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Daniele 8


La terza Visione di Daniele 8, la cui spiegazione si completa nel cap.9, riprende la descrizione della nascita e della caduta dei 5 Imperi. Questi imperi hanno una relazione con la storia del popolo di Dio. La visione descrive in particolare la lotta tra il Montone e il Capro non più bestie feroci, ma domestici,  per riscattare l‘offesa del peccato e purificare il Santuario terreno. I regni di Medo-Persia e Grecia sono rappresentati da animali domestici perché questi erano utilizzati dal popolo Ebreo come vittime sacrificali per il perdono dei peccati- Levitico 5:15, 16:5, Numeri 28:22-27 etc…
Lo spazio di tempo dei 2300 sere e mattina della terza visione va dal 457 a.C al 1844  d. C.
Dal 1844, questo cerimoniale diventa simbolo della purificazione del Santuario Celeste, infatti, Gesù comincia il giudizio di tutti i cristiani da Adamo fino ai viventi, che vivranno nell'ultima generazione prima del ritorno di Cristo, per perdonare e cancellare i peccati di quanti sono pentiti e per fede reclamano le promesse di Dio. Questo giudizio è iniziato nel 1844, quando Gesù passò dal Luogo Santo al Santissimo e oltre a intercedere per noi opera il giudizio finale.

Le Profezie contenute nella lunga catena profetica di 2300 anni sono le 70 Settimane (Dan.9:24) predette al popolo Ebreo che partono dal decreto di Artaserse nel 457 di ricostruire Gerusalemme (come nazione autonoma) al 34 d.C.;
I 300 anni di persecuzione cristiana ad opera di Roma pagana, Costantino e fine persecuzione e altri 200 anni di connivenza fino al potere totale del papato nel 538;
I 1260 anni di persecuzione  Papale ( 538- 1798 );
Gli anni di predicazione fino al 1844 di Miller, che spinto dalla potenza dello Spirito di Dio, risvegliò la spiritualità delle chiese,  intraprendendo la predicazione del Messaggio dei tre Angeli che iniziava la predicazione del secondo Avvento di Cristo.

IL CONTINUO

Il ”continuo”, tradotto “Tamid” dall’ebraico, è un aggettivo che associato al sostantivo “olath Tamid” (olocausto o sacrificio continuo), si riferiva nel Vecchio Testamento alle pratiche cerimoniali religiose ebraiche del Santuario (Esodo 29: 38-42, Numeri 28 e 29), nell’attesa del vero sacrificio di Cristo (Ebrei 10: 4,19-23).
In Daniele 8: 11-13, 11: 31 e 12: 11, il “continuo” (Tamid) è preceduto dall’articolo “battamid” (“la continuità”, “la perpetuità”), di conseguenza ha valore di sostantivo. I traduttori, non tenendo conto di questa differenza supplirono il soggetto traducendo “sacrificio continuo”, alterando così il senso che Daniele voleva dare. Egli, infatti, non alludeva più al servizio dei sacerdoti nel Santuario terreno, né al sacrificio di Cristo, ma usando il termine “continuo” come sostantivo (forma che non è usato altrove nel Vecchio Testamento), si riferiva alla continuità dello scettro del potere che Satana usurpò ad Adamo e ha avvicendato da un Impero a un altro con il fine di distruggere l’impronta dell’autorità Divina sulla terra e nell’uomo.   
Ellen G. White riguarda il “continuo” dice:
Allora vidi in relazione con il “continuo” (Dan. 8: 12) che la parola “SACRIFICIO” era stata aggiunta per la saggezza umana, e non apparteneva al testo, e che il Signore diede il senso corretto a quelli che proclamarono che “l’ora del Giudizio è arrivata”. Nel mentre è esistita l’unione, PRIMA del 1844, quasi tutti accettavano l’opinione CORRETTA circa il “continuo”. Nella confusione regnante DOPO il 1844 è stata accettata ALTRE opinioni, e come conseguenza è entrata TENEBRE, e confusione.” - Ellen G. White, Early Writings, pp. 74,75.

William_Miller4visione.jpgPartendo da quest'avvertimento d'Elena White dobbiamo cercare di capire quali sono le tenebre.
Nella dottrina avventista il Santuario Celeste è uno dei fondamenti su cui poggia la fede della Chiesa. La teoria che gli avventisti adottano circa il significato di Daniele 8:9-14, secondo la testimonianza di E.G.White, è sbagliata. La parola “sacrificio”, non è parte del testo originale.  Il “sacrificio continuo” in Daniele non è l’Intercessione di Cristo.   

Dobbiamo rileggere con attenzione una parte della testimonianza di E.White sopra citata: “…PRIMA del 1844, quasi tutti accettavano l’opinione CORRETTAcirca il “continuo”; però nella confusione regnante DOPO il 1844 si è accettate ALTRE opinioni, e come conseguenza è entrata TENEBRE e confusione..” - P.Escritos 74,75 Ellen G. White.

