IL SIONISMO EBRAICO

1915-1938: sulla stampa americana si parla di 6 milioni di morti Ebrei. Molto prima dell’Olocausto

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1915-1938: sulla stampa americana si parla di 6 milioni di morti Ebrei. Molto prima dell’Olocausto

Di Cristina Bassi
10 quotidiani per lo piu’ americani, tra il 1915 e 1938 ripetutamente parlano di 6 milioni di morti Ebrei. Molto prima della Seconda Guerra Mondiale…
 Nel seguito una sintesi tradotta  da articoli, soprattutto di quotidiani americani,  presentati in  questo video: https://www.youtube.com/watch?v=Dda-0Q_XUhk#t=39 e che spaziano dal 1915 al 1938. Si noti la ripetizione di “6 MLIONI di Ebrei”, che devono venire massacrati e morire di stenti. Evidente che sorprende molto leggere queste notizie, cosi in anticipo rispetto all’olocausto storico associato a Hitler.
6 giugno 1915: The Sun”, NewYork
“Dalla distruzione del tempio di Gerusalemme gli Ebrei non conoscono pagina piu’ oscura  nella loro storia, di quella che il  governo russo sta scrivendo oggi. 6 MILIONI di Ebrei ,metà degli Ebrei in tutto il mondo, sono perseguitati, umiliati, torturati, ridotti alla fame. Migliaia sono stati fatti fuori. Centinaia di migliaia di Ebrei, vecchi, donne e bambini, sono portati di città in città, senza pietà, deportati dal governo, attaccati da truppe del loro paese, oltraggiati e saccheggiati”.
18 ottobre 1918, New York Times, pag 12
“Fondo di 1 milione di dollari per ricostruire la “ebraicità”.
 6 MILIONI di anime avranno bisogno di aiuto per recuperare la vita normale, quando la guerra sarà finita.
6 MILIONI di Ebrei hanno bisogno di aiuto.
8 settembre 1919, New York Times, pag 6
Ebrei Ucraini vogliono fermare i pogrom. 127.000 Ebrei sono stai uccisi e 6 MILIONI sono in pericolo. Ci presentiamo ora al mondo con uno slogan determinato: ”Quei pogroms devono essere fermati”, ha detto il Presidente  nel suo messaggio annuale. “Si tratta solo di metetre questi fatti davanti agli occhi del mondo civilizzato , non dobbiamo permettere che il mondo  si assopisca. Il fatto che la popolazione di 6 MILIONI di anime in Ucraina e Polonia, abbia ricevuto notizia sia nelle azioni che dal mondo, che verrà completamente sterminata …questo fatto è davanti al mondo come massimo tema del tempo presente.
12 novembre 1919, New York Times, pag 7
“Felix Warburg, Presidente del Comitato Congiunto di Distribuzione di Fondi Americani per gli Ebrei che hanno sofferto in guerra (Joint Distribution Commitee of American Funds for Jewish War Sufferers), tornato molti giorni fa da un viaggio in Europa, ha reso noto ieri alcune delle sue scoperte:
“I colpi degli eserciti contendenti hanno rotto la schiena alla ebraicità europea – ha detto-  ed hanno tragicamente ridotto ad una inimmaginabile povertà, malattia e fame, circa 6 MILIONI di anime , o la metà degli Ebrei che popolano la terra.
23 febbraio 1920, Costituzione di Atlanta, frontespizio e pag 3
“50.000 dollari raccolti in città per salvare gli Ebrei che soffrono” . Agli Ebrei di Atlanta viene richiesto di darsi da fare per l’occasione e contribuire al fondo di emergenza, per poter salvare la vita di 6 MILIONI di persone.,
Parla il Rabbino Marx, che ha fatto una eloquente supplica perché ci fossero risposte generose alla richiesta dei rappresentanti del fondo di soccorso ebreo. Ha disegnato un grafico della morte e fame di 6 MILIONI di Ebrei che vivono nell’Europa dell’Est e in Palestina e che hanno parlato della persecuzione a cui sono stai sottoposti, non solo negli ultimi 4 anni, per per quasi un secolo.
“In migliaia e migliaia della nostra gente sono morti di fame e di pestilenza”.
7 maggio 1920 , New York Times, pag 11
L’aiuto di guerra per gli Ebrei, riceve 100.000 dollari in dono.
Il fondo per gli Ebrei che hanno sofferto in guerra, nell’Europa Centrale e dell’Est, dove 6 MILIONI hanno dovuto affrontare orribili condizioni di fame, malattia e morte, si è arricchito ieri di un contributo di 100.000 dollari da parte di Nathan Strauss.
20 luglio 1921, Chicago Tribune, pag 2
“Chiede all’America di salvare 6 MILIONI in Russia” 
6 MILIONI di Ebrei Russia stanno per essere sterminati in un massacro. Mentre la fame si sta diffondendo, il movimento di controrivoluzione sta conquistando terreno e il controllo sovietico sta svanendo. Questa affermazione nasce da documenti ufficiali, presentati al governo di Berlino, che mostra che molti pogrom stanno infuriando in tutte le parti della Russia ed Ucraina.
>>> NOTA BENE: 12 anni prima che Hitler appaia sulla scena con i campi di concentramento>>>
29 dicembre 1931, Montreal Gazette, pag 6
“6 MILIONI di Ebrei temono di morire di fame”
Cattive condizioni in Europa sud orientale, riportate dal Rabbino Wise
. 6MILIONi  di ebrei nell’Europa Orientale rischiano di morire di fame e, ancor peggio, nel corso nel prossimo inverno, se non si raccoglieranno ulteriori fondi da parte del Comitato Congiunto di Distribuzione di fondi Americani per gli Ebrei che hanno sofferto in guerra, per raggiungere un budget stimato di 2,5 milioni di dollari
.

