi del "distinguo" — e l'avvento di una Repubblica
Universale che riconoscerà anzitutto il diritto di cittadinanza agli ebrei. In questa nuova organizzazione dell'Umanità, i figli d'Israele, attualmente disseminati su tutta la popolazione del globo, tutti della stessa razza e di eguale tradizione, anche se non formano ancora, malgrado questo, una nazione a sé stante, perverranno senza opposizione alcuna alle cariche direttive, in ogni parte, e, soprattutto, riusciranno ad imporre alla massa operaia la guida durevole di alcuni di loro. I governi delle varie nazioni del mondo, allorquando si sia formata questa Repubblica Universale, passeranno tutti, senza alcuno sforzo, in mano agli ebrei, operando per la vittoria del proletariato. La proprietà individuale potrà essere allora soppressa dai governi di razza ebrea che amministreranno dovunque il denaro di tutti. In questo modo si realizzerà la promessa del Talmud : "quando i tempi del Messia giungeranno - è scritto - gli ebrei terranno sotto chiave i beni di tutti i popoli del mondo " Salluste, Les origines secrètes du bolchevisme, Henri Heine et Karl Marx, Paris, Ed. Jules Tallandier.
Seguendo questa tattica di accaparramento economico — la tattica degli ebrei — è perfettamente logico assistere, come giornalmente assistiamo, allo spettacolo offerto dai più ricchi finanzieri e banchieri del mondo che finanziano il comunismo e le rivoluzioni comuniste. E non è, come si vede, niente affatto difficile, esaminando i dati suddetti, lumeggiare una situazione che, solo apparentemente, sembra assurda e paradossale : quella dei più ricchi della terra che mantengono in piedi, un po' dappertutto, con le loro ricchezze, movimenti sovversivi che solo apparentemente sembrano tendere alla soppressione dei privilegi e della ricchezza.
In realtà e, dal loro punto di vista, giustamente, i più accorti e abili ebrei del mondo sono indissolubilmente legati ai dirigenti ebrei dei movimenti comunisti : per il fine suddetto. Né, conveniamone, potrebbe essere altrimenti.
Se la nostra esposizione dei più appariscenti legami del giudaismo mondiale è di per se sufficiente a rivelare con chiarezza meridiana la strettissima relazione esistente tra loro, ancor più illustrativi sono i fatti, d'altronde noti, verificatisi nel mondo, dall'ultimo scorcio del secolo XIX ed in questo XX secolo — per non tediare il lettore con un più vasto excursus nel passato, che sarebbe però sempre possibile e riuscirebbe probante della verità sacrosanta del nostro assunto — fatti che ci
consentono di toglier gli completamente qualsiasi anche lieve residuo d'incertezza.
Dopo la sconfitta inflitta a Sedan, nel 1870, dai prussiani ai francesi e la conseguente caduta dell'impero di Napoleone III, i marxisti, diretti da Londra da Carlo Marx, prevalsero a Parigi, il 18 marzo del 1871, e dominarono la capitale, per più di due mesi, appoggiati da una Guardia Nazionale, che si era costituita come organizzazione armata completamente agli ordini dell'internazionale marxista.
Quando questa Comune non pote più resistere all'attacco delle truppe del governo — che aveva sede a Versailles — i marxisti, convinti della loro certa sconfitta, si dettero al furto, all'assassinio e all'incendio, onde distruggere il capitale ed i capitalisti, perfettamente in linea con la consegna impartita, pochi anni prima, nel 1869, da Clauseret: Noi o nessuno ! Io affermo che Parigi sarà nostra o non esisterà più.
In questa occasione apparve chiaramente manifesta la complicità dei banchieri ebrei francesi con i comunisti, così come rivela Salluste nel suo libro : Le origini segrete del bolscevismo. Si poté constatare, è scritto nell'opera citata, che Rothschild, da una parte faceva a Versaglia pressioni su Thiers, presidente della repubblica, onde evitare un'azione decisa dell'esercito contro i marxisti e prospettava un possibile accordo con il Comitato Centrale Federativo (marxista) ; dall'altra parte,godeva di una totale immunità per lui e per le sue ricchezze ; e proprio in quella città di Parigi, che in quel periodo era sconvolta da uno spaventevole e sanguinoso caos !
