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Persecuzioni Cristiani

Iraq, il grido del vescovo: «Salvateci»

Qaraqosh è quasi una città fantasma. Più del 90% degli oltre 40mila abitanti, quasi tutti cristiani appartenenti alla Chiesa siro-cattolica, sono fuggiti negli ultimi due giorni davanti all’offensiva degli insorti sunniti guidati dai jihadisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isis), che sottopongono l’area urbana al lancio di missili e granate.
Tra i pochi rimasti in città ci sono l’arcivescovo di Mosul dei Siri, Yohanna Petros Moshe, alcuni sacerdoti e alcuni giovani della sua Chiesa, che hanno deciso di non fuggire. Nel centro abitato, nelle ultime due giornate, sono arrivate armi e nuovi contingenti a rafforzare le milizie curde dei peshmerga che oppongono resistenza all’avanzata degli insorti sunniti. L’impressione è che si stia preparando il terreno per lo scontro frontale.
Nella giornata di giovedì, l’arcivescovo Moshe ha tentato una mediazione tra le forze contrapposte con l’intento di preservare la città dalla distruzione. Per il momento, il tentativo non ha avuto esito. Gli insorti sunniti chiedono alle milizie curde di ritirarsi. I peshmerga curdi non hanno alcuna intenzione di consentire agli insorti di avvicinarsi ai confini del Kurdistan iracheno.
In questa situazione drammatica, l’arcivescovo Moshe attraverso l’Agenzia Fides vuole lanciare un pressante appello umanitario a tutta la comunità internazionale: “Davanti al dramma vissuto dal nostro popolo” dice a Fides l’arcivescovo, “mi rivolgo alle coscienze dei leader politici di tutto il mondo, agli organismi internazionali e a tutti gli uomini di buona volontà: occorre intervenire subito per porre un argine al precipitare della situazione, operando non solo sul piano del soccorso umanitario, ma anche su quello politico e diplomatico. Ogni ora, ogni giorno perduto, rischia di rendere tutto irrecuperabile. Non si possono lasciar passare giorni e settimane intere nella passività. L’immobilismo diventa complicità con il crimine e la sopraffazione. Il mondo non può chiudere gli occhi davanti al dramma di un popolo intero fuggito dalle proprie case in poche ore, portando con sé solo i vestiti che aveva addosso”.

L’Arcivescovo siro cattolico di Mosul delinea con poche vibranti parole la condizione particolare vissuta dai cristiani nel riesplodere dei conflitti settari che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza stessa dell’Iraq: “Qaraqosh e le altre città della Piana di Ninive sono state per lungo tempo luoghi di pace e di convivenza. Noi cristiani siamo disarmati, e in quanto cristiani non abbiamo alimentato nessun conflitto e nessun problema con i sunniti, gli sciiti, i curdi e con le altre realtà che formano la Nazione irachena. Vogliamo solo vivere in pace, collaborando con tutti e rispettando tutti”.
Il sacerdote siro cattolico Nizar Semaan, collaboratore dell’arcivescovo Moshe, spiega a Fides che l’appello “è rivolto anche a quei governi occidentali ed europei che spesso parlano dei diritti umani in maniera intermittente e interessata, sprofondando poi in un mutismo di comodo quando le loro operazioni e le loro analisi dei problemi del Medio Oriente si rivelano miopi e fallimentari. Per essere chiari, l’arcivescovo non chiede di risolvere la situazione mandando altre armi in Medio Oriente. Sono stati anche gli interventi armati occidentali a scatenare il caos pieno di sangue e violenza che fa soffrire i nostri popoli stremati”.

Francia: profanate 250 tombe cattoliche nel cimitero di Castres  

Nessuno ne ha parlato, ma il fatto accaduto in Francia è sconcertante: almeno 250 tombe cattoliche sono state devastate nel pomeriggio del 15 aprile presso il cimitero Saint-Roch, a Castres, paesino di poco più di 40 mila abitanti.

Un numero impressionante: sradicati e rovesciati alcuni pesanti crocifissi, due dei quali sono stati distrutti. Stessa sorte per una statua della Vergine Maria e per diverse lapidi. Strappate anche iscrizioni, simboli ed addobbi funebri. Nessuna tomba è stata però scoperta.

A rendersene conto, sono stati i guardiani, cui, al rientro dalla pausa pranzo, è toccato fare l’amara scoperta. A dare il triste annuncio, invece, è stato il Sindaco, Pascal Bugis, che, assieme al Prefetto del Dipartimento del Tam, Thierry Gentilhomme, ha parlato di un «saccheggio intollerabile». In realtà, modalità e dinamiche dell’accaduto fan pensare a qualcosa di più di un banale atto vandalico…

Secondo gli inquirenti, nessuno avrebbe “firmato” o rivendicato in alcun modo il gesto sacrilego, per cui gli autori restano al momento ignoti, benché il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, abbia garantito «ogni sforzo», affinché «vengano rapidamente identificati e puniti».

Poche ore dopo la diffusione della notizia, addirittura il Capo di Stato francese, François Hollande, è intervenuto, condannando «con la massima fermezza il degrado» inferto. Ed, ancora una volta, ha tirato in ballo i «valori della nostra Repubblica», a suo dire compromessi da simili «atti indegni». In realtà, quelli colpiti non sono stati assolutamente i simboli repubblicani, bensì specificamente quelli cristiani.
http://www.nocristianofobia.org/francia-profanate-250-tombe-cattoliche-nel-cimitero-di-castres/

L’ANTICRISTO  DIETRO LE STRAGI DI CRISTIANE DA DUEMILA ANNIù

Per GUIDO OLIMPIO, gli attacchi contro i cristiani sono un modo per annientare e cancellare il nemico, facendo sparire i cristiani dalle aree che loro considerano musulmane

CRISTIANI PERSEGUITATI/ Il giurista: l’appello del Papa è una via praticabile, ecco perché Ieri Papa Francesco ha rivolto un nuovo appello alla comunità internazionale perché non assista “muta e inerte” al massacro dei cristiani. Il commento di VINCENZO BUONOMO
IL CASO/ In Kenia i cattolici imparano il Corano per non essere uccisi Dopo la strage di Garissa, i kenioti che vanno al catechismo dovranno imparare alcuni elementi fondamentali del Corano per evitare di essere trucidati. MAURO LEONARDI

NIGERIA/ Mons. Kaigama: Boko Haram ci toglie tutto, stiamo morendo di fame I cristiani nigeriani sono quotidianamente sotto attacco da parte di Boko Haram che non solo li uccide o rapisce, ma toglie loro tutto il necessario per vivere. IGNATIUS KAIGAMA 