31 maggio 1936, New York Timespag 14
qui non si dice di 6 milioni di Ebrei ma si accenna all’olocausto.
“Gli Americani fanno appello per un “rifugio ebreo”
. La petizione, nell’esprimere l’opinione di una leadership cristiana illuminata, negli Stati Uniti, favorendo una maggiore immigrazione ebrea in Palestina, sottolinea le sofferenze intollerabili di milioni di Ebrei, “nell’Olocausto europeo” (prima ancora che scoppiasse la seconda guerra mondiale!). Ma ancora:
“E’ nel potere della Gran Bretagna, quello di aprire i cancelli della Palestina e lasciar entrare gli Ebrei vittimizzati e perseguitati, che sino scappati dall’olocausto europeo. (piu’ di 3 anni prima che scoppiasse la Seconda Guerra Mondiale!)

23 febbraio 1938, New York Times, pag 23
“Fotografata la tragedia ebrea: ”
Una immagine deprimente di 6 MILIONI di Ebrei nell’Europa Centrale, privati di protezione e di opportunità economiche, che stanno lentamente morendo di stenti, in cui tutte le speranze se ne sono andate, è stata presentata agli insegnanti da Jakob Tarshis, noto ai suoi ascoltatori radio come il lampionaio
. Mr Tarshis rappresenta il Comitato Congiunto di Distribuzione di fondi Americani per gli Ebrei
“
La tragedia ebrea è cominciata quando Hitler è andato al potere nel 1933”

Eugenetica in Israele: gli esperimenti su 100000 bambini ebrei sefarditi negli anni 50 da parte del governo