A questo proposito, Salluste, scrive a pag. 137:
« M. de Rothschild, aveva indubbiamente le sue buone ragioni per ritener possibile una conciliazione : la sua villa in via Saint-Florentin era protetta, giorno e notte, da un picchetto di Federati (marxisti), che avevano il compito di evitare qualsiasi saccheggio ; picchetto che
durante due mesi ebbe regolarmente il cambio, sino a quando la grande barricata che era stata eretta a due passi da lì, venne espugnata dalle truppe di Versaglia. Nel mentre gli ostaggi venivano fucilati, i più bei palazzi di Parigi ardevano e migliaia di francesi morivano, vittime
della guerra civile, è curioso constatare che la protezione accordata dai comunisti al grandebanchiere ebreo non cessò mai un momento ».
Nel 1916, il tenente generale dell'esercito imperiale russo, A. Nechvolodof, trascrive una
informazione segreta, giunta in data 15 febbraio dello stesso anno da uno degli agenti segreti dello Stato Maggiore, e inviata allo Stato Maggiore stesso del generalissimo russo. L'informazione reca:
« Il Partito Rivoluzionario Russo del Nord-America ha deciso di passare ai fatti. Quindi in Russia da un momento all'altro possono scoppiare delle rivolte.
« La prima riunione segreta che segnò l'inizio degli atti di violenza ha avuto luogo lunedi, 14 febbraio, nel pomeriggio, nello Stato di Nuova-York. Si riunirono sessantadue delegati, dei quali cinquanta erano veterani della rivoluzione del 1905 e gli altri erano nuovi membri. La maggior parte dei partecipanti sono ebrei, e, tra loro, molta gente istruita : medici, pubblicisti eccetera. Tra questi anche alcuni rivoluzionari di professione...
« L'inizio di questa prima riunione fu quasi totalmente dedicato all'esame dei mezzi e delle possibilità esistenti per far scoppiare in Russia una grande rivoluzione. Il momento, si disse, era dei più favorevoli.
« Fu detto, inoltre, che il partito aveva appena ricevuto dalla Russia informazioni segrete, secondo le quali, la situazione era del tutto propizia, in quanto erano stati presi tutti gli accordi preliminari per una sollevazione immediata. L'unico ostacolo serio esistente era la
questione del denaro. Non appena questa osservazione venne fatta, alcuni membri risposero immediatamente che tutto ciò non doveva suscitare alcuna incertezza, poiché sicuramente, al momento opportuno, persone che simpatizzavano con il movimento per la libertà del popolo russo avrebbero offerto somme considevoli. E a questo proposito venne fatto, ripetutamente,il
nome di Jacobo Schiff» Esteban J. Malanni, Comunismo y judaismo, Editore La Mazorca. Buenos Aires 1944.
All'inizio del 1919, il servizio segreto degli Stati Uniti d'America, consegnò all'Alto Delegato della Repubblica Francese a Washington, un memoriale col quale si affermava che i più importanti banchieri del mondo collaboravano attivamente ai preparativi, in corso, della rivoluzione russa.