Cristiani perseguitati: la forza del perdono In occasione della veglia di preghiera voluta dai vescovi italiani per i cristiani perseguitati, la riflessione di GIORGIO VITTADINI. Ecco come i martiri hanno cambiato la storia

CRISTIANI UCCISI IN KENYA/ Padre Albanese: l’islam ci ammazza per bucare lo schermo Per padre GIULIO ALBANESE, i cristiani sono colpiti perché è il modo migliore per “mediatizzare” gli attentati bucando lo schermo, nel senso che la notizia è subito ripresa e amplificata

CRISTIANI RAPITI DALL’ISIS/ Douad: il nostro desiderio della vita è più forte della morte P
er SAMAAN DOUAD, nel conflitto in Siria l’anello più debole sono i cristiani perché non credono nella violenza e non hanno scelto di armarsi: quanto sta avvenendo fa parte del loro martirio

I nuovi bersagli dell’Isis Lo Stato islamico stavolta ha colpito in Libia, uccidendo 21 copti, i cristiani egiziani che si trovavano nel Paese per poter lavorare. Il commento di FERNANDO DE HARO

CRISTIANI PERSEGUITATI/ Jeanbart (vescovo di Aleppo): la religione non c’entra “Dio non vuole la guerra, ma ci ha fatto talmente liberi da essere in grado di farla”. Così vede la Siria mons. JEAN-CLEMENT JEANBART, arcivescovo di Aleppo

Cristiani inascoltati Sono milioni i cristiani che hanno abbandonato Siria e Iraq. Molti si trovano ora in Libano, dove FERNANDO DE HARO sta facendo un reportage sulla loro situazione

Cristiani perseguitati, che fare? La drammatica situazione dei tanti cristiani perseguitati in Siria e in Iraq non deve lasciar tranquilli, dice VINCENT NAGLE. Ma allo stesso tempo cosa possiamo fare?

CRISTIANI PERSEGUITATI/ Bhatti: dal Pakistan all’Iraq, l’ideologia nemica della fede è una sola Come spiega PAUL BHATTI, in Pakistan, Iraq, Nigeria e Siria sentiamo che la sofferenza dei cristiani è la stessa, in quanto persone deboli e innocenti sono uccise per la loro fede

NIGERIA/ Mons. Kaigama: se l’occidente non interviene, per noi cristiani sarà la fine Per IGNATIUS KAIGAMA, arcivescovo di Jos, l’occidente ha abbandonato i cristiani della Nigeria, uccisi e minacciati da Boko Haram. L’unico a ricordarsi di loro è Papa Francesco

IRAQ/ Warduni (vescovo): lo stato islamico vuole prendere Roma Bambini che muoiono di sete, donne vendute sul mercato, madri costrette a partorire nei giardini pubblici e il divieto di pregare. E’ la situazione in Iraq descritta da SHLEMON WARDUNI

MASSACRI IN IRAQ/ Padre Gheddo: perché solo i dittatori difendono i cristiani? Per padre PIERO GHEDDO, l’estremismo islamico da oltre un secolo odia l’Occidente e il cristianesimo perché attribuisce loro la responsabilità della decadenza del mondo musulmano

PERSECUZIONE CRISTIANI/ Eid: i raid di Obama sono solo a difesa di interessi americani “Costringere la gente all’esodo, a emigrare, è persecuzione”. Così CAMILLE EID commenta l’emergenza in Iraq: l’avanzata dell’Isis ha messo in fuga, in massa, circa 100.000 cristiani

MASSACRO DI CRISTIANI IN IRAQ/ Le colpe dell’Occidente: Bush, Obama, Europa FEDERICO PICCHETTO commenta la situazione dei cristiani in Iraq: la situazione irachena, come quella di tutto il mondo arabo, è frutto delle scelte dell’Occidente.

CRISTIANI PERSEGUITATI/ Ferrara e Massoneria, oltre al “problema culturale” c’è di più… Gli appelli a difesa dei cristiani perseguitati sono pochissimi, ma, dice FEDERICO PICHETTO, rischiano di distogliere dal vero significato del cristianesimo

60 RAGAZZE RAPITE/ Padre Zerai (Nigeria): Boko Haram odia i cristiani perché educano Altri giovani rapiti da Boko Haram in Nigeria, e fra questi anche ragazzi, non solo donne. Padre MUSSIE ZERAI spiega cosa sta accadendo nel paese africano

CRISTIANI PERSEGUITATI/ Widdecombe: la mia Gran Bretagna è un paese “nazista” Secondo ANN WIDDECOMBE, per un cristiano inglese è sempre più difficile esprimere le sue convinzioni religiose liberamente, mentre ai musulmani si garantiscono tutti i diritti

CHIESE ABBATTUTE/ Cervellera: la Cina perseguita i cristiani perché ha paura della fede Una campagna di distruzione degli edifici religiosi non piega la crescita dei fedeli cristiani in Cina. BERNARDO CERVELLERA spiega la realtà religiosa del paese comunista

LO STUDIO/ Marshall: ecco i 5 grandi persecutori dei cristiani di oggi Per PAUL MARSHALL (Usa) i cristiani sono il gruppo religioso più ampiamente perseguitato nel mondo e questa persecuzione è collegata in larga parte all’impegno della Chiesa per la libertà

CRISTIANI PERSEGUITATI/ Geninazzi: Usa ed Europa fermino l’Arabia Saudita… Le lotte tra sunniti e sciiti lacerano la Siria. Pagano anche i cristiani. LUIGI GENINAZZI e le ultime notizie su padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita rapito a luglio nella città di Raqqa

CRISTIANI PERSEGUITATI/ “Ci cacciano dal Medio Oriente: perché hanno paura di noi?” La drammatica situazione in Siria raccontata da BACHAR AUBER, un cristiano ortodosso: sono 400mila i cristiani che hanno già abbandonato il paese. Ecco quello che succede

DIARIO AFRICA/ Gheddo: i ribelli islamici sterminano i cristiani villaggio per villaggio Per PIERO GHEDDO, quanto sta avvenendo non è solo una ribellione contro il governo, ma è in atto un attacco mirato contro i cristiani, perseguitati perché visti come i nemici dell’Islam

PAKISTAN/ Mobeen: la persecuzione anti-cristiana non è mai stata così dura Per SHAHID MOBEEN, i cristiani sono il primo gruppo religioso vittima delle persecuzioni nel mondo. Ci sono più persone uccise perché cristiane rispetto a qualsiasi altra religione

BLASFEMIA/ Ecco come vengono perseguitati i cristiani in Pakistan Nuovo caso di uso della legge sulla blasfemia per perseguitare un cristiano: XAVIER PATRAS WILLIAM ha incontrato la famiglia del pastore Adnan Masih, sotto accusa

