La strage...
28/09/2011
Un bambino malnutrito ricoverato all'ospedale Babadir di Mogadiscio, capitale della Somalia (foto Ap).
L’Unicef lo sa. Debellare i mali che aggrediscono l’infanzia non solo è possibile, grazie alle continue conquiste della medicina: è moralmente doveroso. Ha già tanti successi all’attivo, l'Unicef, ottenuti coniugando scienza e coscienza. Ma ne vuole altri, e subito, perché a nessuna madre, in nessun Paese al mondo, tocchi più lo straziante compito di seppellire il proprio figlio stroncato da patologie altrove curabili o addirittura debellate... continua
Bimbo di Jalisco, Messico (Credits: O'Moreno by Flickr)
La fotografia scattata al Messico dalla Rete per i diritti dell’Infanzia non lascia dubbi. Il Messico è al primo posto tra i paesi dell’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo sviluppo economico, quanto a violenza sui minori. E violenza vuol dire abusi sessuali e omicidi.
Un massacro senza fine con cifre che da sole fanno impallidire. In soli due anni, dal 2006 al 2008, 23.000 ragazzini hanno perso la vita uccisi dal narcotraffico e dalla criminalità. E non ci sono segnali di miglioramento. Da quando nel 2006 il Governo federale ha rafforzato la lotta ai cartelli della droga, il tasso di morti violente dei giovani è salito bruscamente: del 50 per cento il primo anno, addirittura del 374 per cento fra il 2007 e il 2008.
Quanto ai dati più recenti che ancora non sono disponibili le previsioni non sono rosee vista l’impennata generale di violenza in Messico negli ultimi mesi. La regione più colpita è quella del nordest del paese, in particolare lo stato di Chihuahua, quello di Ciudad Juarez tanto per intenderci, che vede la media più alta di omicidi di bambini sotto i quattro anni, una quarantina in tutto.
E così quando escono notizie come l’ultima relativa ad un gruppetto di assassini colpevoli di aver ammazzato un’intera famiglia nella zona di Ajusco non stupisce che tra gli aggressori ci fossero anche due ragazzini. In un Paese in cui la vita dei bambini non vale più nulla i bambini non sono più bambini.
Sabato 15 ottobre in 662 città di 72 paesi del mondo si terranno manifestazioni. Il movimento, sorto sulla scia degli “Indignados” spagnoli si propone di globalizzare la rabbia per la crisi economica mondiale. E in Italia, dove è prevista una grande manifestazione a Roma, si temono problemi di ordine pubblico.
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- Mercoledì 12 Ottobre 2011
Il presidente cileno Sebastián Piñera (Credits: UN Photo/Rick Bajornas)
La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno. In un Paese come il Cile, tra i più conservatori e cattolici dell’America Latina, il presidente Sebastián Piñera, anche lui conservatore e sempre dichiaratosi contrario ai matrimoni gay, propone adesso un disegno di legge che regola le unioni civili, in cui il capitolo cruciale è quello legato alle convivenze tra omosessuali.
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