Ecco la riproduzione di un allegato segreto alla nota:
No. 912-8. n. 2. Trasmesso dallo Stato Maggiore « 7-618-6 dell'Esercito USA - 2° dispaccio II Nel febbraio 1916 si è appreso per la prima volta che si sta fomentando la rivoluzione in Russia. Si è anche scoperto che le persone e le imprese sottomenzionate sono implicate in questa opera distruttiva. Sono :
1. Jacobo Schiff ebreo
2. Kuhn, Loeb & Co. impresa ebrea Direzione:
Jacobo Schiff ebreo
Felix Warburg ebreo
Otto Kahn ebreo
Mortimer Schiff ebreo
Jeronimo, H. Hananuer ebreo
3. Guggenheim
4. Max Breitung
Jacobo Schiff ha incominciato a proteggere Trotsky, ebreo e frammassone, il cui vero nome è Bronstein, all'inizio del 1917. La missione che gli è stata affidata è quella di dirigere in Russia la rivoluzione sociale. Il giornale di Nuova-York Forward, quotidiano ebreo e bolscevico, lo aiuta del pari a conseguire lo stesso fine. Trotsky viene anche aiutato finanziariamente dalla Casa Ebrea Max Warburg, di Stoccolma ; dal Sindacato della Westfalia-Renania, dall'abreo Olef Asxhberg, dalla Nye Banken di Stoccolma e da Jovotovsky, ebreo, la cui figlia si sposò con Trotsky stesso. Anche questo matrimonio ha contribuito a stabilire relazioni sempre più strette e salde tra i multimilionari ebrei e gli ebrei proletari.
« L'impresa ebrea americana Kuhn, Loeb and Co. è in relazione con la Società sindacale Westfalica-Renana, altra impresa ebrea tedesca ; così come i fratelli Lazare, Casa ebrea di Parigi, lo sono con la Gunzbourg, Casa ebrea di Pietrogrado, Tokio e Parigi. Se osserviamo inoltre, che il genere di affari che viene sbrigato, anche con le case ebree Speyer and Co. di Londra, Nuova-York, e Francoforte sul Meno, è lo stesso che viene intrattenuto con la Casa Nye-Banken incaricata di curare le faccende ebreo-bolsceviche a Stoccolma, possiamo dedurre che le relazioni esistenti tra l'Alta Banca ed i movimenti bolscevici rappresentano la vera espressione di un movimento generale ebreo e che alcuni Istituti Bancari ebrei sono interessati dell'organizzazione di questo movimento» Duque de la Victoria, Israel manda. Editrice Latino Americana S. A., Messico, D.F.
Nell'opuscolo di S. de Baamond c'imbattiamo nella Banca Kuhn & Cia. Jacob Schiff era un israelita di origine tedesca. Suo padre, che visse a Francoforte, fu, in questa città, un modesto agente della Casa Rothschild. Il figlio emigrò negli Stati Uniti e fece colà una rapida carriera, tanto che divenne il capo della grande impresa Kuhn, Loeb & Cia il principale banco israelita d'America.
« Nel mondo bancario ebreo — riportiamo testualmente — Jacob Schiff non emerse soltanto per la sua scienza degli affari e per l'audacia delle sue iniziative. Egli influì anche decisamente, realizzando i suoi progetti e dando vita alle sue intenzioni, sull'attività politica
direttiva che questa Banca avrebbe dovuto esercitare per influenzare il destino del mondo ; quella che allora venne definita : The spiritual direction of human affairs. ».
Un'altra delle preoccupazioni costanti del plutocrate fu l'intervento a tutti i costi negli affari politici della Russia, onde provocare in questo paese un cambio di regime. La conquista politica della Russia, una nazione che sino a quel momento era sfuggita alla trista influenza massonica, con l'organizzazione e la realizzazione del nuovo regime (comunista), avrebbe costituito il mezzo migliore per assicurare il dominio d'Israele in tutto il mondo Duque de la Victoria: op. cit. L'opera citata continua:
Durante la primavera del 1917, Jacobo Schiff, prese ad operare con Trotsky (anch'esso ebreo, come abbiamo già detto) perché egli facesse scoppiare la rivoluzione sociale in Russia. L'organo giudeo-bolscevico di NuovaYork Forward si allineò anch'esso sulle
stesse posizioni. Da Stoccolma, l'ebreo Max Warburg, operava egualmente per mettere Trotsky e compagni in condizione di muoversi ; lo stesso facevano : il Sindacato Westfalico-Renano — un importante consorzio ebraico — Olef Aschberg del Nye Banken di Stoccolma e Yivotovovsky, la ebrea che aveva concesso addirittura sua figlia in moglie al rivoluzionario russo Esteban y Malanni: op. cit. Fu in quel periodo, appunto, che l'ebreo americano, Paul Warburg, esponente dell'alta banca, non venne rieletto nella carica direttiva sino allora ricoperta nella Federal Reserve Board, per i suoi troppo evidenti, stretti legami con i personaggi bolscevichi ». Idem.
