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I 30 DENARI DEL BARATTO EBREO-ISLAMICO


I 30 DENARI DEL BARATTO
EBREO-ISLAMICO


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CONCILIO AI VERTICI

ROMA (I CRISTIANI) AI MUSULMANI E IL TEMPIO (GERUSALEMME) AGLI EBREI

La Storia si ripete

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COME NEL PASSATO GLI EBREI HANNO CONDANNATO E UCCISO CRISTO...
 
“Allora i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani del popolo [ebreo] si riunirono nella corte del sommo sacerdote di nome Caiafa. E tennero consiglio per prendere Gesù con inganno e farlo morire… Allora uno dei dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi sacerdoti e disse loro: “Quanto mi volete dare, perché io ve lo consegni?” Ed essi gli contarono trenta denari d’argento”.Matteo 26: 3-4,14-15.

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Tre volte il Figlio di Dio pregò durante la Sua agonia. Poi arrivò Giuda, con il suo gruppo di uomini armati. Si avvicinò al Maestro, come il solito, per salutarlo. Il gruppo circondò Gesù ma Egli manifestò la Sua potenza divina dicendo: “Chi cercate?... IO SONO” (Giovanni 18:5-6; Esodo 3:14; Giovanni 8:58). Quegli uomini caddero a terra. Gesù fece questa domanda perché [il gruppo armato] potesse rendersi conto della Sua potenza e avere la prova che avrebbe potuto liberarsi se solo lo avesse voluto. Mentre si alzavano e circondavano il Figlio di Dio, Pietro tirò fuori la spada e colpì un servo del sommo sacerdote, tagliandogli un orecchio. Gesù gli ordinò di mettere via la spada dicendo: “Credi forse che io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in quest’istante più di dodici legioni di angeli? Come dunque si adempirebbero le Scritture, secondo le quali bisogna così avvenga?” (Matteo 26:53-54). I cuori dei discepoli furono sopraffatti dalla disperazione e dalla delusione mentre Gesù lasciava che i Suoi nemici Lo portassero via. I discepoli temendo per la loro vita, fuggirono. Gesù fu lasciato solo, nelle mani di una folla assassina. Quale trionfo per Satana in quel momento! E quanto dolore e tristezza per gli angeli di Dio! Molti gruppi di angeli, ognuno guidato da un capo potente, furono invitati ad assistere alla scena. Dovevano registrare ogni insulto, ogni crudeltà inflitta al Figlio di Dio e anche ogni angoscia che Gesù avrebbe provato, perché proprio i PROTAGONISTI di questa terribile scena un giorno l’avrebbero rivista ” Ellen G. White, Primi Scritti, [167-168]. getsemani.jpg

“Ecco Egli viene con le nuvole e ogni occhio Lo vedrà, anche quelli che l’hanno trafitto…” Apocalisse 1:7.

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Gesù ci mette in guardia: Perché se fanno queste cose al legno verde, che sarà egli fatto al secco?” Luca 23:31.  

... COSI' GLI EBREI HANNO PERSEGUITATO E UCCISO GLI APOSTOLI... 

CHIESA APOSTOLICA CRISTIANA: PERSECUZIONE E MORTE

Peter and John were taken before the Sanhedrin because they had performed a miracle, healing a person, and were preaching about Jesus (Acts 4).

 

HANNO ANCHE PERSEGUITATO, SOTTO IL MANTO PAPALE PSEUDO CRISTIANO, UCCISO E MARTIRIZZATO I CRISTIANI DEL MEDIOEVO


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CRISTIANI PROTESTANTI PERSECUZIONE E MORTE 
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... ALLO STESSO MODO ATTUALMENTE GLI EBREI UCCIDONO I CRISTIANI IN ORIENTE PER LIBERARE LA TERRA DAI MUSULMANI.DIRIGERLI VERSO L'EUROPA E USARLI CONTRO IL CRISTIANESIMO DELL'OCCIDENTE
 
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ISLAM:

LA MANO ARMATA DELL'ANTICRISTO
 

Nuovo messaggio di Al-Baghdadi: “Non ci fermeremo fino alla conquista di Roma”

Un nuovo riferimento alla conquista di Roma, capitale della cristianità, da parte dei jihadisti dello Stato islamico (Is) è contenuto nel messaggio audio di Abu Bakr al-Baghdadi, leader dell’Is, diffuso dai jihadisti dello Stato islamico.”I mujiaheddin continueranno la loro avanzata finché non arriveranno a Roma”, ha detto al-Baghdadi, proprio come aveva fatto a luglio scorso, nel celebre sermone alla moschea di Mosul, in cui si autoproclamò ‘Califfo’...

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Al-Baghdadi si rivolge poi ai jihadisti della Penisola arabica, che comprende Arabia Saudita, Yemen, Oman, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Bahrain e Kuwait chiedendo di imbracciare le armi contro i regnanti e contro gli sciiti “prima ancora che contro i crociati” http://www.retenews24.it/rtn24/esteri/messaggio-baghdadi-non-ci-fermeremo-conquista-roma/

"La marcia dei mujaheddin proseguira' fino a quando non raggiungera' Roma": e' quanto affermerebbe il leader dell'Isis al Baghdadi nel nuovo audio, aggiungendo che "i missili dei crociati non fermeranno la nostra avanzata su Roma".
    Per la propaganda jihadista (braccio armato della 4^bestia di Daniele 7) Roma è il luogo simbolo dell'Occidente Cristiano.