IL CASO/ Shahid Mobeen: così nelle scuole del Pakistan si insegna a odiare i cristiani Secondo una recente ricerca in Pakistan i libri scolastici pongono l’uccisione dei membri delle minoranze religiose come “obiettivo formativo”. Il commento di SHAHID MOBEEN

CRISTIANI PERSEGUITATI/ Gheddo: ecco dove nasce l’odio anticristiano in Pakistan e Nigeria Per PIERO GHEDDO, poiché i talebani non hanno più la forza per colpire il cuore dell’Impero Americano, come è avvenuto l’11 settembre, attaccano le chiese e uccidono i cristiani

STRAGE CRISTIANI/ Cervellera: perché gli Usa armano chi li uccide? La guerra sanguinosa che si sta consumando in Siria ha ormai la dimensione di una babele di estremismo religioso di rara crudeltà e violenza. Ne parla Padre BERNARDO CERVELLERA

CRISTIANI PERSEGUITATI/ Kaigama (vescovo): i terroristi aspettano la Pasqua per sterminarci Per IGNATIUS KAIGAMA, gli attentati contro le chiese di cui è vittima la Nigeria non fanno che aumentare il numero di fedeli che desidera partecipare alle celebrazioni della Settimana Santa

STRAGE DI CRISTIANI/ Introvigne: mentre Al Qaeda uccide, l’Onu fa riunioni… L’ultima tragica notizia dalla Nigeria è di quindici cristiani sgozzati. Una ‘pulizia religiosa’ in atto da movimenti islamici che vogliono cacciare i cristiani. Ne parla MASSIMO INTROVIGNE

J’ACCUSE/ La strage di cristiani in Nigeria è anche figlia della nostra indifferenza Il Santo Natale in Nigeria è stato ancora il tempo del martirio. É una tragedia per tutti. Una condanna per noi. Ma c’è anche quacosa di più. Ne parla RENATO FARINA

PALESTINA/ Eid: Israele usa l’esercito per emarginare i cristiani Per CAMILLE EID, la scelta delle autorità di Israele di invitare i cristiani a entrare a far parte dell’Esercito è una politica dannosa e che rischia di accelerare l’esodo dalla Terrasanta

RIMSHA MASIH/ Il ministro Bhatti: certe Ong “umanitarie” aiutano chi perseguita i cristiani Nuovo rinvio nel processo per Rimsha Masih. Il ministro PAUL BHATTI denuncia le bugie di alcune associazioni che per raccogliere denaro danneggiano la situazione dei cristiani in Pakistan

OFFESE A GESU’/ Le scritte blasfeme a Gerusalemme? I cristiani pagano la pace Per GIULIO MEOTTI, è la cinica legge del Medio Oriente: a Gaza i cristiani sono perseguitati da Hamas, gli israeliani li vedono come filo- palestinesi, in Siria sono considerati pro Assad

KENYA/ L’esperto: dietro l’attentato alla chiesa di Nairobi c’è una “guerra santa” strategica Un bambino ha perso la vita e altri tre sono rimasti feriti a seguito dell’esplosione di una granata all’interno della Chiesa di San Policarpo a Nairobi. Ne parliamo con MARCO BELLO

SANGUE IN NIGERIA/ Padre Longs: si vuole scatenare la guerra tra cristiani e musulmani Un altro attentato in una chiesa nigeriana. Un kamikaze si è fatto esplodere nella città di Bauchi, nell’area di Wunti, mentre si celebrava una messa. Padre ALEX LONGS spiega cosa c’è dietro

CRISTIANI PERSEGUITATI/ La straordinaria confessione del diacono Tochtuev Sono più di mille i martiri e confessori della fede uccisi dai bolscevichi e canonizzati finora dalla Chiesa ortodossa russa. Che cosa fece padre Nikolaj Tochtuev? MARTA DELL’ASTA

CRISTIANI PERSEGUITATI/ Dalla Cina agli Usa, ecco la mappa Per DANIEL PHILPOTT, la Primavera Araba ci lascia numerose domande su come verranno trattate le minoranze, ma anche l’Amministrazione Obama ha intaccato pericolosamente la libertà religiosa

CRISTIANI PERSEGUITATI/ Mauro (Pdl): la regia dietro gli attentati in Kenya e Nigeria Gli attentati di matrice anticristiana che si stanno susseguendo in Africa con allarmante regolarità sono una minaccia per la libertà religiosa nel mondo. Il commento di MARIO MAURO

CRISTIANI PERSEGUITATI/ Samir: così Usa ed Europa finanziano i terroristi Dopo la Nigeria, anche il Kenya nel mirino del terrorismo islamico, che attacca anche l’Islam moderato. SAMIR KHALIL SAMIR: è coinvolto anche l’occidente

KENYA/ Olimpio (Corriere): ecco la regia che sta dietro le stragi di cristiani Una nuova strage di cristiani in Africa. Dopo i tanti attacchi avvenuti in Nigeria, oggi un commando di terroristi ha ucciso 17 persone in Kenya. Il commento di GUIDO OLIMPIO

SIRIA/ Il patriarca cattolico: cristiani usati come scudi umani dai ribelli Cristiani siriani usati come scudi umani dai ribelli negli scontri a fuoco con l’Esercito di Assad. A denunciarlo è il patriarca GREGORIO III LAHAM, massima autorità cattolica di Damasco

SIRIA/ Padre Gheddo: e’ in corso la pulizia etnica dei cristiani Altri cristiani uccisi in Siria, mentre intere famiglie abbandonano i villaggi dove hanno vissuto per secoli. PADRE GHEDDO spiega cosa c’è dietro la persecuzione dei cristiani

SIRIA/ Haytham Manna: la Francia “aiuta” i fondamentalisti contro i cristiani Per HAYTHAM MANNA (Ncc), invece di appoggiare i laici e i moderati nello schieramento dei ribelli siriani, la Francia sostiene le fazioni più fondamentaliste che attaccano i cristiani

ATTENTATI NIGERIA/ Kaigama (vescovo): chi uccide i cristiani ha l’appoggio dello Stato Per IGNATIUS KAIGAMA, “quello di Pasqua è stato un attentato annunciato. La regione è zeppa di esplosivi e come dichiarato dallo stesso presidente, i terroristi sono infiltrati nel governo”

IRAN/ Camille Eid: la vittoria di Khamenei manda i cristiani in esilio Per CAMILLE EID la vittoria di Khamenei su Ahmadinejad alle elezioni non cambierà in nulla la situazione dei cristiani. Sui catechismi c’è già la foto di Khomeini