Il Times di Londra del 9 febbraio 1918 e il New York Times, in due articoli di Samuel Gompers, apparsi uno nel numero dello maggio 1922 e l'altro in quello del 31 dicembre del 1923, recano quanto segue :
« Se osserviamo che l'impresa ebrea Kuhn-Loeb &Cia. è in relazione col Sindacato Westfalico-Renano, altra impresa ebrea in Germania, con Lazard Frères, Casa ebrea di Parigi, e anche con l'Istituto Bancario Gunzburg, impresa ebrea a Pietrogrado, Tokio e Parigi, e se
consideriamo inoltre che i precedenti affari ebrei sono strettamente collegati con la Casa Ebrea Speyer & Cia. di Londra, Nuova-York e Francoforte sul Meno, così come con il Nye-Banken di Stoccolma, appare provato che il movimento bolscevico è sotto un certo aspetto l'espressione di un movimento generale ebreo, e che determinate aziende bancarie ebree sono interessate all'organizzazione di questo movimento » Idem.
Il generale russo Nechvolodof sottolinea, nella sua opera, la forte entità del finanziamento ebreo alla rivoluzione comunista in Russia :
« Durante gli anni che precedettero la rivoluzione, dodici milioni di dollari erano stati consegnati da Jacobo Schiff ai rivoluzionari russi. D'altra canto — scrive il generale — secondo quanto afferma M. Bakmetieff, ambasciatore del governo imperiale russo
negli Stati Uniti, morto a Parigi dopo qualche anno, i bolscevichi trionfanti, già negli anni tra il 1918 e il 1922, avevano rimesso 600 milioni di rubli d'oro all'impresa Kuhn, Loeb & Cia ».
Dopo queste prove di fatti tanto chiari e lampanti non crediamo sia concesso a nessuno di affermare ottimisticamente, come spesso invece si sente purtroppo fare, che vi sono ebrei cattivi (i comunisti) ed ebrei buoni (i capitalisti). E che mentre i primi puntano sulla ricchezza privata, di cui s'impadroniscono, onde distruggere la proprietà, i secondi debbono destreggiarsi tra entrambe queste forme di vita, per non perdere le loro enormi fortune. Disgraziatamente per la civiltà umana il complotto ebraico presenta tutte le caratteristiche di un'assoluta unità di propositi e di intenti. Il giudaismo costituisce una forma organizzata monoliticamente diretta ad impadronirsi, per mezzo del socialismo comunista di Marx, di tutte le ricchezze del mondo : senza eccezione alcuna. Il nostro mondo civile considera oggi il razzismo come uno dei peggiori e più gravi peccati di cui gli uomini possano macchiarsi, una vera e propria mancanza di umanità che procura a chiunque la pratichi le stigmate della brutalilà più selvaggia : sempreché, si intende, non sia il popolo ebreo a praticare il razzismo !
Grazie alla propaganda ebrea, infatti, nella quale ci imbattiamo ad ogni istante ed in ogni luogo della terra — poiché quasi tutti i sistemi per farla sono accaparrati dagli ebrei (cinema, radio, stampa, televisione, case editrici) — noi sappiamo che qualsiasi manifestazione di antisemitismo è abominevole : più di qualsiasi altra. Gli ebrei sono infatti riusciti a fare dell'antisemitismo un'arma veramente demolitrice, di cui essi si servono per annullare gli sforzi di tutte quelle innumerevoli persone, e organizzazioni che, avendo perfettamente e chiaramente compreso, malgrado i travestimenti e gli stratagemmi usati, qual'è la vera e propria mente direttiva del comunismo, levano, e vogliono levare, una voce di allarme, preoccupati e pieni d'orrore per il rapido avvicinarsi del trionfo marxista.