 

 

 

 

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Obama tra IS, curdi e Israele

Israele dietro i curdi e Isis, in guerra tra loro

Un déjà-vu inquietante: Israele dietro i curdi e l’Isis, in guerra tra loro. I precedenti ci sono: in una delle tante guerre civili africane, Congo, Brazzaville anni ‘90, gli israeliani si trovarono a sostenere entrambi i fronti, tanto che dopo la protesta delle madri dei ragazzi in guerra gli uni contro gli altri, la stampa denunciò lo scandalo. Anche la strategia della tensione italiana ha visto il Mossad usare a piacere destra e sinistra, purché fosse caos: a Piazza Fontana 1969, l’ombra di Ordine Nuovo, fascistissima organizzazione legata ai servizi israeliani [1]; alla Questura di Milano 1973, l’anarchico Gianfranco Bertoli, fresco fresco di un viaggetto in un kibbutz israeliano, fatto che venne probabilmente scoperto dal commissario Luigi Calabresi, poi 'sfortunatamente' assassinato; e nel caso Moro -dopo l’arresto di Alberto Franceschini e Renato Curcio, che contattati dai servizi israeliani li avevano mandati a quel paese -ecco spuntare il 'compagno Moretti', quello della stella a sei punte del sequestro di Michele Mincuzzi e di tante altre cose puntigliosamente vagliate dalla Commissione stragi di Giovanni Pellegrino. Anche così venne ucciso Aldo Moro, il filoarabo odiato da Henry Kissinger e dai banchieri della FED per i suoi pericolosi biglietti di stato a corso legale. Ma precedenti di cosa, e perché precedenti? Perché quello che sta accadendo in Ucraina -una crisi iniziata con il colpo di Stato di Kiev, rivendicato durante la mattanza di Gaza da George Soros, e che ha paralizzato Vladimir Putin-  e in Medio Oriente le bombe sull’Isis e le armi ai curdi  -entrambi sostenuti da Israeleripete i vecchi scenari appena accennati: da una parte la convergenza tra il sionismo a-territoriale della grande finanza transnazionale 'cosmopolita', e il sionismo territoriale dello Stato d’Israele; dall’altra, una guerra civil-religiosa in Iraq alimentata, alle spalle di due dei tre contendenti (Isis e curdi, conflittuali tra loro e col Governo di Bagdad), da una stessa mano, Israele: l’indipendenza curda è stata rivendicata apertamente da Netanyahu tra il 28 e il 29 giugno scorso; e l’ISIS, fondato ufficialmente nelle stesse ore, è ormai chiaramente una vera e propria pedina dello Stato ebraico, come denunciato da Teheran ('Al Baghdadi è in realtà un ebreo, agente del Mossad'), e come confermato più o meno direttamente da Edward Snowden e da Hillary Clinton, che nel partito democratico e nell’Amministrazione Obama ha sempre rappresentato l’ala più sensibile a Tel Aviv. L’eventuale presenza all’interno del ‘Califfato’  di residui della resistenza baathista all’invasione angloamericana, non conta, evoca al massimo quel fenomeno tipico che colpisce i vinti dalla Storia e che alla Storia cercano di reagire finendo dall’altra parte. Il linguaggio dell’Isis, sigla franchising o no, non ha nulla di quello del Partito Baath iracheno: è invece lo stesso linguaggio truculento di Al Qaeda, altra organizzazione creata durante la guerra sovietica in Afghanistan con il concorso di Cia e Mossad. Un odio stragista contro tutto il mondo occidentale, i cui obbiettivi prediletti, più che gli eserciti occupanti territori invasi in nome di ‘missioni di pace’, sono i civili innocenti. Come a New York, a Madrid, a Londra.   Precedenti positivi Inquietante déjà-vu, dunque, quello del triangolo Israele-curdi-Isis. Ma qual è stata la reazione di Obama? L’intervento in Iraq sul caso degli Yazidi è potuto sembrare un ritorno al passato, nonostante le dichiarazioni di carattere mirato e circoscritto alle armate di Al Baghdadi. Ma l’annuncio di un possibile prolungamento dell’assalto all’Isis in territorio siriano è una svolta nel senso opposto, coerente e non contraddittoria con il 'no' di Obama all’intervento in Siria nell’estate dello scorso anno. Un po’ ripetendo il tentativo di George Bush all’indomani dell’11 settembre, quello di dar vita a una ‘grande alleanza contro il terrorismo’ (un’alleanza inclusiva anche della Siria e del Sudan), Obama, infatti, adesso interverrebbe non contro il regime di Damasco, come preteso da John Kerry nell’estate 2013, ma contro i terroristi anticristiani che assediano Baššar al-Assad, il quale, non a caso, si è dichiarato disponibile a un coordinamento con Washington per le operazioni militari. Una opzione in fieri, quella del Presidente americano, che rischia, però, di fallire come quella del suo predecessore. Gli ostacoli, infatti, sono molti, nell’immediato e in futuro, negli Stati Uniti e fuori: all’interno, la Israel Lobby nel Congresso, al quale il Presidente americano ha chiesto di poter procedere per un intervento in Siria, lavorerà probabilmente al sabotaggio, anche se la lettera pubblicata sul New York Times da 300 'sopravvissuti all’Olocausto' che condannano duramente le stragi di palestinesi, è un segnale che potrebbe convincere una parte dei lobbisti a approvare la proposta di Obama. Ma anche se andasse in porto la proposta del Capo della Casa Bianca, gli ostacoli non cesseranno: il Presidente USA si defilò presto dalla guerra di Libia, ritirandosi già ai primi di aprile dai raid della Nato voluti da Nicolas Sarkozy, tanto che Gheddafi gli scrisse una lettera elogiando «il ritiro degli USA dalla cociata colonialista contro la Libia» (fonte Affaritaliani.it, 6 aprile). Ma fu un drone americano a individuare Muʿammar  Gheddafi in fuga e a dare la stura al linciaggio del leader libico da parte dei misuratini  -una città forte di una orgogliosa comunità ebraica, come ricordò in quei giorni 'La Stampa'-  il che significava