II^ PA RTE: 120 GIUBILEI E I TRE AVVENTI DI CRISTO
- Il prossimo e ultimo Giubileo è nell'anno 2027-2028.
- Il tempo di grazia degli antidiluviani contemporanei a Noè fu di 100 anni, prima del diluvio;
- I 120 anni di Genesi 6:3, è una profezia futura;
- Nessuno dei patriarchi, profeti e uomini di Dio visse 120 anni, eccetto Mosè;
- 6 giorni della Creazione = 120 anni = 120 Giubilei = 6000 anni di tempo per l'umanità;
- Settimo giorno della Creazione Shabbat, riposo della terra vuota nel 7° millennio.
- I° Avvento di Cristo: nasce in tempo di Pasqua. Muore a Pasqua. Egli è la Pasqua;
- La venuta del FALSO CRISTO (Satana) avverrà prima del II° Avvento di CRISTO;
- II° Avvento di Cristo: torna nel tempo della Pasqua a prendere i Suoi fedeli;
- Inizia il riposo della terra per Mille anni
- III° Avvento di Cristo sulla terra, dopo i mille anni (7° Millennio) si attua nel 7° mese di Tishri (ottobre);
- durante i Mille anni la terra riposerà. Sarà vuota e devastata. Satana sarà "legato", è solo, non può sedurre
- Dopo i Mille anni la Gerusalemme Celeste, con Cristo e i salvati, scende dal cielo e si posa sul monte degli Ulivi a Gerusalemme;
- Dopo i Mille anni c’è la resurrezione degli empi. Satana guida gli empi risorti alla guerra (Gog e Magog) contro Cristo e i salvati nella Città Diletta;
- Dio attua il Giudizio esecutivo sugli empi;
- Fuoco sugli impenitenti, sugli angeli malvagi e Satana (radice e ramo);
- Purificazione della terra;
- La terra rinnovata è divisa alle nazioni salvate;
- Inizia l'Eternità senza peccato;
- Nella terra purificata e rinnovata ci sarà il trono di Dio e dell'Agnello (Gesù) con "il Real sacerdozio" che lo serve, i 144.000 dell’Israele Spirituale.
I 120 GIUBILEI
E I TRE AVVENTI DI CRISTO
L’intero sistema del Calendario è basato sul Giubileo. Sin dalla Creazione l’orologio Divino rivela i propositi di Dio e la fine del peccato. Il Calendario di Dio è durato perfettamente con i piani di Dio compiuti in accordo col calendario per millenni. Ed è perfettamente in accordo con le Sue leggi.
"La narrazione storica dell’Antico Testamento non fa riferimento a celebrazioni dell’anno sabatico e del Giubileo; si presume, quindi, che queste ricorrenze non siano mai state celebrate in Israele nel corso della sua storia. Tale supposizione sembra confermata da chiari riferimenti dei libri profetici a una generalizzata situazione di infedeltà nei confronti delle norme sociali relative all’anno sabatico e al Giubileo. Isaia, nel VII secolo a.C., colpì con parole dure gli avidi latifondisti di Giuda che aggiungevano casa a casa, campo a campo (cfr. Isaia 5:8). Michea, quasi contemporaneo, denunciò lo stesso peccato (cfr. Michea 22: 1-5). Circa cento anni dopo Geremia pronunciò parole ancora più forti sulla costante violazione dei diritti degli schiavi (cfr. Geremia 34:13,14). La terra non venne fatta riposare un anno su sette, come prescrivevano le norme giuridiche dell’anno sabatico (7 anni) e del Giubileo (50 anni); i debiti non furono condonati, le terre e le case tolte ai poveri non furono restituite e gli schiavi non furono emancipati. La violazione di queste stesse norme creò in Israele due classi sociali agli antipodi: i ricchi, che diventavano sempre più ricchi, e i poveri, che impoverirono sempre più. Tutto questo era vergognoso agli occhi del Dio d’Israele. Egli non poteva tollerarlo. I profeti lo gridarono ad alta voce e annunciarono il giudizio divino. Secondo la previsione profetica di Mosè in Levitico 26:31-35, il paese sarebbe stato devastato dal nemico, le città sarebbero state distrutte e il popolo sarebbe stato deportato. Per il popolo di Giuda l’annunciata catastrofe sopravvenne nell’anno 586 a.C., quando l’esercito di Nabucodonosor invase e devastò il paese di Giuda, ne ridusse in rovina le città, compresa la capitale con il suo splendido tempio, e trascinò in Babilonia gli scampati alla carneficina. L’anonimo autore delle Cronache, dopo avere descritto il tragico evento ( 2 Cronache 36: 20 - 21) fa un’opportuna riflessione