L'opera mendace degli ebrei risulta tanto valida che la maggioranza degli anticomunisti, pur essendo completamente convinti della necessità di finirla con il marxismo, e pur attaccando decisamente e valorosamentei vari tentacoli della piovra, ignorano l'esistenza della terribile mente e del terribile corpo, che ricrea le parti distrutte, dirige i movimenti e armonizza le attività di tutto il sistema.
L'unica nostra possibilità per distruggere il socialismo comunista di Marx è costituita da un attacco risolutivo al cervello del medesimo, cioè all'ebraismo : così come rivelano incontrovertibilmente lestesse irrefutabili testimonianze degli ebrei.
Mentre i Paesi cristiani sono anti-razzisti, in quanto fondano la loro idea sul principio dell'amore per il prossimo, gli ebrei sono sempre stati, sono, e sempre saranno, i più acerrimi razzisti.
Ispirano il loro razzismo al Talmud e partono dal principio che non è essere umano chi non è ebreo. Non sussiste alcun dubbio sul fatto che questo razzismo anti-cristiano è sempre messo in atto molto abilmente. E' all'ombra di questo razzismo, infatti, che vengono tessute infernali macchinazioni, principalmente contro la Santa Madre Chiesa Cattolica Apostolica Romana, e anche contro tutte le restanti Confessioni dei cristiani. E ciò vien fatto, principalmente, avvalendosi del sistema comunista i cui principi informati al materialismo affermano, come è noto, che Dio non esiste ; né può esistere, quindi, la Sua Chiesa. E che, logicamente, è del pari assurdo e menzognero qualsiasi ragionamento filosofico informato alla trascendenza. Senza parlare del dogma e del pensiero teologici...
Colà dove vengono attaccati e smascherati, gli ebrei levano sempre clamorose lamentazioni e hanno purtroppo buon gioco nel presentarsi come vittime di quel razzismo spietato che talvolta la storia, anche recente, ha dovuto purtroppo registrare, perché effettivamente scatenatosi contro di loro.
Con ciò essi riescono sempre a bloccare qualsiasi iniziativa degli uomini — originata da umane necessità — che tende ad opporsi ai loro attacchi corrosivi e distruttivi.
Ora appare però fondato e indubitabile che una vera e propria efficace difesa dal comunismo debba dirigersi prima di tutti contro l'ebraismo, che del comunismo stesso è la mente direttiva ed organizzativa. Non dovrebbe quindi, a nostro sommesso parere, essere considerato in nessun modo manifestazione peccaminosa questo sentimento di difesa nei confronti dell'ebraismo. Il criterio della discriminazione razziale, è ,sì, totalmente alieno alla nostra cultura ed ai nostri principi cristiani, però non può essere, ragionevolmente, sottovalutata da nessuno tra noi l'importanza di un problema come quello suddetto : di tale portata e gravità ! Né, confidiamo con tutta l'anima, nessuno vorrà obbligarci atrascurare l'esame del medesimo e la sua possibile soluzione, pena l'essere accusati di « antisemitismo » ; accusa che, senza alcun dubbio, non potrebbe non ricadere su un gran numero di cristiani : su tutti quelli, cioè, che comprendono la situazione in cui versa attualmente il mondo e sono quindi, a giusta ragione, ci sembra, grandemente allarmati.
Qui non si tratta, è evidente, di lottare contro una razza per mere considerazioni di ordine razziale. Il fatto che i termini del problema vengono oggi così esposti, è chiaramente ed unicamente dovuto alla diabolica abilità ebrea, che riesce sempre a non far trasparire il suo vero e reale disprezzo per tutto ciò che non è pertinente alla sua razza e alla sua ansia di dominazione mondiale.
Il dilemma che viene a noi posto dal giudaismo è spietatamente chiaro e non consente alternative : dominazione ebreo-comunista o sterminio...