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Stati Uniti


STATI UNITI D'Israele...

"Il mondo intero - ha recentemente affermato il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan - chiede che Israele si ritiri (dai territori palestinesi occupati). Ed io non credo che il mondo intero possa essere in errore. (1)
Solo negli Stati Uniti i politici ed i media sostengono ancora fedelmente Israele e la sua politica. Per decenni gli Stati Uniti hanno fornito ad Israele un cruciale sostegno militare, diplomatico e finanziario oltre ad un aiuto economico annuo di più di tre miliardi di dollari. Perché gli
Stati Uniti restano il solo bastione di supporto per Israele? Il Vescovo del Sud Africa Desmond Tutu, che fu insignito nel 1984 del premio Nobel per la Pace, ha candidamente illustrato la ragione: "Il governo d'Israele è posto su di un piedistallo (negli Stati Uniti) e la sua critica è
immediatamente sospettata d'antisemitismo. La gente di questo paese ha paura di dire pane al pane e vino al vino perché la lobby ebraica è potente, molto potente.(2)
Il Vescovo Tutu dice il vero. Sebbene gli ebrei costituiscano solo circa il tre per cento della popolazione degli Stati Uniti, essi controllano un immenso potere ed esercitano un'influenza molto maggiore di quella d'ogni altro gruppo etnico o religioso. Come l'autore ebreo e professore di
Scienze Politiche Benjamin Ginsberg ha argutamente mostrato: "Dagli anni sessanta gli ebrei sono arrivati a detenere una considerevole influenza in America sull'economia, la cultura, la vita politica ed intellettuale. Gli ebrei hanno giocato un ruolo centrale nella finanza americana durante gli
anni ottanta ed essi sono stati i maggiori beneficiari di fusioni e riorganizzazioni economiche. Oggi, sebbene appena il 2% della popolazione nazionale sia ebraica, quasi la metà dei suoi miliardari è ebrea. I vertici degli uffici esecutivi dei tre maggiori network televisivi e i quattro maggiori proprietari degli studios cinematografici sono ebrei come i proprietari dei più influenti giornali, il New York Times . Il ruolo e l'influenza degli ebrei nella politica americana è egualmente significativo. Gli ebrei sono meno del tre per cento della popolazione nazionale ma comprendono l'undici per cento di quello che gli studi definiscono l'élite nazionale. Inoltre gli ebrei costituiscono più del 25% delle élite giornalistica e editoriale, più del 17% dei leader d'importanti organizzazioni di volontariato ed interesse pubblico e più del 15% degli alti ranghi dell'amministrazione statale. (3)
Stephen Steinlights ex-direttore del National Affairs of the American Jews Committeee similmente rilevava "lo spropositato potere politico" degli ebrei che è " senza dubbio il più grande rispetto ad ogni altro gruppo etnico/culturale in America." Egli proseguiva spiegando che "il potere e l'
influenza economica degli ebrei sono concentrate in modo spropositato a Hollywood, nella televisione e nell'industria mediatica. (4)
Due ben noti scrittori ebrei, Seymour Lipset ed Earl Raab scrivevano nel loro libro Jews and the New American Scene del 1995: "Durante gli ultimi tre decenni, gli ebrei (negli Stati Uniti) hanno superato il 50% tra i maggiori 200 intellettuali . il 20% tra i professori nelle università più
prestigiose . il 40% tra i soci dei maggiori studi legali a New York e a Washington . il 59% dei direttori, scrittori, e dei produttori delle 50 maggiori pellicole cinematografiche dal 1965 al 1982, e il 58% dei direttori, scrittori e produttori in due o più serie televisive di prima serata. (5)
L'influenza dell'ebraismo americano a Washington, notava il quotidiano israeliano Jerusalem Post "è largamente sproporzionata rispetto alle dimensioni della comunità, ammettono i leader ebrei ed americani. Ma così è l'ammontare della somma di denaro che essi elargiscono per le campagne (elettorali)." Uno dei membri dell'influente Conference of Presidents of Major American Jewish Organizations "stimava che gli ebrei hanno da soli contribuito con il 50% dei fondi per la campagna di rielezione del Presidente Bill Clinton del 1996. (6)
"E' completamente privo di senso cercare di negare la realtà del potere ebraico ed il suo predominio nella cultura popolare" ammette Michael Medved un noto scrittore e critico cinematografico ebreo "Ogni lista dei più influenti produttori cinematografici produrrebbe una preponderante
maggioranza di riconoscibili nomi ebraici. (7)
Una delle persone che ha più attentamente studiato questo argomento è Jonathan J. Goldberg, adesso editore dell'influente settimanale della comunità ebrea Forward. Nel suo libro Jewish Power del 1996 scriveva: "Nei settori chiave dei media, specialmente negli studi cinematografici di
Hollywood, gli Ebrei sono così numericamente dominanti che definire questi affari sotto controllo ebreo è poco più che un'osservazione statistica . Hollywood alla fine del ventesimo secolo è ancora un'industria con una pronunciata coloritura etnica. Praticamente tutti i capi delle produzioni
cinematografiche sono ebrei. Scrittori, produttori, e anche i meno evoluti direttori sono in larga maggioranza ebrei - un recente studio ha mostrato come superino il 59% tra i produttori di film a budget più elevato. Il peso di tanti ebrei in una delle più lucrose ed importanti industrie americane
conferisce loro uno straordinario potere politico.
Essi sono la maggior riserva di denaro per i candidati Democratici. (8)
Specularmente alla loro forte presenza nei media americani gli ebrei sono abitualmente descritti come molto intelligenti, altruistici, degni di fede, compassionevoli e meritevoli di simpatia e sostegno. Mentre milioni di americani si adattavano prontamente a queste immagini stereotipate qualcuno non si lasciava impressionare. "Sono molto arrabbiato con qualcuno degli ebrei - dichiarava l'attore Marlon Brando in un intervista del 1996 - essi sanno perfettamente che tipo di responsabilità possiedono. Hollywood è governato dagli ebrei, ed essi dovrebbero manifestare una grande sensibilità per la gente che sta soffrendo. (9)

A Well - Entrenched Factor

Il potere d'intimidazione della "lobby ebraica" non è un fenomeno recente, ma è stato da molto tempo un importante fattore della vita sociale americana. Nel 1941 Charles Lindbergh parlò della pericolosità del potere ebraico nei media e nel governo. Il timido trentanovenne - famoso in tutto
il mondo per il suo primo ed epico volo transatlantico del 1927 da New York a Parigi, - si rivolgeva a settemila persone a Des Moines, Iowa, l'undici settembre del 1941 illustrando il pericolo del coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra che si stava svolgendo in Europa. Egli spiegò che i tre
più importanti gruppi di pressione che spingevano gli Stati Uniti verso la guerra erano i britannici, gli ebrei e l'amministrazione di Roosevelt. A proposito degli ebrei egli disse: "Il più grande pericolo per questo paese sta nelle loro immense proprietà e nella loro grande influenza nel nostro
cinema, sulla nostra stampa, la nostra radio e il nostro governo." E aggiunse: "Per ragioni che sono comprensibili dal loro punto di vista, che non è il nostro per il motivo che essi non sono americani, desiderano coinvolgerci nella guerra. Noi non possiamo biasimarli poiché essi
perseguono quelli che ritengono essere i loro interessi ma dobbiamo difendere i nostri. Noi non possiamo seguire le naturali pulsioni e i pregiudizi degli altri popoli per condurre il nostro paese alla distruzione.
Continua...

 






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