che la coraggiosa ritirata di Obama era stata osteggiata dentro il Pentagono e forse il Dipartimento di Stato, tra le maglie di un imprecisato 'supporto logistico' da mantenere attivo. Non si capirà mai nulla della politica estera americana, se si parte da una lettura monolitica dell’establishment USA, diretto da un Presidente onnipotente: non è così, non è mai stato così, almenofin dai tempi di John Fitzgerald Kennedy. Ma gli ostacoli vengono anche dall’Europa, i cui leaders   -sotto il ricatto di una costante pressione economica e finanziaria che, anche se solo casualmente coincidente, risulta nei fatti parte integrante del progetto bellicista-  o tacciono o si muovono su obbiettivi fumosi e distorti che non colgono la gravità della situazione e in particolare la forte presenza israeliana nell’attuale crisi irachena. Matteo Renzi ha deciso di dare armi anche ai curdi, e David Cameron ha operativamente imboccato la stessa strada, inviando secondo quanto ha scritto il 'Daily-Mail on Sunday' una 'notevole forza'  (Sas e SRR) in Iraq e Siria per  'catturare estremisti' (operazione che rischia di essere solo mediatica e simbolica, perché la cattura di singoli terroristi risolve ben poco) raggiungendo in particolare in Iraq 'unità irachene e curde' per sostenerne la resistenza alle armate di Al Baghdadi.  Anche in Siria Cameron appoggerà i curdi, in  lotta contro Assad? E’ questa una opzione che aiuta la strategia della pace?   La complessità della questione Kurdistan: la secessione non è l’unico modo di garantire i diritti identitari dei peshmerga In realtà le armi ai curdi rappresentano da una parte una rottura storica   -fin dagli anni ‘60 Cia e Mossad hanno sostenuto i curdi, ma la consegna delle armi seguiva le modalità semiclandestine della guerra fredda (a ciascun blocco la sua guerriglia) e non costituivano un riconoscimento formale del secessionismo-  e nello stesso tempo un grave attacco non solo al Governo di Baghdad, ma anche alla Siria, già sconvolta da attacchi terroristici manovrati dall’oltranzismo occidentale, e all’Iran e alla Turchia, Paese quest’ultimo dove era ed è in atto, anche prima della vittoria di Recep Tayyip Erdogan, un interessante processo di pacificazione tra curdi e Governo centrale. Tutte situazioni, adesso, pronte ad esplodere se non si fa chiarezza sul punto focale: che bisogna trattare 'con', ma anche difendere, gli Stati della regione dai processi di destabilizzazione interni (una destabilizzazione armata e disgregatrice, altra cosa dal sacrosanto diritto di manifestare la propria opinione) e non inseguire sul loro terreno le trame del burattinai delterrorismo islamico’. Di questa coscienza solo la Casa Bianca sembra aver dato sin qui un mero segnale positivo. In Europa, invece, ci si muove diversamente: si pretende, in questo caso alla stessa stregua di Washington, che i russi dell’Ucraina orientale non abbiano il diritto di ribellarsi al golpista Petro Poroshenko, e di riannettersi a uno Stato russo esistente da un quarto di secolo   -senza contare peraltro il passato pan sovietico e zarista-   ma che nello stesso tempo tale diritto secessionista debba per forza di cose essere applicato a una complessa regione geopolitica che coinvolge ormai cinque Stati  -non solo i quattro comprensivi di minoranze curde, ma ormai anche Israele-  operando a vantaggio solo di quest’ultimo, peraltro protetto nello specifico scacchiere palestinese dal silenzio e dall’inazione giuridica e politica dell’ONU e della diplomazia euroamericana. Questa via rischia di provocare altre scintille nella direzione della guerra mondiale: esistono molti modi di risolvere i diritti identitari delle minoranze nei Paesi multietnici, altri che quella retorica delle minoranze che i Paesi europei sconvolti dall’immigrazione selvaggia conoscono bene, e che l’Italia, ad esempio, ha sempre conosciuto (ma risolvendo il problema in modo positivo) nelle regioni di confine settentrionali. Il discorso sarebbe lungo, rimanderei a chi interessa a un mio vecchio saggio su 'Limes' ('Popoli senza Stato e ideologici senza cervello') e ad altri miei scritti sulla 'questione nazionale' e la sua proiezione giuridica, il 'diritto di autodecisione dei popli'. Resta il fatto che la soluzione alla crisi irachena non può consistere nel gettare altro fuoco alla benzina dell’Isis, sostenendone i ‘cugini geopolitici', i peshmerga. L’opzione solo annunciata di Obama  -fatte salve tutte le citate incognite della sua concreta applicazione-  è quella corretta, e per una volta non sarebbe male che l’Europa seguisse l’alleato d’oltreatlantico, cambiando direzione almeno nello scacchiere siriano. Ma, in caso di dissenso tra Washington e Tel Aviv, l’Europa troverà il coraggio di scegliere? O preferirà non pronunciarsi e magari seguire la tendenza peggiore?  Se si parte dagli interessi geopolitici dell’Europa e dell’Italia in particolare -anche senza riandare alla memoria storica di due grandi, Charles De Gaulle e Enrico Mattei- e inoltre, dalla coscienza di sé non come suddito altrui, ma come Stato o unione di Stati autonomi e sovrani, la risposta è facile. Ma qui torniamo al punto di partenza: il nodo israelo-palestinese, la questione cioè di un piccolo Stato protetto dalla grande finanza mondiale, che fomenta zizzania tra i Popoli e gli altri Stati, e che si mostra capace di tenere al suo guinzaglio le grandi potenze occidentali, fino al punto che diventa un tabù per politici e giornalisti del ‘mondo libero’  il mero racconto dei fatti: il fatto che Israele è dietro curdi e Isis, e che il golpe ucraino è targato George Soros e ha favorito, inchiodando la Russia, la strage di ormai più 2000 palestinesi.
 