NIGERIA/ Guido Olimpio: contro i cristiani è in atto una pulizia etnico-religiosa Per GUIDO OLIMPIO, “Boko Haram in Nigeria sta lanciando degli attacchi quotidiani. Quello che sta avvenendo contro i cristiani è una pulizia etnico-religiosa che è appena iniziata”

Cristiani accerchiati Oltre centomila cristiani vengono uccisi ogni anno e in milioni vengono perseguitati per la loro fede. Un fenomeno, spiega FERNANDO DE HARO, che si tende a sottovalutare

TERRA SANTA/ Herzog (Haaretz): i cristiani cacciati, perchè l’Onu tace? Per MICHAEL HERZOG, “l’ascesa al potere dell’Islam politico in Medio Oriente sta causando la fuga dei cristiani dalla Palestina. Ormai non ne è rimasto uno solo nell’intera Striscia di Gaza”

STRAGE IN NIGERIA/ Mario Mauro: cristiani in via di estinzione, vi spiego perché Oltre 600 cristiani morti in un anno. Questo il terrificante bilancio dell’atroce violenza messa in atto in Nigeria dal gruppo estremista islamico Boko Haram. Il commento di MARIO MAURO

CON GESU’ INIZIA LA PERSECUZIONE CRISTIANA

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     “Ecco Egli viene con le nuvole e ogni occhio Lo vedrà, anche quelli che l’hanno trafitto…” Apocalisse 1:7.

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Gesù ci mette in guardia: “Perché se fanno queste cose al legno verde, che sarà egli fatto al secco?” Luca 23:31.

CHIESA APOSTOLICA CRISTIANA: PERSECUZIONE E MORTE

Peter and John were taken before the Sanhedrin because they had performed a miracle, healing a person, and were preaching about Jesus (Acts 4).

CRISTIANI MEDIOEVO: PERSECUZIONE, MORTE, MARTIRIO

CRISTIANI PROTESTANTI PERSECUZIONE E MORTE
CRISTIANI OGGI PERSECUZIONE E MORTE
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Papa Francesco agli ebrei:

“La grande sofferenza toccata prima a voi (ebrei, ndr.) ora tocca a noi (cristiani, ndr.)”…

Fonte http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Papa-Francesco-agli-ebrei-ancora-sofferenze-adesso-tocca-a-noi-cristiani-2fca83cb-b65e-41a6-a983-c7f8bfbf4fb7.html

Che dire?

Forse il sangue versato da GESU’ CRISTO per la salvezza del mondo, e quello dei Suoi seguaci, i CRISTIANI, martiri per aver proclamato le Verità di Cristo, è troppo poco per il papa ebreo Francisco! Il tradimento degli ebrei che consegnarono Gesù nelle mani dei romani per farlo crocifiggere, si ripete nei secoli con il martirio del Suo rimanente che predica Cristo. ‘E vicina la persecuzione finale di questa nostra ultima generazione che proclamerà in tutto il mondo il Messaggio dei Tre angeli (Ap. 14:6-12) per DENUNCIARE l’abominazione della desolazione dell’Anticristo, la Bestia, che vuole ristabilire pratiche religiose in tutto il mondo, che Cristo ha soppresso con la Sua morte. 

“Noi stiamo morendo”

afferma il sacerdote dall’accampamento con 70.000 cristiani iracheni

Roma, 31 agosto. 14 / 15:28 (notizie ACI/EWTN).-“Siamo in grande difficoltà. In realtà noi stiamo morendo qui, in un luogo dove ci sono 70.000 rifugiati cristiani “, ha detto P. Benham Benoka, un sacerdote cattolico siriano che si trova in Ankawa, il quartiere cristiano di Erbil (Iraq), dove insieme ad altri sacerdoti e suore sono al servizio di 70.000 cristiani sfollati.

In un video pubblicato da aiuto alla Chiesa nel bisogno (AIN), il P. Benoka ha detto che i rifugiati cristiani provengono da varie aree strappate dai jihadisti islamici dello stato (ISIS), come Qaraqosh e Mosul. “Sono rifugiati sotto il sole con temperature di 45 gradi all’ombra,” ha detto.

Il sacerdote ha detto che nel campo hanno dovuto installare una tenda per soddisfare i molti casi di epidemie che arrivano.

“Non so su altri campi” di rifugiati, ma “crediamo che questo sia meglio di altri,” ha detto.

Inoltre, ha detto che “tutti i volontari che abbiamo qui sono sacerdoti della diocesi di Mosul e di cura Erbil, di Ankawa”, così come i religiosi.

“Una preghiera è molto importante per noi per aiutare tutte le persone che sono in difficoltà. Siamo qui come la croce rossa. Noi stiamo morendo”, ha detto.

P. Behanam Benoka ha recentemente scritto a padre Francisco, dicendogli la tragica situazione di fronte a centinaia di migliaia di cristiani nella regione. Ha detto ieri il vice direttore della sala stampa della Santa sede, Padre Ciro Benedettini, ha ribadito, via telefono, la vicinanza costante e paterna (!) e le preghiere per la grazia della perseveranza nella fede, nel momento in cui ha dato la benedizione apostolica.

Da parte sua, giovedì scorso il Presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, il cardinale Antonio María Vegliò, ha lanciato un appello ai paesi europei ad accogliere le migliaia di rifugiati iracheni – cristiani e altre minoranze che fuggono per evitare di essere uccisi e decapitati dai jihadisti dello stato islamico.

Parlando a Radio Vaticana, il cardinale ha detto che anche se alcuni paesi già ha cominciato a ricevere i rifugiati, abbiamo bisogno della comunità internazionale che agisca per queste migliaia di persone e per fermare l’avanzata dei jihadisti.https://www.aciprensa.com/noticias/video-estamos-muriendo-clama-sacerdote-desde-campamento-con-70000-cristianos-iraquies-59345/

Mons. Emil Nona. Foto: Ayuda a la Iglesia Necesitada

Roma, 20 agosto. 14 / 16:28 (notizie ACI/EWTN). -L’arcivescovo Caldeo di Mossul (Iraq), Monsignore Emil Nona, ha avvertito che i cristiani di tutto il mondo affronteranno la stessa sofferenza che la sua arcidiocesi ha sofferto per mano di estremisti musulmani, se non prendono “decisioni forti e coraggiose”.

Parlando al quotidiano italiano il Corriere della Sera del 9 agosto da Erbil, nel Kurdistan iracheno, l’arcivescovo Emil Nona ha avvertito che “oggi le nostre sofferenze sono il preludio di quello che voi, europei e Cristiani occidentali, soffrirete nel vicino futuro”.

Il Vescovo di Nona è stato costretto ad abbandonare la sua casa per lo stato islamico, un califfato recentemente stabilito in Iraq e la Siria. Egli è uno dei cinque vescovi che sono stati costretti a fuggire da Mosul.