teologica. Dice il cronista: «Nabucodonosor deportò a Babilonia quanti erano scampati alla spada; ed essi furono assoggettati a lui e ai suoi figli, fino all’avvento del regno di Persia (affinché si adempisse la parola del Signore pronunciata per bocca di Geremia), fino a che il paese avesse goduto dei suoi sabati; difatti esso dovette riposare per tutto il tempo della sua desolazione, finché furono compiuti i settant’anni» (cfr. Levitico 26:34,35; Geremia 15:11). In seguito ai tragici eventi del 586 a.C., diventarono operanti in favore degli oppressi i principi di giustizia sociale sanciti dalla legge sabatica e giubilare che per secoli erano rimasti lettera morta. Il secondo libro dei Re (cfr. 25:12) informa che i caldei deportarono in Babilonia la popolazione superstite più abbiente di Giuda, ma lasciarono nel paese desolato i più poveri «a coltivare le vigne e i campi». Perciò, in seguito alla partenza dei loro oppressori per l’esilio, i poveri contadini spodestati dalle loro proprietà ebbero a disposizione tutte le terre che erano in grado di coltivare; i debitori ottennero automaticamente il condono di tutti i debiti e gli schiavi tornarono in libertà. Le vicende della storia attivarono quei principi di giustizia sociale che le leggi dell’anno sabatico e dell’anno giubilare sancivano. I giusti princìpi dell’anno sabatico e del Giubileo erano destinati a operare costruttivamente anche dopo la fine dell’esilio. Infatti, quando finirono i settant’anni profetizzati da Geremia, Ciro il Persiano permise ai figli e ai nipoti dei deportati del 586 di rimpatriare. Fu un’emancipazione di schiavi in scala etnica! Inoltre le famiglie reduci dall’esilio, grazie ai registri genealogici, poterono rientrare in possesso delle loro proprietà (cfr. Neemia 7; 5:3,4; 11:20). Era così ristabilito il diritto ereditario che la legge del Giubileo tutelava ma che dagli avidi signori di Giuda e Samaria era stato sistematicamente calpestato. Le norme giuridiche giubilari relative al riposo della terra e alla restituzione delle proprietà acquistate furono ripristinate (cfr. Neemia 5:11,12; 9:38; 10:28-31)" https://vocedellasperanza.it/wp-content/uploads/YGB-Lez-1-Il-Giubileo-nella-Bibbia.pdf
Ci sono due testi che possono essere usati per determinare il Giubileo e possono essere messi a confronto i testi in Esdra e Neemia dove troviamo registrata la Lettura della Legge, un riferimento che proviene dall'Antico Testamento (AT), e l'altro è l'adempimento della profezia nel Nuovo Testamento (NT) da parte del Messia.
Il riferimento dall'AT è in Ezechiele 1: 1-3.
"Ora avvenne che il trentesimo anno, il quarto mese, il quinto giorno del mese, mentre ero tra i prigionieri presso il fiume di Chebar , i cieli si aprirono e vidi una visioni di Dio. Il quinto giorno del mese, che era il quinto anno di cattività del re Ioiachin, la parola dell'Eterno fu espressamente rivolta al sacerdote Ezechiele, figlio di Buzi, nel paese dei Caldei presso il fiume Chebar; e la mano dell'Eterno era quivi su di lui" Ezechiele 1:1-3. (KJV)
Il calcolo colloca il trentesimo anno del calendario sacro (Biblico) nel quinto anno di cattività di Ioiakin o 594 Avanti Cristo. Il ragionamento si trova nella tabella allegata. http://www.ccg.org/english/s/p108.html

Traduzione:
1) Poiché Adar è l'ultimo mese dell'anno (e quest'anno è stato WeAdar o Adar2: vedi nota alla fine della carta), il suo secondo anno è iniziato un mese dopo di Nisan (ABIB) o aprile 597 Avanti Cristo all'inizio dell'anno sacro.
2) L'anno è così calcolato a partire dall'inizio dell'anno precedente, nel mese di aprile 598 a.C. Il 597 aprile 597 a.C. è quindi l'inizio del secondo anno. 596 a.C. è l'inizio del terzo anno. 595 a.C. è l'inizio del quarto anno e 594 è l'inizio del quinto anno di prigionia di Jehoiachin
Così, sulla base di una ricostruzione dei tempi di Ezechiele, il Giubileo cadde nell'anno 574/573 e quindi anche 524/523, e da lì 74/73 e 24/23 nei secoli Avanti Cristo, e 2027/2028 e 2077/2078, nei secoli di questa epoca.