Secondo un rapporto su Ynet news, il famoso rabbino Baruch Efrati, una capo yeshiva e rabbino della comunità nella colonia di Efrat Cisgiordania, ha fatto queste osservazioni su un sito ebraico in risposta a una domanda circa l'islamizzazione dell'Europa.
"Gli ebrei dovrebbero rallegrarsi per il fatto che l'Europa cristiana sta perdendo la sua identità, come punizione per quello che ha fatto a noi per centinaia di anni sono stati in esilio lì", ha detto Efrati...
"E adesso, l'Europa sta perdendo la sua identità a favore di un altro popolo e un'altra religione (l'Islam!) e non ci saranno resti e sopravvissuti della impurità del Cristianesimo, che ha versato molto sangue, che non sarà in grado di espiare", ha detto.
"Con l'aiuto di Dio, i pagani adotteranno una vita più sana con un sacco di modestia e integrità, e non come il cristianesimo ipocrita che appare puro, ma è fondamentalmente corrotto", ha aggiunto il rabbino.
"Anche se siamo in una grande guerra con gli arabi della regione sulla Terra d'Israele, l'Islam è ancora molto meglio di una cultura gentile del cristianesimo," ha concluso il rabbino Efrati.
L'esplosione del capo Yeshiva illustra due punti importanti: in primo luogo, che l'odio sionista d'Europa è così grande che avrebbero preferito vedere l'Europa sottomessa da parte dell'Islam, nemico mortale del sionista, anziché vedere l'Europa sopravvivere e conservare la propria identità e, in secondo luogo, sottolinea la vera natura del sionismo e di chi controlla i media.
Immaginate se un sacerdote cristiano ovunque avesse annunciato che "l'ebraismo è fondamentalmente corrotto, cattivo e che Israele meritava di essere invasa dai musulmani."
I media assaltavano il sacerdote e sarebbe stato cacciato fuori dal loro lavoro e dalla società in generale.
Eppure, un leader rabbino può fare tali osservazioni e non solo attirare l'attenzione dei media pari a zero, ma essere nutriti e protetti dallo Stato ebraico.
Rabbi Baruch Efrati, un radicale sionista occupante e oppressore del popolo palestinese ci rivela i veri sentimenti dei sionisti in tutto il mondo. Il loro nemico peggiore non sono i musulmani o gli arabi, sono gli europei, i cristiani d'Occidente.
Può sembrare difficile da credere per la conoscenza, ma questa è la corrente principale di pensiero intellettuale ebraica".
 http://www.eutimes.net/2012/11/islamization-of-europe-a-good-thing-rabbi/

Papa Francesco agli ebrei: 

"La grande sofferenza toccata prima a voi (ebrei, ndr.) ora tocca a noi (cristiani, ndr.)"...

Fonte http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Papa-Francesco-agli-ebrei-ancora-sofferenze-adesso-tocca-a-noi-cristiani-2fca83cb-b65e-41a6-a983-c7f8bfbf4fb7.html

Che dire?

Forse il sangue versato da GESU' CRISTO per la salvezza del mondo, e quello dei Suoi seguaci, i CRISTIANI, martiri per aver proclamato le Verità di Cristo, è troppo poco per il papa ebreo Francisco! Il tradimento degli ebrei che consegnarono Gesù nelle mani dei romani per farlo crocifiggere, si ripete nei secoli con il martirio del Suo rimanente che predica Cristo. 'E vicina la persecuzione finale di questa nostra ultima generazione che proclamerà in tutto il mondo il Messaggio dei Tre angeli (Ap. 14:6-12) per DENUNCIARE l'abominazione della desolazione dell'Anticristo, la Bestia, che vuole ristabilire pratiche religiose in tutto il mondo, che Cristo ha soppresso con la Sua morte.  

La bestemmia nei Giardini Vaticani

[...] Ma è un altro ancora il fatto che volevo segnalare, e del quale sono venuto a conoscenza due giorni fa parlando con un giornalista. Sapete tutti che agli inizi di giugno il Papa ha voluto ricevere nei Giardini Vaticani i leader palestinesi e israeliani per propiziare la pacificazione, quantomeno utopica, in quegli stati; al contempo ha ricevuto anche i rappresentanti delle fedi diffuse in quelle terre, per pregare assieme ma ciascuno il suo Dio (o come recita l’ambigua parola d’ordine del Papa “secondo la propria tradizione”) e con le parole del proprio credo, per la pace. Avete saputo tutti anche dell’autentica bestemmia e del palese sfottò pronunciato dal rappresentante islamico, che “pregando” in arabo, ha domandato al suo dio di far si che i musulmani possano «conquistare e distruggere» la cristianità. [...] È successo che subito dopo è scoppiato un vero efferato nuovo conflitto tra palestinesi e israeliani a colpi di razzi e scudi umani… Che dedurne? È un irato segno dall’alto? È un crudele scherzo del demonio? La punizione per quella bestemmia, ennesima, contro la Chiesa di Cristo dentro lo stesso cuore della Cristianità. [...]