Se ricerchiamo tra le testimonianze dei pionieri religiosi circa il “continuo” prima del 1844, li troviamo negli scritti di Miller, ripresi poi da James White e da Uriah Smith:


“William Miller, fondatore del movimento Millerita, introdusse un'nterpretazione completamente differente (dalla nostra). Accostando l’espressione “il continuo” di Daniele 8:11-14, 11:31, 12:11, con Matteo 24:15 e 2 Tessalonicesi 2:7-8, dichiarò che il potere di Roma pagana doveva essere tolto dal cammino primo che si rivelasse “il mistero dell’iniquità” papale. Pertanto, arrivava alla conclusione che il “continuo” doveva essere il paganesimo, eliminato primo che potesse svilupparsi il Papato” - 4 CBA, ediz. Spagnola, p.66, Miller, Evidenze From Scripture and History, 1836. 
Da questa testimonianza è chiaro che il “continuo” è lo scettro del potere che passa da un Impero all’altro, in questo caso da Roma pagana a Roma papale.
Le tenebre citate da Elena White sono proprio quelle di interpretare il “continuo”, (“sacrificio” non esiste nell’originale), come “ l“intercessione di Cristo”.
Si tratta invece del “potere”, usurpato da Satana a Adamo con l’inganno della tentazione, che si avvicenda da un Regno ad un altro per il proponimento di Satana di distruggere il popolo di Dio sulla terra.

“James White (1846) … e altri pionieri avventisti del settimo giorno… sostenevano il parere di Miller, che il santuario gettato per terra (Dan. 8:11) era un SANTUARIO PAGANO  e che il “continuo” era il paganesimo” - 4 CBA, EDIZ. Spagnola p. 68.
Infine leggiamo questa testimonianza: “ Smith torna ad affermare il parere di Miller. La dichiarazione d'Uriah Smith circa il parere prevalente appare così nella prima edizione in inglese (1873) del suo libro sopra Daniele ( p. 94). Il piccolo corno (di Daniele 8) simboleggia Roma in tutta la sua storia, incluso le sue due fasi, pagana e papale. Queste due fasi chiamate in altre parti come il “continuo” (sacrificio è una parola aggiunta) e la “abominazione desolatrice”. Il “continuo” (desolazione) significa la forma pagana, e la “abominazione desolatrice”, quella papale. Nelle azioni attribuite a questa potenza si parla a volte di una forma oppure si parla dell’altra. “Egli”, è la forma papale.  Il  “continuo” (tolto), la forma pagana. La Roma pagana diede il suo posto alla Roma papale. Fu gettato per terra IL LUOGO DEL SUO SANTUARIO (Dan.8:11), LA CITTA’ DI ROMA. La sede del governo fu trasferita a Costantinopoli.
 
Il santuario menzionato nel verso di Dan. 8:11 non è quindi il Santuario Celeste, ma, come abbiamo letto nelle testimonianze dei pionieri avventisti, è quello Romano pagano, perché i versi 9-10 ci parlano dell’espansione di Roma pagana,il verso 11  ci racconta la lotta tra Roma pagana e quella Papale per il potere (“continuo”) che è usurpato a Roma pagana dal papato; nel verso 12 si consolida il potere di Roma papale che assorbe il potere di Roma pagana e si legittima ( il papato) il potere per gettare a terra la Verità divina. 
 

Daniele 8: 9-12

Dan. 8: 9  il “piccolo corno” - l'Anticristo o 4^ bestia Giudea, spunta da uno delle 4 corna: i 4 generali che ereditarono l’Impero di Alessandro Magno,
- crebbe molto- occupò la Siria e si espanse in tutte le direzioni.
- Dan. 8: 10 S’ingrandì, fino a giungere all’esercito del cielo- l'Anticristo Giudeo perseguitò i Cristiani  e si macchiò del grave peccato di crocifiggere Cristo a causa dell’infedeltà del  popolo d'Israele.
 - fece cadere in terra parte di quell'esercito e delle stelle e le calpestò- l'elite ebrea sospinse gli Imperatori romani aperseguitare i cristiani nei primi secoli d.C.
Costituiva uno svago per la nobiltà romana, guardare i cristiani nelle arene, mentre erano sbranati dai leoni.
- Dan. 8:11..“Si elevò anzi-  nel verso 11 il soggetto cambia, il verbo “elevò” introduce un nuovo elemento, non si parla più dell’Impero romano, ma del Papato che si espande spiritualmente in “verticale“e usava la religione per abbattere i poteri politici, in questo caso usurpa il potere dell’Impero Romano.
- fino al capo dell’esercito- il Papato giudeo-cristiano con l’astuzia e lo stratagemma dell’alleanza  religiosa, si  eleva sino a Cristo in quanto ad autorità e attendibilità. 
- gli tolse il “continuo”-  (il papato) usurpò il potere dalle mani di Cristo. Con il processo d'assorbimento delle pratiche pagane nella chiesa cristiana, il Papato si stabilisce. Usurpa  lo scettro del comando. 
- “ e il luogo del suo santuario fu abbattuto”- il ruolo di Cristo è abbattuto.
- Dan. 8:12- L’esercito gli fu dato nelle mani con il continuo- I Cristiani fedeli subirono martiri e persecuzioni ad opera dell'Anticristo Giudeo e dei vescovi cristiani apostati