Questo punto di vista è ulteriormente supportato da un altro importante fatto di profezia che coinvolge il Messia.
"Il principio dell’emancipazione dalla schiavitù, previsto nella legge del Giubileo, era destinato a operare in una sfera superiore a quella sociale e materiale. Questa prospettiva fu rivelata a Daniele nell’anno della caduta di Babilonia, il 539 a.C. (cfr. Daniele 9:1). Fu detto al profeta che entro settanta settimane (70 settimane di anni corrispondono a 490 anni...) si sarebbe posto «fine al peccato, si sarebbe espiata l’iniquità e sarebbe stata stabilita una giustizia eterna» (cfr. Daniele 9:24). Il Messia, avrebbe realizzato l’emancipazione d’Israele (e di tutti gli uomini) dalla più tirannica delle schiavitù, quella del peccato. L’evento si compì puntualmente l’anno 27 dell’era volgare, quando Gesù di Nazaret, il Figlio di Dio fatto uomo, ricevette con il battesimo di Giovanni l’unzione (la consacrazione) dello Spirito Santo (cfr. Matteo 3:16,17) come Messia d’Israele. Più di sette secoli prima Isaia ne aveva preannunciato la missione con il linguaggio della legge del Giubileo: «Lo Spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha unto per recare una buona notizia agli umili; mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato, per proclamare la libertà a quelli che sono schiavi, l’apertura del carcere ai prigionieri, per proclamare l’anno di grazia del Signore...» (Isaia 61:1,2). Gesù, nell’inaugurare il suo ministero pubblico dopo il battesimo, lesse e applicò a se stesso, nella sinagoga della sua città, questa profezia (cfr. Luca 4:16-21). Applicando a Se stesso la profezia di Isaia, Gesù si presenta a Israele come Colui che è venuto ad attuare, in una dimensione universale, i principi di libertà e giustizia che la legge del Giubileo sanciva. Il Cristo ci garantisce il condono dell’enorme debito accumulato nei confronti di Dio a causa delle nostre trasgressioni. Gesù Cristo «annullando il documento scritto del nostro debito… lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce» (Colossesi 2:14 Bibbia di Gerusalemme). Il perdono che Dio accorda al peccatore sulla base di un pentimento sincero è l’effetto dell’atto culminante della missione del Messia, cioè del sacrificio della croce. Il peccato è insito nella natura umana; solo la grazia del Cristo può liberarcene. Giovanni, nel prologo dell’Apocalisse, rende gloria al Cristo perché egli «ci ha amati e ci ha liberati dai nostri peccati col suo sangue» (cfr. Apocalisse 1:6). Il possesso della terra è l’ultima delle benedizioni del Giubileo che si realizzerà nella sfera spirituale per i cristiani fedeli: «Beati i mansueti, perché erediteranno la terra» (Matteo 5:5)" https://vocedellasperanza.it/wp-content/uploads/YGB-Lez-1-Il-Giubileo-nella-Bibbia.pdf
Dopo l'inizio del quindicesimo anno di Tiberio, che non poteva essere precedente all'anno civile nell'ottobre del 27 d.C., Giovanni Battista iniziò a predicare e battezzare (Luca 3: 1-22). Lo Spirito Santo chiamò Gesù di Nazaret per essere battezzato da Giovanni qualche tempo dopo che Giovanni aveva iniziato il suo ministero, in altre parole, dopo l'ottobre del 27 d.C.
Il Giubileo cadeva il 10° giorno del Settimo mese, ovvero a Tishri (ottobre), nel mese del Giudizio di Dio. Gesù iniziò il Suo ministero di predicazione della "Buona Novella" ossia "DELLA NUOVA ALLEANZA ETERNA" con tutti gli uomini, nell'80° Giubileo (Luca 4:18-21). Predicò per 3 anni e mezzo (1260 giorni ovvero un "tempo, due tempi e metà di un tempo" cioè 42 settimane) e alla fine fu crocifisso nella Pasqua del 31 d.C.
Nel 120° Giubileo, cioè l'ULTIMO, avverrà la stessa cosa. Dopo il "segno" di una LEGGE DOMENICALE OBBLIGATORIA negli Stati Uniti, partirà la profezia di Daniele 12:7; Apocalisse 13:5; Apocalisse 11:3. La predicazione durerà come fu per CRISTO 3 anni e mezzo in cui si predicherà il Messaggio dei Tre Angeli di Apocalisse 14:6-12. Dopo tornerà Cristo.