Il gruppo estremista islamico ha perseguito tutti coloro che non erano musulmani sunniti nel territorio del quale ha preso il sopravvento. Cristiani, musulmani sciiti e yazidi hanno lasciato la zona.

“Ho perso la mia diocesi,” ha detto l’arcivescovo al quotidiano italiano. “La costituzione fisica del mio apostolato è stata occupata dai radicali islamici che ci vogliono convertiti o morti.” Ma la mia comunità è ancora viva.”

Secondo le Nazioni Unite, ci sono più di 1,2 milioni gli sfollati in Iraq e almeno 10.000 rifugiati iracheni in Siria, a seguito dello stato islamico. Il Vescovo di Nona ha fatto appello ai media occidentali per “cercare di capire”.

“I suoi principi liberali e democratici sono inutili qui. Dovrebbero considerare nuovamente la nostra realtà in Medio Oriente, perché stanno ricevendo un numero sempre più grande dei musulmani nei loro paesi. Anche voi siete in pericolo. Devono prendere decisioni forti e di valore, anche a rischio di contrastare i loro principi”.

L’arcivescovo caldeo di Mosul ha lamentato che “lei pensa che tutti gli uomini sono uguali, ma questo non è verità: l’Islam non dice che tutti gli uomini sono uguali.” I loro valori non sono i valori di lei”.

“Se non capisci questo abbastanza presto, diventerà vittima del nemico che ha ricevuto nella sua casa”, ha avvertito.

Fonte: http://www.aciprensa.com/noticias/obispo-de-irak-advierte-que-occidente-sera-pronto-otra-victima-del-islamismo-79092/#.U_pQNk0cSUk

PAKISTAN – Due cristiani bruciati vivi in una fornace per accuse di blasfemia

Lahore – Una coppia di cristiani, lui il 26enne Shahzad e lei, la 24enne Shama, sono stati arsi vivi da una folla di musulmani, provenienti da cinque villaggi a Sud di Lahore (provincia del Punjab), che li accusavano di aver commesso blasfemia, per aver bruciato delle pagine del Corano…http://www.notizievangeliche.com/pakistan-due-cristiani-bruciati-vivi-in-una-fornace-per-accuse-di-blasfemia/

Iraq, le case dei cristiani marchiate dagli uomini dell’ISIS

A Mosul scritte con lo spray per segnalare le abitazioni dei cristiani, considerate di proprietà dello Stato islamico. Marchiati anche edifici abitati da musulmani sciiti

Mosul (Iraq) 09 agosto 2014Un marchio impresso in rosso, una scritta disegnata con lo spray sui muri delle abitazioni di Mosul. È la lettera “nun” dell’alfabeto arabo, l’iniziale della parola “Nazara”, che significa cristiano, seguace di Gesù di Nazareth. A tracciarla sono stati i miliziani dell’Isis, che in questo modo identificano le case abitate da cristiani.   La vicenda ricorda quello che accadeva in epoca nazista, con la stella di David scritta sulle case degli ebrei. A più di 70 anni di distanza, quella vergognosa pagina di storia torna attuale, anche se con protagonisti diversi. Per chi non è musulmano, secondo gli uomini dell’autoproclamatosi califfo al-Baghdadi, non c’è posto: gli edifici marchiati vengono considerati proprietà dello Stato islamico.   Altri marchi sono apparsi su case appartenenti a persone di musulmani sciiti. In questo caso è stata scritta la lettera “r”, iniziale “Rwafidh”, cioè  protestante o oppositore.   La vicenda è stata denunciata a metà luglio e da allora le foto hanno iniziato a fare il giro del web. Louis Raphael Sako, patriarca cattolico di Baghdad, aveva subito lanciato un appello denunciando questa discriminazione. Da allora è nata una campagna di solidarietà, con la tv libanese Lbci come capofila. Tra i primi a promuoverla c’è stata la giornalista Dalia Al-Aqidi. “Indossate una croce per dar voce alle vostre opinioni – ha scritto su Twitter il 30 luglio – Non lasciamo che dirottino l’Iraq che tutti conoscevamo”.

– See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Iraq-le-case-dei-cristiani-marchiate-dagli-uomini-ISIS-47b98b2d-91d3-4636-8270-a90fcf6df7ab.html#sthash.6kpZR1uP.dpuf

EGITTO ! CHIESE DISTRUTTE, SCRITTE BLASFEME, CRISTIANI IN FUGA Il Corriere della sera ha inviato Lorenzo Cremonesi in Egitto a vedere che cosa succede ai cristiani ormai vittime di attacchi quotidiani da parte degli estremisti musulmani. «Al Mashiah kham», «Gesù traditore», si legge in…

SIRIA: STRAZIANTE ESECUZIONE DI CRISTIANI, INGINOCCHIATI E GIUSTIZIATI A COLPI IN TESTA – VIDEO SHOCK

http://www.informarexresistere.fr/2014/03/21/siria-straziante-esecuzione-di-cristiani-inginocchiati-e-giustiziati-a-colpi-in-testa-video-shock/

Ricordiamo che questi #estremisti criminali  sono armati dai governi occidentali, la #Francia, gli #

Nigeria, attacco contro tribù cristiana: 30 morti

Scontri tra due gruppi di diverse religioni per una disputa legata al territorio. Ancora sangue nel Paese africano negli scontri con i musulmani.

 

CRISTIANI PERSEGUITATI

I cristiani, a qualunque confessione appartengano, sono vittime di sanguinose persecuzioni in tutto il mondo, dal Medio Oriente all’India, dai paesi africani al Pakistan. Analisi e testimonianze di missionari, esperti e giornalisti

10/07/2012
Ancora stragi dei cristiani in Nigeria, mentre il governo non dà alcuna garanzia di sicurezza e l’occidente sta a guardare. Il commento di PADRE CERVELLERA
05/07/2012
Gli attentati di matrice anticristiana che si stanno susseguendo in Africa con allarmante regolarità sono una minaccia per la libertà religiosa nel mondo. Il commento di MARIO MAURO
03/07/2012
Dopo la Nigeria, anche il Kenya nel mirino del terrorismo islamico, che attacca anche l’Islam moderato. SAMIR KHALIL SAMIR: è coinvolto anche l’occidente
02/07/2012
Una nuova strage di cristiani in Africa. Dopo i tanti attacchi avvenuti in Nigeria, oggi un commando di terroristi ha ucciso 17 persone in Kenya. Il commento di GUIDO OLIMPIO
18/06/2012
“Perché i musulmani moderati non si dissociano dai fondamentalisti che attaccano le chiese in Nigeria?”. E’ la domanda di padre PIERO GHEDDO, di fronte ai nuovi attentati di Boko Haram
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Libertà religosa

[…]

Ad ogni modo, l’analisi del dipartimento di stato americano conferma il diffuso sentimento di preoccupazione che sta portando il dibattito sulla libertà religiosa sempre più al centro delle cronache mondiali. Il rapporto nota ad esempio come se da un lato la Primavera Araba ha permesso a gruppi oppressi in Medio Oriente di muovere i primi passi per un riconoscimento delle loro libertà religiose, dall’altro proprio questo ha esacerbato tensioni pre-esistenti.