- a motivo della ribellione- Il Papato ebbe ottenuto il potere grazie alla sua trasgressione e ai peccati: osservanza della Domenica, immortalità dell’anima, idolatria, infallibilità.  
- gettò a terra la Verità e riuscì nelle sue imprese-  solamente dopo che acquisì il potere, il papato gettò a terra la verità; calpestò la Legge di Dio e perseguitò i santi.
Elena White scrive a questo proposito:
“Com'era stato predetto nella Profezia (Dan.8:12), il potere papale calpestò la Verità. La Legge di Dio fu gettata nella polvere, mentre le tradizioni e i sistemi umani erano esaltati” - E.G.White, GC, p.65.

Lo stesso trasferimento si presenta in Apocalisse 13:2, dove si dice che il dragone, Satana, diede alla Bestia, la Roma papale Giudeo-cristiana apostata, la sua sede, la città di Roma, il suo potere e gran autorità, tutta l’influenza dell’Impero”. - 4 CBA ediz. Spagnolo p. 68.

La contaminazione del Santuario Celeste

 Dan 8:13- “…Un santo disse “fino a, quando durerà la visione del “sacrificio”continuo e l’Abominazione che produce la desolazione (o persecuzione), abbandonando il Luogo Santo e l’esercito ad essere calpestati (o contaminati)?  
Il versetto 13 conferma che il “continuo” è il potere che passa da un Impero all’altro e che la parola sacrificio è stata aggiunta al testo, e che non parla dell’intercessione di Cristo.
Abbiamo letto  nella testimonianza d'Ellen White, che il “sacrificio“ è una parola che non appartiene al testo. Accettare il significato di “sacrificio continuo“ come "Intercessione di Cristo", significa accettare che l’Angelo di Daniele 8:13, si riferisca  all’intercessione di Cristo e all‘Abominazione o Anticristo come chi, con pratiche idolatre e persecutorie, contamina il Santuario del cielo.
Nel versetto di Daniele 8:13 la "e" unisce due soggetti, il “sacrificio continuo" [l’intercessione di Cristo secondo l’interpretazione dei più], e l’ "Abominazione" [come sappiamo è il papato]. Questi due soggetti hanno la stessa funzione, quella di  contaminare il Santuario Celeste.
<che hanno la stessa funzione, sostantivi, aggettivi, predicati, pronomi, avverbi, complementi, oppure due proposizioni della stessa specie>>. (Vocabolario della lingua Italiana)
Cristo è l’Intercessore che ci purifica e perdona dai nostri peccati nel Santuario Celeste, davanti a Dio, dalle accuse di Satana. Egli presenta il Suo sangue come riscatto e come purificazione dei nostri peccati per poterli cancellare.
Contaminerà Egli, il Santuario insieme all’abominazione o Anticristo, il Papato, come sembrerebbe nel versetto 8:13? NO! Tuttavia, se noi interpretassimo “il sacrificio continuo” come “l’intercessione di Cristo”, si potrebbe dare spazio a quest'eresia.  Il “sacrificio continuo”, dunque, non significherebbe “intercessione di Cristo“.

 Questo è l'anello debole della catena che permette agli studiosi di attaccare la nostra ferma convinzione sul Santuario Celeste.

Il vero  significato  del “continuo” applicato ai versetti di Daniele 8:9-14 ci presenta la “contaminazione” e la “purificazione” del Santuario nella sua vera luce. 
Il dott. Raymond F. Cottrell, avventista del settimo giorno e già curatore aggiunto dell’SDA Bible Commentary, scrive  “La convinzione che, la lettura di Daniele 8:14 è contestuale, come dire una risposta al contesto di Daniele 8:13, identifica il piccolo corno a Cristo”.
Cottrell ammette onestamente “Non possiamo salvare sia la contestualità che l’interpretazione avventista”. In questa situazione la chiesa avventista ha accettato la dottrina sul Santuario di Dan.8:14, senza accettare il contesto di Daniele 8:13.
Se togliamo la parola“sacrificio” rimane solo la parola “continuo” che indica il “potere” che "passa" da un Impero all’altro per distruggere il popolo di Dio. Nel versetto  8:13 il “continuo”, in altre parole il “potere”, è quello del Papato che con la sua ribellione o abominazione nei confronti di Dio, persegue il  rimanente fedele e contamina il Santuario Celeste.






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