"Il Giubileo avviene negli anni 24 e 74 BCE (Prima di Cristo) e 27 e 77 CE (Dopo Cristo) in ogni secolo. Il prossimo giubileo, il quarantesimo dal sacerdozio del Messia e il quarantanovesimo fin dalla restaurazione del Tempio e quella della legge sotto Esdra e Neemia, è nell’anno santo 2027/2028. L’anno 2028 inizierà il Giubileo dei Giubilei .... (cf. Reading the Law with Ezra and Nehemiah [250]; The Meaning of Ezekiel’s Vision [108]; Timing of the Crucifixion and the Resurrection [159]; e Outline Timetable of the Age [272]). Fonte: http://italian.ccg.org/s/p156.html
I profeti Biblici sapevano perfettamente che esiste un piano di redenzione basato sul tempo di 120 Giubilei, ossia 6000 anni, per distruggere eternamente il peccato e i peccatori impenitenti sulla terra. A tal fine Dio fece la promessa di un Redentore subito dopo il peccato di Adamo (Genesi 3:15).
Un Giubileo è di 49 anni + 1 anno Giubilare = 50 anni.
120 Giubilei x 50 = 6000 anni.
"Il Signore diresse la parola a Mosè sul monte Sinai e così gli ordinò: Parla ai figli d'Israele e dì loro... Conta poi sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni, in modo che queste sette settimane di anni ti formino lo spazio di 49 anni. Il dieci del settimo mese, farai echeggiare un suono di tromba. È il giorno dell'espiazione e in quello farete udire la tromba per tutto il vostro paese... Voi santificherete il 50° anno e proclamerete la libertà nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo e ognuno di voi ritornerà in possesso delle sue terre...Questo è il giubileo, che celebrerete ogni 50° anno... " Levitico 25:1-42.
Israele non comprese il piano di Dio per l'umanità sprofondata nel peccato e con la sua idolatria e disubbidienza fallì il compito divino assegnatole.
L'istituzione dei giubilei ha un significato immediato per Israele, e uno profetico futuro.
Nel Giubileo si lascia riposare la terra (Levitico 25:4), le proprietà vengono restituite a chi ha dovuto impegnarle per bisogno, gli schiavi sono liberati, sono condonati i debiti (Levitico 25:13 etc.).Anche la terra produceva per sei anni, ma nel settimo, riposava. Quando l'anno sabatico, riposo della terra del settimo anno, coincideva con il giubileo del cinquantesimo anno
“Se direte: Che cosa mangeremo nell’anno settimo, se non abbiamo seminato né raccolto le nostre messi? Io ho comandato che la Mia benedizione sia sopra voi nell’anno sesto, ed essa produrrà messi per tre anni. Nell’ottavo anno seminerete e mangerete del vecchio raccolto fino all’anno nono; fino a che venga il raccolto di tale anno, mangerete il vecchio raccolto” Levitico 25:23.
Dal punto di vista spirituale, il Giubileo rappresenta la liberazione, la restituzione della dignità primiera a chi, per fede, accetta il piano di redenzione di Dio e il sacrificio di Cristo. Ci permette di ritornare liberi dalla schiavitù del peccato per la disubbidienza di Adamo, sedotto da Satana, grazie al sacrificio di Cristo sulla croce. Commemora anche il riposo sabbatico della creazione (Genesi 2:1-3) come ricordo del Creatore e di tutte le cose da Lui fatte.
Centovent'anni sono seimila anni di 120 Giubilei (1 Giubileo = 50 anni) ed equivalgono ai sei giorni della Creazione. Essi esprimono la pazienza di Dio per l’umanità carnale e prefigura la data di scadenza del peccato in questa terra, sono 120 giubilei in rappresentanza di 3 periodi di prova differenti fino alla fine.
I CENTOVENT’ANNI GIUBILARI E SUO SIGNIFICATO PROFETICO NEL FUTURO
“Lo Spirito mio non contenderà per sempre (in eterno) con l'uomo, perché nel suo traviamento egli non è che carne; i suoi giorni saranno quindi centovent'anni” Genesi 6:3.
I 120 anni che Dio stabilì per l’umanità, riportati in Genesi 6:3, hanno un valore profetico futuro ed eterno che si adempiranno alla fine dei giorni immediatamente prima del ritorno di Cristo. Non sono riferiti al tempo di grazia degli antidiluviani e nemmeno all’età dei patriarchi antichi, perché SOLO MOSE’ è morto a 120 anni, ma Dio attraverso la Bibbia ci fa conoscere il vero significato di questa profezia.