In Egitto all’introduzione di nuove leggi antidiscriminatorie e alla riapertura di chiese che erano state chiuse dal regime si è affiancato un crescendo della violenza sui cristiani copti. In Libia, sebbene si sia tentato di attenuare alcune delle leggi volute da Gheddafi in merito all’islam, l’apparato legislativo non ha subito modifiche sostanziali con la caduta del regime. In Birmania, come già accennato da chi scrive in un precedente contributo a questa testata, sono state imposte nuove restrizioni sulla minoranza musulmana Rohingya, cui si sono accompagnati dei passi avanti da parte del regime nei confronti del gruppo buddhista, inclusa la scarcerazione di alcuni monaci.

Il rapporto parla chiaramente di un crescendo di tensione in Europa, dove l’aumento della diversità religiosa ha causato un aumento parallelo di sentimenti xenofobi, antisemiti e anti-islamici. In diverse regioni le autorità hanno fallito nella capacità di distinguere tra violenti gruppi terroristici e pacifiche comunità religiose, finendo col contribuire all’intolleranza religiosa e a limitare la libertà di culto.

In Bahrain lo stato di emergenza ha portato all’arresto di dimostranti la cui ampia maggioranza era sciita e si è giunti alla demolizione di 53 strutture religiose, secondo la commissione indipendente d’inchiesta che ha raccomandato al governo di ricostruire gli edifici.

In Russia, la violenza dell’estremismo nella regione caucasica settentrionale ha causato un’applicazione delle leggi anti-terrorismo tale da ridurre considerevolmente la libertà dei gruppi religiosi minoritari, giustificare raid e arresti sulle organizzazioni ad essi riconducibili e coinvolgimenti arbitrari di musulmani con associazioni identificate dalla legge come pericolose.

In seguito a incidenti violenti, l’Iraq ha stretto ulteriormente la morsa sulle confessioni minoritarie, provocando l’esodo di numerosi non-musulmani. La situazione nigeriana vede le azioni violente degli estremisti riconducibili a “Boko Haram” senza conseguenze giuridiche adeguate ai danni e ai rischi che hanno comportato per le vite sia dei cristiani che dei musulmani.

In base al rapporto, si registra un aumento anche dell’utilizzo delle leggi relative ai reati di blasfemia e apostasia allo scopo di minare la libertà delle religioni minoritarie. Se in Arabia Saudita simili infrazioni, punite secondo la legge con la pena di morte, hanno significato per la maggior parte degli imputati lunga detenzione, in Pakistan Aasia Bibi attende ancora l’esito del suo ricorso contro la sentenza di morte del 2010, mentre numerosi individui sono stati uccisi per aver criticato l’abuso delle leggi sulla blasfemia, tra cui Salman Taseer, governatore del Punjab, e Shahbaz Bhatti, Ministro delle Minoranze. Detenzione e violenze anche in Indonesia per blasfemia e sugli Ahmadis in modo particolare.

In una simile situazione mondiale, viene da chiedersi quale sia il ruolo dell’Occidente e dell’Europa. I difetti della relazione americana mettono involontariamente in luce quali sono gli sbagli che l’Ovest sta facendo nel corso di questa sfida: innanzitutto, non è contemplata una scheda sugli Stati Uniti e questo può accrescere la percezione di un paese che dà le pagelle a tutti gli stati del mondo senza fermarsi un istante a guardare i possibili guai di casa propria, il che rischia di far aumentare l’insofferenza di alcuni paesi nei confronti sia dell’Occidente che delle critiche mosse. Inoltre, non c’è rapporto tra i culti minoritari antichi e recenti che sono citati nel rapporto e la loro rilevanza storica e demografica.

Si pone ad esempio un enorme accento su un culto come quello di Scientology, presente in molte schede-paese, che conta tra i quaranta e i cinquantamila praticanti in tutto il mondo, e meno sulla comunità evangelica, che pure vive condizioni difficili in molti paesi, a cominciare dall’Indonesia, o sulle religioni animiste e sciamaniche, estremamente diffuse e radicate anche laddove permeate dal sincretismo con le religioni monoteiste.

Una così puntuale attenzione sulle condizioni di una confessione dalle origini recenti e dal basso numero di adepti a discapito di religioni più antiche e diffuse non fa che alimentare la popolare identificazione tra Scientology e i servizi segreti americani, rafforzando questo pregiudizio per la gioia del popolo di Internet che si è scatenato sui forum online a contare il numero di volte in cui la parola “Scientology” si ripete nel rapporto USA.

Nessuna menzione dei nuclei pagani in Europa, nonostante la lunga persecuzione e l’antica realtà di stigmatizzazione nel continente; scarsa attenzione alla nutrita minoranza induista in Africa, soprattutto se rapportata alla storia di discriminazione etnico-religiosa che la popolazione indiana ha alle spalle in vari stati africani (Kenya, Etiopia, Eritrea, Mozambico etc.).

Simili sviste sono emblematiche dei due sbagli principali che l’Occidente rischia di fare nell’affrontare questo problema, ovvero suscitare la percezione di ergersi a giudice non riconosciuto di culture diverse predicando bene e agendo peggio, e trascurare la vita dei gruppi religiosi non organizzati.

Viene spontaneo notare, a questo proposito, come proprio pagani e induisti siano fra i pochissimi soggetti spirituali che, pur essendo tra i più antichi del mondo, non hanno una chiesa o un’organizzazione internazionale che li coaguli. Nonostante questi limiti, il Rapporto è molto puntuale e altrettanto prezioso per un attento esame della questione.