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Nel 1951 il dottor Chaim Sheba, direttore generale del ministero della Sanità, fece un viaggio in America. Ne tornò con sette macchine a raggi X fornite dall’esercito USA. Queste macchine furono usate per irradiare un enorme numero di bambini ebrei sefarditi – si dice fino a centomila – quasi tutti provenienti dal Marocco, le cui famiglie erano state convinte a fare «il ritorno» in Israele. A ciascuno di questi bambini fu somministrata 35 mila volte la dose massima consentita di radiazioni, concentrate sulla testa.
Per questo test di massa, il governo americano – che aveva bandito dal ’51 gli esperimenti atomici su esseri umani e aveva bisogno di cavie – pagò al governo israeliano 300 mila lire israeliane l’anno, non si sa per quanti anni. Si pensi che  l’intero bilancio del Ministero della Sanità israeliano ammontava allora a 60 mila di quelle lire.
Israele ottenne anche elementi tecnici del know-how necessario per avviare il proprio programma militare nucleare. L’iniziatore di tale programma era stato Shimon Peres,laburista e uomo di pace per tutti i media. Allora, Peres era direttore generale del ministero israeliano della Difesa.
Per ingannare i genitori, fu detto loro che le irradiazioni servivano per curare un parassita cutaneo, la tricofizia dello scalpo. I bambini furono caricati su pullman per «gite scolastiche». Almeno 6 mila di quei bambini morirono subito dopo le somministrazioni; molti altri sono morti nel corso degli anni per tumori. Alcuni sono ancora vivi, ormai anziani, e sofferenti di gravi disturbi, dall’Alzheimer alla cefalea cronica, dall’epilessia alla psicosi.
L’episodio non è la fantasia di un «antisemita». E’ stato l’oggetto di un documentario, «100000 Radiations»,  prodotto nel 2003 dalla Dimona Productions Ltd. (Dimona è il luogo delle installazioni atomiche giudaiche), registi Asher Khamias e David Balrosen, produttore Dudi Bergman. Il 14 agosto 2006 l’ha persino trasmesso la tv israeliana Canale 10.
Il documentario intervistava diversi superstiti. Una vecchietta marocchina che ricorda di quel che sofferse da piccola: «Urlavo: mal di testa vai via, mal di testa vai via, vai via… Non andava mai via». Un sessantenne che ne dimostra venti in più, piegato in due mentre cammina esitante per la strada: «Devo zoppicare per non cadere in avanti. Mi hanno tolto la giovinezza, con quei raggi». Una donna con la faccia tutta storta: «Tutti e tre i miei figli hanno la mia stessa forma di cancro. E’ una coincidenza?». Ovviamente le radiazioni hanno alterato il codice genetico delle vittime, portando a malformazioni dei figli.
Le ebree marocchine di oggi, in età avanzata, soffrono di una forma orribile di alopecia, con cicatrici sul cuoio capelluto, che cercano di nascondere con l’hennè e con copricapi. Il pubblico israeliano ritiene si tratti di un carattere «razziale» della comunità marocchina.
Nel documentario, un’anziana con pochi pietosi ciuffi di capelli sparsi sul capo  mostra una sua foto giovanile: è una tredicenne con una folta chioma nerissima. «Ero io prima della cura», dice.
Una infermiera che aveva partecipato all’operazione: «Ce li portavano (i bambini) in file e file. Anzitutto, gli rasavano la testa e la ungevano con un gel che bruciava. Poi gli mettevano una palla fra le gambe e gli dicevano di non lasciarla cadere, così non si potevano muovere. Io indossavo il grembiule al piombo, ma per loro non c’erano indumenti protettivi. Mi era stato detto che era un trattamento per la tricofizia. Avessi saputo il pericolo che quei bambini affrontavano, mai avrei cooperato, mai!».
Parla anche un ebreo di nome Davi Deri, che si ricorda di quando era bambino: «Ero in classe e vennero delle persone per portarci in un giro scolastico. Fecero l’appello, ci chiesero i nostri nomi. Ai bambini askhenazi dissero di tornare al loro banco. Solo i bambini di pelle scura furono portati nel bus».
I sefarditi sono praticamente indistinguibili dagli arabi nordafricani; in Israele costituiscono una sottoclasse oppressa, ridotta a vivere di espedienti e reati. I dominatori askhenazi (non una goccia di sangue di Abramo nelle loro vene) hanno diffuso l’idea che i sefarditi sono sotto-sviluppati mentali. Ma i sefarditi marocchini che hanno avuto la fortuna di emigrare in Francia anzichè in Israele, costituiscono una comunità rispettata e di successo. Certo, aver ricevuto in testa 35 mila volte più radiazioni di quelle ammesse, non deve aver aiutato il fiorire delle intelligenze.
Nel documentario, si chiarisce oltre ogni dubbio che l’esperimento genocida fu cosciente e deliberato. Vi si mostra il documento medico che indicava, nel 1952, le precauzioni da prendere per i raggi X. La dose massima da somministrare a un bambino vi era indicata in 0,5 rad. Il pericolo delle radiazioni era noto da 40 anni. Si fanno anche i nomi dei due responsabili, che avevano espresso idee razziste contro i sefarditi.
Sono due personaggi mitici del sionismo: Nahum Goldmann Levi Eshkol.
Goldman passò il periodo bellico prima in Svizzera, poi a New York, dove fu nominato capo del Congresso Ebraico Mondiale, diretto da Samuel Bronfman, della famiglia ebreo-canadese proprietaria della Seagram Wiskhy e del colosso chimico DuPont.