“… io sono Dio e non c'è alcun altro; sono DIO e nessuno è simile a me, che annuncio la fine fin dal principio…” Isaia 46:9-10
Dio decretò 120 anni-Giubilei di tempo perché l'uomo era carne, non solo fragile e debole, ma carnale e depravato, avendo abusato dei nobili poteri della sua anima per gratificare le sue inclinazioni corrotte. Dio vide tutta la malvagità che è tra i figli degli uomini, fino alla fine. I loro disegni e i loro stratagemmi erano malvagi. Facevano il male deliberatamente, escogitando come fare il male. Non c'era alcun bene tra di loro. Dio vedeva la malvagità dell'uomo come un uomo ferito e offeso da essa. La vedeva come un tenero padre che vede la follia e la testardaggine di un bambino ribelle e disobbediente, che lo addolora e gli fa desiderare di non aver avuto figli. Le parole qui usate sono notevoli; sono usate alla maniera degli uomini, e Dio non cambia i Suoi propositi. Questa era la radice amara. Il cuore era ingannevole e disperatamente malvagio; i princìpi erano corrotti; le abitudini e le disposizioni cattive. I loro progetti e dispositivi erano malvagi. Dio odia così tanto il peccato! Non si affligge il nostro cuore per questo? Oh, potessimo guardare Colui che abbiamo addolorato e piangere!
Dio si è pentito di aver fatto l'uomo; ma non lo troviamo mai pentito di aver redento l'uomo. Dio parla dell'uomo come di una sua creatura, quando decide di punirlo. Dio parla di punizione riguardo agli uomini, dopo che il suo Spirito lotta a lungo con loro invano. Nessuno è punito dalla giustizia di Dio, tranne coloro che odiano essere riformati dalla grazia di Dio” Commento di Matthew Henry..
In Levitico 25, Dio diede disposizioni circa l’amministrazione della terra.
“Conterai sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. Al decimo giorno del settimo mese, farai echeggiare il suono del corno; nel giorno dell'espiazione farete echeggiare il corno per tutta la terra. Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo;non farete né semina né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è un giubileo: esso sarà per voi santo; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. In quest'anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà” Levitico 25:8-13.
Come il giubileo era la "liberazione della terra e dei suoi abitanti", così esso significava la liberazione definitiva del peccato per mezzo del piano di Redenzione attuato con la morte di Cristo. Zaccaria usa queste parole al riguardo:
"Così dice l'Eterno degli eserciti: Ecco, l'Uomo il cui nome è il Germoglio, germoglierà nel suo luogo e costruirà il tempio dell'Eterno. Sì, Egli costruirà il tempio dell'Eterno, si ammanterà di gloria e si siederà e regnerà sul Suo trono, e tra i DUE (Dio Padre e Dio Figlio) ci sarà un consiglio di pace" Zaccaria 6:12-13.
Il "Germoglio" è Cristo nel prendere la natura umana per attuare il piano di Redenzione per l'uomo e liberare dal peccato chi l'accetta per fede (costruirà il tempio umano 1 Corinzi 3:16).
Il "Consiglio di pace" si riferisce proprio a questo progetto di Redenzione, elaborato dal Padre e dal Figlio, per salvare l'umanità sotto la schiavitù del peccato, dalla distruzione eterna.
LUCA RIPRENDE LA PROFEZIA DEI 120 GIUBILEI IN QUESTI TERMINI:
"Perché quelli (della fine del mondo) sono giorni di vendetta, affinché TUTTE LE COSE CHE SONO SCRITTE 8nelle profezie bibliche), SIANO ADEMPIUTI" Luca 21:22
E ancora Luca continua...
“Guai a quelle donne che sono incinte ea coloro che allattano bambini in quei giorni! Perché grande afflizione e angoscia saranno sulla faccia di tutta la terra, e ira e castigo contro questo popolo [Israele]” Luca 21:23, Amplified Bible.
INFINE...
"E (i fedeli che proclamano gli inganni dell'Anticristo ebreo) cadranno sotto il taglio della spada (Apocalisse 6:7-8; 6:9-1; 17:5; 13:7,10; Giovanni 16:2; Daniele 11:44; Geremia 15:2); e Gerusalemme (simbolo della Gerusalemme Celeste e del popolo di Dio) sarà calpestata finché il tempo (stabilito da Dio), in cui il mondo appartiene alle nazioni (all'umanità impenitente), sarà terminato, e il popolo di Dio (i fedeli perseguitati e uccisi) riceverà il dominio” Luca 21:24 (tra parentesi aggiunto).
Questo versetto nell'ultima parte, nella maggioranza degli studiosi, non è correttamente tradotto.