Quel che i giornali non dicono… e i diplomatici non osano

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I giornali non l’hanno detto, forse non se ne sono accorti; i corpi diplomatici per carità di patria hanno evitato di sottolinearlo per evitare imbarazzi immani; i leader israelo-palestinesi hanno fatto signorilmente finta di nulla, il che era meglio anche per loro. Ma, in parole povere, quell’incontro di Francesco con i leader suddetti, piuttosto che propiziare la pace ha scatenato la guerra... Fonte

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Massacro dei cristiani: qualcuno in Vaticano deve vergognarsi davanti a Dio e agli uomini

Quella dell’attuale pontificato è una reticenza sconcertante di fronte a dei criminali sanguinari con i quali – dicono i vescovi del posto – non c’è nessuna possibilità di dialogo perché nei confronti dei cristiani loro stessi han detto “non c’è che la spada”.

Il dramma in corso dei cristiani perseguitati vede i laici (perfino governi anticlericali come quello francese) quasi più sensibili del mondo cattolico ed ecclesiastico. Dove si trattano con poca sensibilità e qualche fastidio le vittime, mentre si usa una reticente cautela – cioè i guanti bianchi – verso i carnefici.

Duecentomila cristiani (ma anche altre minoranze) sono in fuga, cacciati dai miliziani islamisti che crocifiggono, decapitano e lapidano i nemici. In queste ore mi giungono pure notizie ufficiose di efferatezze indicibili su donne e bambini (speriamo non siano vere). 

Considerando questo martirio dei cristiani che sono marchiati come “nazareni” senza diritti, braccati, uccisi, con le chiese bruciate e la distruzione di tutto ciò che è cristiano, la voce del Vaticano e del Papa – di solito molto interventista e vigoroso – è stata appena un flebile vagito.

Neanche paragonabile rispetto al suo tuonare cinque o sei volte “vergogna! Vergogna! Vergogna!” per gli immigrati di Lampedusa, quando peraltro gli italiani non avevano proprio nulla di cui vergognarsi perché erano corsi a salvare quei poveretti la cui barca si era incendiata e rovesciata mentre erano in mare...

Una reticenza che è ormai diventata consueta nell’atteggiamento di papa Bergoglio, che non pronuncia una sola parola in difesa di madri cristiane condannate a morte per la loro fede in Pakistan o in Sudan (penso ad Asia Bibi o a Meriam), che si rifiuta perfino di invitare pubblicamente a pregare per loro, che quando c’è costretto parla sempre genericamente dei cristiani perseguitati e arriva ad affermare, come nell’intervista a “La Vanguardia” del 13 giugno: “i cristiani perseguitati sono una preoccupazione che mi tocca da vicino come pastore. So molte cose sulla persecuzione che non mi sembra prudente raccontare qui per non offendere nessuno”... Ci sono migliaia di innocenti in pericolo di vita, braccati e laceri, in fuga dagli assassini e Bergoglio si preoccupa di “non offendere” i carnefici?
http://www.qelsi.it/2014/la-guerra-israele-palestina-lha-fatta-scoppiare-il-papa-forse/

"Noi stiamo morendo"

afferma il sacerdote dall'accampamento con 70.000 cristiani iracheni

Roma, 31 agosto. 14 / 15:28 (notizie ACI/EWTN).-"Siamo in grande difficoltà. In realtà noi stiamo morendo qui, in un luogo dove ci sono 70.000 rifugiati cristiani ", ha detto P. Benham Benoka, un sacerdote cattolico siriano che si trova in Ankawa, il quartiere cristiano di Erbil (Iraq), dove insieme ad altri sacerdoti e suore sono al servizio di 70.000 cristiani sfollati.

In un video pubblicato da aiuto alla Chiesa nel bisogno (AIN), il P. Benoka ha detto che i rifugiati cristiani provengono da varie aree strappate dai jihadisti islamici dello stato (ISIS), come Qaraqosh e Mosul. "Sono rifugiati sotto il sole con temperature di 45 gradi all'ombra," ha detto.

Il sacerdote ha detto che nel campo hanno dovuto installare una tenda per soddisfare i molti casi di epidemie che arrivano. "Non so su altri campi" di rifugiati, ma "crediamo che questo sia meglio di altri," ha detto.

Inoltre, ha detto che "tutti i volontari che abbiamo qui sono sacerdoti della diocesi di Mosul e di cura Erbil, di Ankawa", così come i religiosi.

"Una preghiera è molto importante per noi per aiutare tutte le persone che sono in difficoltà. Siamo qui come la croce rossa. Noi stiamo morendo", ha detto.

P. Behanam Benoka ha recentemente scritto a padre Francisco, dicendogli la tragica situazione di fronte a centinaia di migliaia di cristiani nella regione. Ha detto ieri il vice direttore della sala stampa della Santa sede, Padre Ciro Benedettini, ha ribadito, via telefono, la vicinanza costante e paterna (!) e le preghiere per la grazia della perseveranza nella fede, nel momento in cui ha dato la benedizione apostolica.

Da parte sua, giovedì scorso il Presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, il cardinale Antonio María Vegliò, ha lanciato un appello ai paesi europei ad accogliere le migliaia di rifugiati iracheni - cristiani e altre minoranze che fuggono per evitare di essere uccisi e decapitati dai jihadisti dello stato islamico.

Parlando a Radio Vaticana, il cardinale ha detto che anche se alcuni paesi già ha cominciato a ricevere i rifugiati, abbiamo bisogno della comunità internazionale che agisca per queste migliaia di persone e per fermare l'avanzata dei jihadisti.https://www.aciprensa.com/noticias/video-estamos-muriendo-clama-sacerdote-desde-campamento-con-70000-cristianos-iraquies-59345/

Mons. Emil Nona. Foto: Ayuda a la Iglesia Necesitada

Roma, 20 agosto. 14 / 16:28 (notizie ACI/EWTN). -L'arcivescovo Caldeo di Mossul (Iraq), Monsignore Emil Nona, ha avvertito che i cristiani di tutto il mondo affronteranno la stessa sofferenza che la sua arcidiocesi ha sofferto per mano di estremisti musulmani, se non prendono "decisioni forti e coraggiose".