La situazione nell’Unione Europea emerge nel suo divario tra diritti sanciti ed effettive tutele, unito alla distanza che separa i paesi membri fra loro, e si può riassumere brevemente. In Austria si sono verificati nel 2011 57 attacchi antisemiti da parte di gruppi neonazisti. In Belgio c’è stato un crescendo di discriminazione dei musulmani a livello sociale e condizioni difficili per le minoranze religiose identificate ufficialmente come “culti” o “sette”: sono state invocate riforme del sistema di riconoscimento dei culti ma non c’è ancora stato alcun passo avanti significativo. In Bulgaria si sono verificati episodi d’intolleranza da parte di pubblici ufficiali, atti vandalici antisemiti, assalti alle moschee. La Danimarca ha visto tensioni con i musulmani e il rapporto sottolinea i privilegi concessi alla chiesa di Stato, quella luterana. In Estonia e in Finlandia, eccetto pochi episodi sporadici, i diritti religiosi sono invece tutelati e radicati a livello sociale. In Francia non sono mancate tensioni e restrizioni da parte del governo nei confronti di espressioni religiose pubbliche. In Germania gli Stati Uniti sottolineano la positività del ruolo del governo, ma anche le tensioni tra comunità religiose e funzionari antisette locali, utilizzati dalla chiesa cattolica e protestante con scopi discriminatori in modo particolare contro Scientology, secondo quanto afferma il rapporto. In Grecia permangono i privilegi e lo status della Chiesa ortodossa e si sono verificate varie forme di discriminazione sui musulmani. In Irlanda il governo tutela la libertà religiosa e si fa riferimento solo a episodi isolati di tensione.

In Italia si parla dello status della Chiesa Cattolica e di rare tensioni. Il Rapporto nota come i privilegi concessi al cattolicesimo siano tali da suscitare polemiche, e così le restrizioni ai gruppi musulmani, e segnala preoccupanti episodi di antisemitismo e di discriminazioni verso gli islamici a livello sociale. Qui i funzionari antisette con scopi discriminatori non sono stati notati dagli analisti statunitensi, pur essendo non solo membri della Chiesa Cattolica, ma pagati dai contribuenti come consulenti della Squadra Antisette della Polizia di Stato.

E’ affascinante notare, sempre per la gioia del malizioso popolo di Internet, come il movimento antisette nostrano, nonostante i casi mediatico-giudiziari che ha scatenato causando l’incarcerazione di innocenti a cui nessuno ha chiesto scusa, non ha mai colpito in modo diretto Scientology.

Per qualche ragione, comunque, le carenze legislative riscontrate nel Belgio e le attività di monitoraggio discriminatorio sottolineate in Germania sono sfuggite nella relazione sul nostro paese, che pure non ha istituito alcun registro delle confessioni, è attraversato da varie forme di discriminazione nei confronti dei gruppi denominati “culti” o “sette” e ha dei funzionari antisette piuttosto simili a quelli descritti nella scheda-paese tedesca in relazione alla chiesa di Ron Hubbard.

Diciamo questo tralasciando programmi televisivi come “Vade Retro” di TV2000, in cui l’oltranzismo cattolico, prevalentemente nella persona del consulente della magistratura e della Squadra Antisette della Polizia di Stato don Aldo Buonaiuto, divenuto tale in seguito al successo mediatico della setta da lui inventata “Angeli di Sodoma” nel 2002, scopre la televisione con lo stesso entusiasmo con cui Goebbels scoprì la radio e ne fa un uso analogo nei confronti dei culti minoritari ma non solo, se pensiamo alla disinvoltura con cui Monsignor Gemma dissertava, nella puntata conclusiva, di possessione diabolica e sindrome di down.

La stessa nonchalance con cui, dall’inizio dell’anno, sono stati praticati centinaia di esorcismi su persone affette da disabilità mentale e disordini psicologici, spesso senza neanche l’autorizzazione della stessa Chiesa cattolica, la quale, essendo una realtà molto vasta, intraprende sforzi importanti ogni anno nel dialogo interreligioso macchiati dalla propaganda oltranzista e dalle azioni sconsiderate di pochi sacerdoti arrivisti e determinati. In Lettonia si sono verificate tensioni sociali prevalentemente antisemite. In Lussemburgo e a Malta, la libertà religiosa è tutelata e non è pervenuta alcuna notizia di episodi discriminatori. Nei Paesi Bassi, invece, il Rapporto identifica tensioni sociali contro ebrei e musulmani, osteggiate però duramente dal governo con la collaborazione delle ONG. In Polonia alle tensioni si sono accompagnati vandalismi occasionali. In Portogallo non sono stati registrati casi di minacce alla libertà di culto, tutelata a livello legislativo. Nel Regno Unito si sono invece verificati episodi di discriminazione cui si è contrapposta, secondo quanto sottolinea il rapporto, l’azione positiva del governo. In Repubblica Ceca ci sono stati passi avanti nei confronti dei gruppi minoritari religiosi.

Il rapporto registra anche tensioni sociali di natura prevalentemente anti-islamica e antisemita. In Romania permangono le tensioni dei cattolici greci con il governo per via delle azioni compiute in passato dal regime e le discriminazioni e ostilità verso i non ortodossi. Nella Repubblica Slovacca si segnala il dialogo religioso da parte del governo, poche tensioni e una persistenza dell’antisemitismo presso parte della popolazione. In Slovenia e in Spagna la libertà religiosa è tutelata e si sono verificati solo episodi di tensione sporadici. Anche in Svezia casi di discriminazioni, con passi avanti positivi da parte della società civile. In Ungheria ai progressi sul piano legislativo si è contrapposta infine la retorica di gruppi politici antisemiti.

Una situazione talmente frastagliata e costellata di episodi gravi e carenze giuridiche dovrebbe essere affrontata dal Parlamento europeo con l’obiettivo di una riforma che permetta di rendere fattivi negli Stati membri i diritti sanciti dalla Carta.

Se le forze laiche europee volessero sostenere una condizione paritaria dei gruppi religiosi in Europa all’insegna del rispetto dei diritti umani e della convivenza civile, sarebbe indispensabile portare avanti l’obiettivo di un registro europeo delle confessioni, in assenza del quale anche il ruolo del Tribunale di Strasburgo rischia di essere menomato a causa della mancanza di parametri a cui affidarsi. Questo può portare solo a sentenze sull’esposizione o meno del crocifisso laddove la vita dei gruppi religiosi minoritari di vari paesi europei non viene neanche riconosciuta in quanto tale.
http://www.agenziaradicale.com/index.php/diritti-e-liberta/334-liberta-religiosa-un-problema-laico

 

 



Nigeria, strage di 500 cristiani nelle aree musulmane

Aggiornamento tristissimo delle recenti stragi commesse in Nigeria dalle tribù del nordest, divise da quelle del sudovest sia per storiche guerre tribali sia per la diversità religiosa (per maggiori informazioni vedere questo mio recente post).Dopo la vittoria del candidato presidenziale cristiano Goodluck Jonathan sono cominciati i pogrom contro i cristiani nelle zone musulmane. Come si vede nella fotografia, la situazione in Nigeria è tremenda e merita un’estrema attenzione, visto che in Nigeria ENI ha importanti concessioni petrolifere, visto che la Nigeria sarebbe potenzialmente ricca, visto che 130 milioni di abitanti costretti alla fuga a causa della pulizia etnico-religiosa sarebbero una ulteriore bomba demografica sia nelle nazioni africane vicine sia negli altri continenti.Fonte