Dr.J.Chr. K. Von Hofmann (Dott. Johann Christian Konrad Von Hofmann 1810-1877), luterano tedesco, EBREO, tradusse perfettamente questo versetto come sopra in evidenza riconducendo la fine del mondo, al tempo dato da Dio in Genesi 6:3, in "Schriftbeweis" II. 2, pag. 643, egli data l'inizio del καιροὶ ἐθνῶν non dalla presa di Gerusalemme (70 d.C.), ma alla fine del mondo riportando il significato con questa traduzione sopra descritta. Il tempo di grazia concesso all'umanità prima della distruzione del peccato sarà di 120 Giubilei di 50 anni ciascuno, ovvero 6000 anni.
Tutte le cose che sono scritte sono adempiute - Il giudizio minacciato da quasi tutti i profeti contro quella città malvagia, Gerusalemme terrena, è adempiuto. I profeti avevano parlato dei suoi crimini e ne avevano minacciato la rovina. Una volta Dio aveva distrutto Gerusalemme e portato il popolo a Babilonia, ma i loro delitti si erano ripetuti al loro ritorno, e Dio aveva nuovamente minacciato la loro rovina. In particolare, questa stessa distruzione fu predetta da Daniele nella seconda parte dei versetti, Daniele 9:26-27 ; "E dopo sessantadue settimane il Messia sarà sterminato, ma non per se stesso; e il popolo (Israele) del Principe (Cristo) che verrà distruggerà la città e il santuario (gli ebrei che avevano ucciso Cristo furono responsabili della distruzione di Gerusalemme e del tempio); e fino alla fine della desolazione (Daniele 12:11; Matteo 24:15) sono determinate guerre, e la sua fine (di Israele) sarà con un diluvio". Appunti di Barnes sulla Bibbia
- Il primo ciclo, da Adamo ad Abramo: 40 Giubilei = 2000 anni;
Nelprimo ciclo inizia la storia di questo mondo, prima, e dopo il peccato.
CRISTO CREA IL MONDO
"In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di Lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. InLui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno accolta. ... E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la Sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità" Giovanni 1:1-6,14.
L'opera creativa di Cristo in sei giorni (Genesi 1:1-31), rappresentano seimila anni stabiliti da Dio per il termine del peccato sulla terra (un giorno creativo = mille anni di grazia per l'uomo).
"Ma vi è una cosa, o miei cari, che voi non dovete ignorare, che cioè, un giorno, davanti al Signore è come mille anni, e mille anni come un sol giorno" 2Pietro 3:8.
Dio completò l’opera creativa in sei giorni.
Il sesto giorno Dio completa la Creazione. Quindi, il Settimo giorno o Shabbat, Dio “cessò dal lavoro”, “benedisse tutto il Creato” e dispose il “riposo” per l’umanità intera affinché contemplasse la Sua Opera Creativa, come ci ricorda il Quarto Comandamento in Esodo 20:8-11, e adorasse Dio.
Dunque questi sei giorni di Creazione rappresentano il tempo di grazia offerta all’umanità per conoscere Dio, la Sua opera di redenzione, il perdono e la purificazione ed essere pronti al ritorno di Cristo per la "trasformazione" prima di andare incontro a Lui nell'aria (1Tessalonicesi 4:16-17).
NOE’ E IL DILUVIO

In Genesi capitolo sei coesistono due profezie: una contemporanea a Noè, l’altra proiettata alla fine dei giorni, al ritorno di Cristo.
“Questa è la storia di Noè. Noè era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e camminava con Dio. Noè generò tre figli: Sem, Cam, e Iafet. Ma la terra era corrotta davanti a Dio e piena di violenza. Dio guardò la terra ed ecco essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra. Allora Dio disse a Noè: «È venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la terra. Fatti un'arca di legno di cipresso; dividerai l'arca in scompartimenti e la spalmerai di bitume dentro e fuori… Ecco io manderò il diluvio, cioè le acque, sulla terra, per distruggere sotto il cielo ogni carne, in cui è alito di vita; quanto è sulla terra perirà. Ma con te Io stabilisco la mia alleanza. Entrerai nell'arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli. Di quanto vive, di ogni carne, introdurrai nell'arca due di ogni specie, per conservarli in vita con te: siano maschio e femmina” Genesi 6:9-14, 17-19.
Nella prima profezia Dio esprime il Suo dolore per la perversa condotta dell’umanità di allora, dicendo: “È venuta per Me la fine di ogni uomo”. Questa frase designa un’azione imminente. Dio concede un tempo di grazia e ravvedimento dell’umanità contemporanea a Noè estesa per tutta la durata della costruzione dell’arca, a conclusione della quale, la distruzione sarebbe stata immediata, senza altro prolungamento.