Parlando al quotidiano italiano il Corriere della Sera del 9 agosto da Erbil, nel Kurdistan iracheno, l'arcivescovo Emil Nona ha avvertito che "oggi le nostre sofferenze sono il preludio di quello che voi, europei e Cristiani occidentali, soffrirete nel vicino futuro".

Il Vescovo di Nona è stato costretto ad abbandonare la sua casa per lo stato islamico, un califfato recentemente stabilito in Iraq e la Siria. Egli è uno dei cinque vescovi che sono stati costretti a fuggire da Mosul.

Il gruppo estremista islamico ha perseguito tutti coloro che non erano musulmani sunniti nel territorio del quale ha preso il sopravvento. Cristiani, musulmani sciiti e yazidi hanno lasciato la zona.

"Ho perso la mia diocesi," ha detto l'arcivescovo al quotidiano italiano. "La costituzione fisica del mio apostolato è stata occupata dai radicali islamici che ci vogliono convertiti o morti." Ma la mia comunità è ancora viva."

Secondo le Nazioni Unite, ci sono più di 1,2 milioni gli sfollati in Iraq e almeno 10.000 rifugiati iracheni in Siria, a seguito dello stato islamico. Il Vescovo di Nona ha fatto appello ai media occidentali per "cercare di capire".

"I suoi principi liberali e democratici sono inutili qui. Dovrebbero considerare nuovamente la nostra realtà in Medio Oriente, perché stanno ricevendo un numero sempre più grande dei musulmani nei loro paesi. Anche voi siete in pericolo. Devono prendere decisioni forti e di valore, anche a rischio di contrastare i loro principi".

L'arcivescovo caldeo di Mosul ha lamentato che "lei pensa che tutti gli uomini sono uguali, ma questo non è verità: l'Islam non dice che tutti gli uomini sono uguali." I loro valori non sono i valori di lei".

"Se non capisci questo abbastanza presto, diventerà vittima del nemico che ha ricevuto nella sua casa", ha avvertito.

Fonte: http://www.aciprensa.com/noticias/obispo-de-irak-advierte-que-occidente-sera-pronto-otra-victima-del-islamismo-79092/#.U_pQNk0cSUk

 STATI UNITI ED EUROPA PROCLAMA (a parole) GUERRA ALL'ISIS.

Attaccare l'ISIS significa colpire Siria, Iraq facendo stragi di civili. Questi attacchi disperderanno l'ISIS e lo espatrieranno in EUROPA E STATI UNITI. Per ritorsione, per reazione, per progettazione del vertice anticristiano. 

Il Messaggero

Chi c'é dietro l'ISIS? Le trame dell'ANTICRISTO  

Il gruppo è armato da Israele con l'appoggio USA , lo dice Fidel Castro . 

Perché l'ISIS non combatte Israele?  

ISRAELE DIETRO l'ISIS
... e la persecuzione cristiana e Sciita 

Analista pakistano: Israele è dietro l'organizzazione terroristica ISIS

La configurazione politica guidata dallo stato islamico dell'Iraq (ISIS) favorirà Israele, secondo quanto propone l'editore del sito web di analisi d'intelligence pachistana X Terminal .

Verità Ora ha parlato con Zaki Khalid, analista specializzato nello studio della guerra psicologica e politiche di difesa titolare dell'Università del Punjab, che a oggi dirige uno dei più importanti portali internet nel campo dell' Open Source Intelligence del Pakistan. Per Khalid, tanto gli Stati Uniti come l'Arabia Saudita, Turchia e Qatar, paesi che in precedenza finanziarono a gruppi radicali di Al-Qaeda in Siria, è veramente "preoccupato" per la crescente minaccia di ISIS L'unico paese beneficiato dall'instabilità in Iraq, dice, è lo stato di Israele, nei loro sforzi per indebolire il paese limitrofo di Iran.

"Viviamo in un mondo che George Orwell descrisse nel suo romanzo '1984'..." La geopolitica degli Stati, fondamentalmente, è una maschera. Essi mostrano qualcosa, ma dietro le quinte succede qualcos'altro ", ha detto l'intervistato.

Khalid ha mostrato sorpresa dalle dichiarazioni dei rappresentanti del governo israeliano, che ha dato il suo sostegno per l'indipendenza del Kurdistan, un gesto che è dovuto secondo il giornalista di Asia Times, Pepe Escobar, perché Israele "ha interesse in questa nazione: prima per ottenere il petrolio e, poi, ottenere un alleato nella regione".