 

 

La bestemmia nei Giardini Vaticani

[…] Ma è un altro ancora il fatto che volevo segnalare, e del quale sono venuto a conoscenza due giorni fa parlando con un giornalista. Sapete tutti che agli inizi di giugno il Papa ha voluto ricevere nei Giardini Vaticani i leader palestinesi e israeliani per propiziare la pacificazione, quantomeno utopica, in quegli stati; al contempo ha ricevuto anche i rappresentanti delle fedi diffuse in quelle terre, per pregare assieme ma ciascuno il suo Dio (o come recita l’ambigua parola d’ordine del Papa “secondo la propria tradizione”) e con le parole del proprio credo, per la pace. Avete saputo tutti anche dell’autentica bestemmia e del palese sfottò pronunciato dal rappresentante islamico, che “pregando” in arabo, ha domandato al suo dio di far si che i musulmani possano «conquistare e distruggere» la cristianità. […] È successo che subito dopo è scoppiato un vero efferato nuovo conflitto tra palestinesi e israeliani a colpi di razzi e scudi umani… Che dedurne? È un irato segno dall’alto? È un crudele scherzo del demonio? La punizione per quella bestemmia, ennesima, contro la Chiesa di Cristo dentro lo stesso cuore della Cristianità. […]

Quel che i giornali non dicono… e i diplomatici non osano

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I giornali non l’hanno detto, forse non se ne sono accorti; i corpi diplomatici per carità di patria hanno evitato di sottolinearlo per evitare imbarazzi immani; i leader israelo-palestinesi hanno fatto signorilmente finta di nulla, il che era meglio anche per loro. Ma, in parole povere, quell’incontro di Francesco con i leader suddetti, piuttosto che propiziare la pace ha scatenato la guerra… Fonte

 


Massacro dei cristiani: qualcuno in Vaticano deve vergognarsi davanti a Dio e agli uomini

Bergoglio Peres Abu MazenQuella dell’attuale pontificato è una reticenza sconcertante di fronte a dei criminali sanguinari con i quali – dicono i vescovi del posto – non c’è nessuna possibilità di dialogo perché nei confronti dei cristiani loro stessi han detto “non c’è che la spada”.

Il dramma in corso dei cristiani perseguitati vede i laici (perfino governi anticlericali come quello francese) quasi più sensibili del mondo cattolico ed ecclesiastico. Dove si trattano con poca sensibilità e qualche fastidio le vittime, mentre si usa una reticente cautela – cioè i guanti bianchi – verso i carnefici.

Duecentomila cristiani (ma anche altre minoranze) sono in fuga, cacciati dai miliziani islamisti che crocifiggono, decapitano e lapidano i nemici. In queste ore mi giungono pure notizie ufficiose di efferatezze indicibili su donne e bambini (speriamo non siano vere).

Considerando questo martirio dei cristiani che sono marchiati come “nazareni” senza diritti, braccati, uccisi, con le chiese bruciate e la distruzione di tutto ciò che è cristiano, la voce del Vaticano e del Papa – di solito molto interventista e vigoroso – è stata appena un flebile vagito.

Neanche paragonabile rispetto al suo tuonare cinque o sei volte “vergogna! Vergogna! Vergogna!” per gli immigrati di Lampedusa, quando peraltro gli italiani non avevano proprio nulla di cui vergognarsi perché erano corsi a salvare quei poveretti la cui barca si era incendiata e rovesciata mentre erano in mare…

Una reticenza che è ormai diventata consueta nell’atteggiamento di papa Bergoglio, che non pronuncia una sola parola in difesa di madri cristiane condannate a morte per la loro fede in Pakistan o in Sudan (penso ad Asia Bibi o a Meriam), che si rifiuta perfino di invitare pubblicamente a pregare per loro, che quando c’è costretto parla sempre genericamente dei cristiani perseguitati e arriva ad affermare, come nell’intervista a “La Vanguardia” del 13 giugno: “i cristiani perseguitati sono una preoccupazione che mi tocca da vicino come pastore. So molte cose sulla persecuzione che non mi sembra prudente raccontare qui per non offendere nessuno”… Ci sono migliaia di innocenti inermi in pericolo di vita, braccati e laceri, in fuga dagli assassini e Bergoglio si preoccupa di “non offendere” i carnefici?
Fonte: http://www.associazionelatorre.com/2014/08/massacro-dei-cristiani-qualcuno-in-vaticano-vergognarsi-davanti-dio-agli-uomini/

Proteste islamiche, settanta chiese devastate in Niger

Chiesa Perseguitata NIAMEY (Niger) – L’onda lunga delle vignette su Maometto pubblicate dal settimanale francese Charlie Hebdo continua a mietere vittime in Africa: è di almeno dieci morti il bilancio delle proteste di piazza in Niger, di cui cinque nella capitale Niamey.Nel corso del fine settimana sono state date alle fiamme sette chiese, di cui due sabato scorso nella capitale (tra cui la più grande chiesa evangelica della città), due a Maradi (600 km da Niamey), una a Gourè, nell’est del Paese, e due a Zinder. Proprio a Zinder nella giornata di venerdì sono iniziate le manifestazioni di protesta; nella località, situata nel sud del Niger, hanno trovato la morte cinque persone e sono stati presi di mira e saccheggiati, oltre alle chiese, locali pubblici gestiti da cristiani e da elementi non musulmani, una scuola cattolica e un centro culturale francese.Le forze di polizia sono intervenute con decisione per disperdere le manifestazioni provocando vittime e feriti.Secondo fonti internazionali, domenica sera a Zinder oltre trecento cristiani – tra cui un centinaio di bambini – erano sotto protezione dell’esercito, ospitati in sedi militari.Proteste contro Charlie Hebdo si sono registrate venerdì anche nelle capitali di Pakistan, Sudan e Algeria.AGGIORNAMENTO (20/1, 11.45): Porte Aperte prepara in queste ore la pubblicazione di un dossier speciale dedicato alle proteste in Niger, che aggiorna il drammatico conto delle violenze: «almeno dieci persone sono morte in due giorni. La cifra – si legge nel documento, di cui possiamo anticiparvi alcuni stralci – comprende tre cristiani uccisi dopo essere stati intrappolati nelle chiese. Secondo i nostri dati almeno 72 chiese sono state distrutte, insieme a sette scuole cristiane, diversi negozi cristiani e dieci veicoli di proprietà di cristiani. Oltre trenta case di cristiani sono state saccheggiate e bruciate, lasciando i cristiani colpiti solo con i vestiti che avevano indosso».

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2 Commenti

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