Entriamo nei dettagli per capire quando tempo trascorse dal decreto di Dio all’azione concreta del diluvio:
“Noè aveva cinquecento anni quando generò Sem, Cam e Iafet” Genesi 5:32.
“Noè aveva seicento anni quando venne sulla terra il diluvio delle acque… Al termine dei sette giorni, avvenne che le acque del diluvio furono sopra la terra. Nell'anno seicentesimo della vita di Noè nel secondo mese, nel diciassettesimo giorno del mese … E piovve sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti. In quello stesso giorno entrarono nell'arca Noè e i figli di Noè, Sem, Cam e Jafet, e la moglie di Noè e le tre mogli dei suoi figli con loro” Genesi 7:6-13.
“Anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nella carne, ma reso vivo nello Spirito. E in Spirito andò ad annunziare la salvezza anche agli spiriti che attendevano in prigione; essi (gli spiriti umani) avevano un tempo rifiutato di credere quando la magnanimità di Dio pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l'arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell'acqua. Figura, questa, del battesimo, che ora salva voi ; esso non è rimozione di sporcizia del corpo, ma invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo, il quale è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze. 1Pietro 3:18-22.
Il tempo del decreto di Dio per costruire l’arca e il suo completamento per la salvezza di Noè e i suoi figli dal diluvio fu di 100 anni. Noè generò i figli a 500 anni e a seicento entrò con loro, la moglie e gli animali nell’arca. Questa profezia riguarda il mondo abitato contemporaneo a Noè. Il tempo di grazia e di ravvedimento concesso alla generazione contemporanea di Noè è, la durata della costruzione dell’arca: 100 anni. Noè, se avesse costruito l’arca, per ipotesi, in ottant'anni, quello sarebbe stato il tempo di prova per l’umanità di allora.
“Ora l'Eterno disse ad Abramo: «Vattene dal tuo paese, dal tuo parentado e dalla casa di tuo padre, nel paese che io ti mostrerò. Io farò di te una grande nazione e ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai una benedizione. E benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà; e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra. Allora Abramo partì come l'Eterno gli aveva detto, e Lot andò con lui. Abramo aveva settantacinque anni quando partì da Haran (nel 1950 a.C. circa). E Abramo prese Sarai sua moglie e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano accumulato e le persone che avevano acquistate in Haran, e partirono per andarsene nel paese di Canaan. Così essi giunsero nel paese di Canaan (Così si chiamava allora la Palestina)” Genesi 12:1-5.
Secondo ciclo da Abramo a Gesù:
40 Giubilei = 2000 anni
"Mentre sʼavvicinava il momento in cui Dio avrebbe mantenuto la promessa che aveva fatto ad Abramo, e cioè di liberare i suoi discendenti dalla schiavitù, il popolo giudeo cresceva e si moltiplicava in Egitto in modo incredibile" Atti 7:17
"Allora l'Eterno disse ad Abramo: Sappi per certo che i tuoi discendenti dimoreranno come stranieri in un paese che non sarà loro, e vi saranno schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni... ma alla quarta generazione essi torneranno quì, ...in quel giorno l'Eterno fece un patto con Abramo dicendo: Io do alla tua discendenza questo paese..." Genesi 15:13,16,18.

La promessa della liberazione del popolo d'Israele segna il tempo dell'40° giubileo. L'uscita dalla schiavitù d'Egitto di Israele simboleggiava la liberazione del peccato. Ciò si realizza pienamente nel secondo ciclo, perché " la progenie è Cristo" (Galati 3:16)
Dio fa ad Abramo questa promessa di liberazione dalla schiavitù d'Egitto, che sigilla il 40° giubileo, e apre un ciclo nuovo, il simbolo della restituzione della libertà dal peccato, che solo CRISTO può offrire.
"Ora le promesse furono fatte ad Abramo e alla sua Discendenza; non dice: E alle discendenze, come se si trattasse di molte, ma come di una sola: E alla tua Discendenza, cioè CRISTO" Galati 3:16.
I 120 anni di vita di Mosè, simbolo dei 120 Giubilei
"Così Giacobbe e i suoi figli andarono in Egitto, e fu qui che morirono tutti"
Atti 7:15.
"I loro corpi furono trasportati a Sichem e sepolti nella tomba che Abramo aveva comprato dai figli di Emmor, padre di Sichem" Atti 7:16.
"In quel periodo nacque Mosè, un bambino divinamente bello. Per tre mesi i genitori lo tennero nascosto in casa" Atti 7:20
"Un giorno, doveva avere circa quarantʼanni, gli venne in mente (a Mosè) di andare a trovare i suoi fratelli, il popolo dʼIsraele" Atti 7:23.