L'intervistato ha ricordato che un avvenimento accaduto in Palestina nel 2002, quando l'agenzia di Intelligence israeliana del Mossad reclutò otto arabi per creare una cellula di Al-Qaida in Gaza per "giustificare la continuazione degli attacchi israeliani" in zone palestinesi. ISIS non sarebbe altro che la continuazione dell'occupazione degli estremisti per raggiungere obiettivi geopolitici (di Israele), ha detto Khalid. Il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, ha già dichiarato pubblicamente l'intenzione di consentire all'ISIS di indebolire l'Iran. Secondo Il Jerusalem Post, l'autorità ha suggerito "Che gli Stati Uniti si tenga fuori dal conflitto e consenta invece, che entrambi i lati si indeboliscano l'uno contro l'altro". FONTE:http://verdadahora.cl/analista-paquistani-israel-esta-detras-del-grupo-terrorista-isis.html  

Questa persecuzione caotica dei cristiani è il preludio della PERSECUZIONE FINALE operante per mezzo di Leggi Civili contro il rimanente fedele Cristiano provenienti da "ogni tribù, popolo, lingua e razza" che osserva i Comandamenti di Dio e ha la fede di Gesù (Ap. 14:12), perché considerati "estremisti" "terroristi" etc.. La prova dell'umanità sarà ubbidire Dio e accettare la Sua autorità o sottomettersi all'Anticristo supportato da Satana accettandone il marchio della sua autorità. La BIBBIA sarà calpestata e resa illegale. La Legge dei 10 Comandamenti saranno annullati per essere sostituiti da leggi umane (tradizioni condannate da Gesù). Il Sabato del Quarto Comandamento che esprime l'Autore e il Fattore del mondo e dell'uomo (Genesi 2:1-3) sarà abolito, calpestato e privato del suo potere spirituale. L'osservanza obbligatoria della domenica (dies solis) negli Stati Uniti e nel mondo sarà il segnale che il tempo profetizzato da Daniele e da Gesù sta per iniziare. 

"Ci sarà un tempo di angoscia, come non c'era mai stato da quando esistono le nazioni fino a quel tempo (della fine)" Daniele 12:1 

"Allora vi sarà una tribolazione così grande, quale non vi fu mai dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà" Matteo 24:21 

"Udii l'Uomo vestito di lino (Gesù), che era sulle acque del fiume, il quale, alzate la destra e la sinistra al cielo, giurò per Colui che vive in eterno che tutte queste cose si sarebbero compiute fra un tempo, tempi e la metà di un tempo (1260 gg. letterali o 3 anni e mezzo), quando sarebbe finito colui (l'Anticristo) che dissipa le forze del popolo santo (persecuzione e martirio)" Daniele 12:7 

"Alla bestia (Anticristo) fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi (1260 gg. letterali o 3 anni e mezzo) Apocalisse 13:5 

E' TEMPO DI PREGARE. E' TEMPO DI PREPARAZIONE PERSONALE. E' TEMPO DI TRASMETTERE AGLI ALTRI LE VERITA' PROFETICHE CHE METTONO IN LUCE IL CORSO DEGLI EVENTI FINALI. 








Ciao Onu,



Peres chiede al Papa l’Organizzazione Religioni Unite.




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Dopo gli incontri religiosi di Assisi e la Partita della Pace all’Opico, Simon Peres rompe gli indugi… L’Onu ha fatto il suo tempo: quello che ci serve è >>>ANSA/PAPA INVITA PERES E ABU MAZEN A PREGARE INSIEME IN VATICANOun’Organizzazione delle Religioni Unite, un’Onu delle religioni”. E’ la proposta che l’ex presidente israeliano Shimon Peres, in visita in Vaticano, fa a . Secondo Peres il modo migliore per contrase i terroristi che uccidono in nome della fede”. “Cio' di cui abbiamo bisogno è di una autorità morale indiscutibile (NON LA BIBBIA, PAROLA DI DIO, MA UN UOMO) che dica a voce alta: "No, Dio non lo vuole e non lo permette. E’ una svolta epocale ed una proposta bomba che valuterà con estrema attenzione. http://www.nottesport.it/ciao-onu-peres-chiede-al-papa-lorganizzazione-delle-religioni-unite_18028.html


Parodia: "Peres lo vuole? Allora deve essere proprio brutta cosa" Dico che voglio un ONU di religioni, ma voglio veramente la nostra Unica Religione Mondiale, da lungo tempo programmata. Cosi adorerete tutti il demone dei demoni, come vostro dio"Fonte:http://www.thelivingspirits.net/chi-controlla-lumanita/meeting-papa-francesco-e-simon-peres-su-istituzione-di-united-nations-of-religions.html Papa Francesco sta spingendo per un programma ecumenico, questo sin dai primi momenti del suo papato. Ha detto però che non c'è spazio per ilfondamentalismonella Cristianità “Un gruppo fondamentalista, anche se non uccide nessuno, anche se non colpisce nessuno, è violento. La struttura mentale del fondamentalismo è violenza in nome di Dio..” Ma cosa è esattamente il “fondamentalismo? ”Google così definisce il fondamentalismo“una forma di religione, specialmente Islam o Cristianesimo Protestante, che si attiene strettamente al credo, alla interpretazione letterale delle Scritture .” ALLORA ANCHE GESU' E GLI APOSTOLI ERANO "FONDAMENTALISTI", "VIOLENTI" E "PERICOLOSI" CIOE' "TERRORISTI".


Dunque Papa Francesco sta rifiutando quei Cristiani che credono in una stretta interpretazione letterale della Bibbia? E precisamente... quale sarebbe il programma generale?


Perchè ha lavorato cosi duramente per mettersi in contatto con le maggiori religioni su tutto il pianeta?Fonte:http://endoftheamericandream.com/archives/pope-francis-and-shimon-peres-discuss-the-establishment-of-a-united-nations-of-religions





"E' TEMPO CHE TU OPERI, o ETERNO; ESSI HANNO ANNULLATO LA TUA LEGGE" Salmo 119: 126.

 


Ambasciatore degli Stati Uniti per la Libertà Religiosa proposto da Obama suscita preoccupazione




David Saperstein. Foto: World Economic Forum (CC BY-SA 2.0)

David Saperstein. Foto: Forum economico mondiale (CC BY-SA 2.0)


WASHINGTON, DC, 01 ago. 14 / 14:59 (notizie ACI/EWTN).- L'annuncio che il Rabbino David Saperstein potrebbe essere il prossimo ambasciatore degli Stati Uniti per la libertà religiosa nel mondo ha causato preoccupazione, a causa di sue recenti dichiarazioni sull'argomento nel paese.