"Quarant'anni dopo (all'età di 80 anni) mentre si trovava nel deserto vicino al Monte Sinai, gli apparve un angelo tra le fiamme di un cespuglio che bruciava" Atti 7:30

“Così Mosè, servo dell'Eterno, morì là, nel paese di Moab, secondo la parola dell'Eterno. E l'Eterno lo seppellì nella valle del paese di Moab, di fronte a Beth-Peor; e nessuno ha conosciuto fino ad oggi il luogo della sua tomba. Or Mosè aveva centovent'anni quando morì; la sua vista non si era indebolita e il suo vigore non era venuto meno” Deuteronomio 34:5-7.
Mosè condusse il popolo d'Israele alle porte della terra promessa terrena. Egli è un simbolo di Cristo che conduce l'umanità alla terra celeste. La sua vita é un simbolo dei 120 Giubilei cioè 6000 anni che Dio destinò alla vita dell'umanità.
- Mosè fuggì dall'Egitto a 40 anni... Abramo uscì da Ur dei Caldei, per ordine divino, al 40° Giubileo dell'umanità.
- Mosè fece uscire a Israele dalla schiavitù d'Egitto a 80 anni... Cristo liberò l'umanità dalla schiavitù del peccato (sulla croce) all' 80° Giubileo dell'umanità.
- Mosè morì a 120 anni... l'umanità arriva alla sua fine ai 120 Giubilei.
I^ AVVENTO DI CRISTO
"Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dioin una città di Galilea, chiamata Nazaret, a una verginefidanzata a un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. L'angelo, entrato da lei, disse: «Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è con te». Ella fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa volesse dire un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine». Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?» L'angelo le rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio. Ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese, per lei, che era chiamata sterile; poiché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace»" Luca 1:26-37.
GESÚ È NATO IN APRILE

Gesù è nato nel periodo della Pasqua. Maria ebbe l’annunciazione dell’angelo (Luca1: 26-31,35), nel sesto mese Biblico di ELUL (agosto), nove mesi dopo è la Pasqua del primo mese di ABIB (Nisan), cioè aprile.
Naturalmente parliamo del calendario Biblico, non quello rabbinico, alterato in quanto ai tempi.

“Nel primo mese, il quattordicesimo giorno del mese, tra le due sere, è la Pasqua dell'Eterno (marzo-aprile)” Levitico 23:5.
"Abbi cura di osservare il mese di ABIB e celebra la Pasqua in onore del Signore, Iddio tuo, poiché, nel mese di ABIB, il Signore Iddio tuo, ti trasse dall'Egitto" Deuteronomio 16:1.
“L'Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne nel paese d'Egitto dicendo: «Questo mese sarà per voi il mese più importante, sarà per voi il primo dei mesi dell'anno. Parlate a tutta l'assemblea d'Israele e dite: "Il decimo giorno di questo mese, ogni uomo prenda per sé stesso un agnello, secondo la grandezza della famiglia del padre, un agnello per casa… Quando i vostri figli vi chiederanno: "Che significa per voi questo rito?", risponderete: "Questo è il sacrificio della Pasqua dell'Eterno, che passò oltre le case dei figli d'Israele in Egitto, quando colpì gli Egiziani e risparmiò le nostre case"». E il popolo si inchinò e adorò” Esodo 12:1-3, 26-27.
"E (Gesù) venne a Nazareth, dove era stato educato; e come era il suo modo di fare, entrò nella sinagoga il giorno di e si è alzato per leggere. Gli diedero il libro del profeta Isaia, ed egli aprì il libro e trovò il luogo dove si trovava. Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha consacrato con l'unzione a predicare il Vangelo ai poveri. Ha mandato a guarire i deboli di cuore, a proclamare la libertà ai prigionieri e la vista ai ciechi; di rimettere in libertà le persone ferite, di proclamare l'anno di grazia del Signore (Giubileo)" Luca 4:16-19.
Gesù inaugura l'80° giubileo e COMPIE la promessa fatta ad Abramo.
Cristo per tre anni e mezzo predicò la Verità e fece conoscere il carattere del Padre. Aiutò i deboli, guarì gli ammalati, sia fisici che spirituali, dimostrò che possedeva la divinità con la quale aiutava per lenire le sofferenze altrui. Tuttavia, Egli non potè fare uso dei Suoi poteri per Se stesso, ma soffrì come uomo. Avendo vinto il peccato e pagato con la croce il castigo, cioè la morte eterna, che subì al posto nostro, resuscitò con la Sua natura Divina.
Cristo sulla terra fu crocifisso per Pasqua. Cristo è la Pasqua!