Parlando a CNA (Agenzia gruppo italiano ACI), il rabbino Aryeh Spero dell'organizzazione Caucus for America, un difensore dei valori americani, ha detto che "Ho seguito l'attività di David (Saperstein) per 30 anni", e "non ho fiducia che affronteranno la più grande minaccia alla libertà religiosa di oggi, che è l'oppressione e la persecuzione dell'Islam radicale contro i cristiani in molte parti del mondo, così come le minacce contro il popolo ebraico".


Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha annunciato il 28 luglio lunedì che intende nominare Saperstein come ambasciatore straordinario per la libertà religiosa internazionale. Questa incarico è stato vacante per nove mesi dopo le dimissioni dell'ex ambasciatore.
I sostenitori della libertà religiosa ha ringraziato il Presidente per fare un passo avanti per coprire il posto vacante. Tuttavia, alcuni gruppi discussero se Saperstein proteggerà veramente la libertà religiosa all'estero.
Oltre a servire come l'attuale direttore del Centro de Acción Religiosa para la Reforma del Judaísmo (Centro di azione religiosa, per la riforma dell'ebraismo), Saperstein è stato il primo presidente della Commissione degli Stati Uniti sulla Libertà Religiosa Internazionale nel 1999 e ha servito il Consiglio della Casa Bianca sulle Alleanze Religiose e Vecinales. Nel 2009, la rivista Newsweek lo ha nominato il rabbino più influente negli Stati Uniti.


Tuttavia, le idee di Saperstein hanno alimentato timori negli Stati Uniti su quello che il Rabbino intende per libertà religiosa.


SAPERSTEIN criticò la Corte Suprema dato che questa recentemente ha stabilito che la società Hobby Lobby era protetto dalla legge federale e non poteva essere costretta a conformarsi alle parti del mandato contraccettivo HHS (Salute e Servizi Umani), che colpisce le credenze religiose dei loro proprietari.
L'organizzazione Alliance Defending Freedom ha detto che è "preoccupante che le dichiarazioni più recenti di questo candidato rispetto alla libertà religiosa erano contro la libertà religiosa per i proprietari di affari di famiglia".
La Catholic Association (associazione cattolica), un gruppo che lavora per difendere l'insegnamento della Chiesa nella sfera pubblica, ha detto che la nomina di Saperstein mostra "un crudele disprezzo per la libertà religiosa" da parte del Presidente degli Stati Uniti.
"Questa nomina sconcertante è come mettere la volpe a capo del pollaio," dice Maureen Ferguson, consulente politico senior dell'Associazione Cattolica.


Ashley McGuire, ricercatore principale di Catholic Association, citando le idee di Saperstein sulla decisione della Corte Suprema sul caso Hobby Lobby ha interrogato "come può un uomo che favorisce a ribaltare la protezione bipartisan di lunga data della libertà religiosa nel paese, essere attendibile per proteggere i perseguitati per la loro fede all'estero?".
Il rabbino Aryeh Spero disse CNA che sia Saperstein sia l'amministrazione Obama hanno indicato che non avrebbero difeso i cristiani e gli ebrei perseguitati, come essi potrebbero aiutare altri gruppi religiosi oppressi.


"A mio parere, non rilasciano abbastanza comunicati, anche se ne stanno emettendo alcuni, mettendo in rilievo gli attacchi, l'oppressione dei cristiani ad opera dell'Islam e in nome dell'Islam. Raramente fanno questo", ha detto.
Aryeh Spero ha detto che "non penso che lo faccia perché fino ad ora, dopo sei anni non ho sentito il Presidente Obama parlare delle atrocità, violazioni dei diritti umani commesse in nome dell'Islam contro coloro che chiamano infedeli (i Cristiani)".
Fonte: http://www.aciprensa.com/noticias/embajador-de-estados-unidos-para-la-libertad-religiosa-propuesto-por-obama-despierta-preocupacion-46083/#.U_o4tk0cSUk



Zapatero [ebreo] ha proposto di istituire una "Autorità Religiosa Globale" per assicurare la pace nel mondo


L'ex Presidente del governo ha proposto di creare una "Alleanza permanente tra le Confessioni Religiose" nell'Università di Nebrija.


Il governo dell'ex Presidente José Luis Rodríguez Zapatero ha proposto martedì la creazione di una "Alleanza Permanente tra le Confessioni Religiose", collegata alle Nazioni Unite e l'Alleanza delle Civiltà, per creare un' "Autorità Religiosa Globale" con due principi, il rispetto per il pluralismo religioso e la pace e libertà e la condanna di ogni violenza. Ha anche avvertito che, per essere utile, il dialogo ecumenico non deve solo essere circa la fede, ma aperta alla società. Infatti, egli ritiene che sarebbe stato "molto desiderabile" un dialogo dei capi religiosi di tutte le fedi con le organizzazioni femministe, perché pensa che le religioni hanno "un problema" con i diritti delle donne, e che questo tema ha "grande influenza sul modo di intendere la vita". Zapatero ha così espresso in un colloquio sul ruolo del dialogo interreligioso nella promozione della pace. A suo parere, i leader religiosi dovrebbero lavorare insieme in quattro settori: giovani, media, migrazione ed educazione - in questo sta già lavorando l'Alleanza delle Civiltà promossa proprio da Zapatero. Fonte: http://www.libertaddigital.com/espana/2014-07-15/zapatero-propone-crear-una-autoridad-religiosa-global-para-velar-por-la-paz-mundial-1276523860/


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