 Secondo lo storico ebreo-canadese Mordechai Richler, in quegli anni Brunfman si era adoperato per impedire che gli ebrei europei, fuggendo dal Reich, ricevessero asilo in Canada. Bronfman strinse un accordo su questo con l’allora premier canadese Mackenzie King. Decenni dopo, un suo erede, Edgard Bronfman, strinse un simile accordo con Gorbaciov: se lasciava emigrare i due-tre milioni di ebrei russi, l’URSS avrebbe ottenuto lo status di «nazione più favorita» con gli USA. Ma ad una condizione: gli ebrei russi dovevano essere fatti emigrare solo in Israele, non altrove.
Nahum Goldman, negli anni della guerra, cooperò a quell’esodo selezionato, e sorvegliò che gli ebrei salvati andassero «solo» in Israele.
Quanto a Levi Eshkol, il suo ruolo nell’Olocausto fu anche più ambiguo. Come si legge nella biografia ufficiale sul sito web del governo israeliano, «nel 1937 Levi Eskol ebbe una parte essenziale nel creare la compagnia idrica (israeliana) Mekorot.
Come dirigente di tale ditta, ebbe modo di convincere il regime germanico a lasciar emigrare gli ebrei tedeschi in Palestina con i loro beni, per lo più in forma di attrezzature e macchinari Made in Germany». Insomma un bell’accordo commerciale con i nazisti, con cui a quell’epoca Eskol era in ottimi rapporti.
Seguace aperto di Sabbatai Zevi lo pseudo-messia, Levi Eshkol divenne nel 1951 ministro dell’agricoltura, poi dal 1952 al 1963 ministro delle finanze.
«Un decennio», si legge nella sua biografia ufficiale, «caratterizzato da eccezionale crescita economica, nonostante il peso del finanziamento dell’immigrazione e del suo assorbimento e la guerra del Sinai del 1956.  Tra il 1949 e il 1963, Eshkol fu anche il capo della divisione insediamenti dell’agenzia Ebraica, responsabile di ottenere i fondi per l’assorbimento delle massicce ondate di emigranti, nonché per le forniture militari all’esercito».
Tra le massicce ondate di immigranti, ce n’erano evidentemente alcune di troppo, sgradite per il colore della pelle e perché non parlavano yiddish come gli askhenazi; ma del porco non si butta via niente. Come cavie sperimentali, le bocche inutili diventavano una fonte di profitto.
Tuttavia, sul genocidio dei bambini sefarditi compiuto dal santo regno di Sion mancano tutti i documenti per risalire con precisione ai responsabili. A Canale Dieci, nel dibattito che è seguito al documentario, il portavoce del ministero della Sanità Boaz Lev ha ammesso: «Quasi tutti i documenti (sulla vicenda) sono stati bruciati».
La cosa fu ripetuta, a quanto pare, su 4500 bambini, per lo più figli di immigrati ebrei dallo Yemen.
Anni dopo fu perfino creato un movimento per quei bambini yemeniti, fondato dal rabbino Uzi Meshulam. Costui asseriva che i 4500 bambini, rapiti alle famiglie, erano stati mandati in America dove erano morti in esperimenti. Rabbi Meshulam fu messo in prigione; ne è uscito in stato vegetativo, da cui non si è più ripreso.
Anni dopo, un altro rabbi David Sevilla confermò la versione, apparentemente pazzesca. Esisterebbero persino foto delle orribili cicatrici da radiazioni sui corpi di quei bambini, e delle gabbie con cui furono trasportati in USA.
Effettivamente, gli USA avevano segretamente adoperato detenuti e deboli mentali come cavie umane per constatare gli effetti delle esplosioni atomiche; negli anni ’40 la cosa trapelò, e il Pentagono dovette smettere tali esperimenti. Aveva però bisogno di altre cavie umane.
E’ possibile che gli askhenazi israeliani le abbiano fornite, liberandosi così di ebrei purissimi ma culturalmente «orientali», dunque «inferiori» e indesiderati?
Il governo di allora aveva come primo ministro David Ben Gurion, mitico padre della patria sionista. Ministro degli esteri era Levi Eskol, Golda Meir ministra del lavoro, Eliezer Kaplan ministro degli insediamenti, Moshe Sharrett ministro della Sanità; Shimon Peres, come detto, direttore generale della Difesa.

Il Gotha luminoso del sionismo, avvolto nella eroica leggenda di Sion.
Costoro erano sicuramente al corrente dell’esperimento delle centomila radiazioni.
Eliezer Kaplan, come ministro delle finanze, deve aver gestito i notevoli profitti dell’operazione: oggi un famoso ospedale israeliano è dedicato al suo nome immortale.
Come anche Chaim Sheba, il sionista che diresse in quegli anni la «Ringoworm Incorporated», la ditta creata ufficialmente per combattere la tricofizia del cuoio capelluto (una piaga dell’epoca, dovuta alla scarsa igiene degli ebrei sefarditi).
Yosef  Burg, ministro della Sanità, ebbe certamente un ruolo in questa operazione di «igiene preventiva»; del resto, rabbi Meshulam, prima di perdere la ragione nelle galere ebraiche, accusava Burg di essere il mandante del rapimento e della scomparsa dei 4500 bambini yemeniti.

 

 

Curiosamente suo figlio, Avraham Burg, già presidente della Knesset, ha preso pubblicamente le distanze dal razzismo talmudico sionista.
Levi Eshkol, con le sue varie cariche e la responsabilità di far soldi per il bene di Sion, potrebbe essere stato l’ideatore e l’esecutore del grosso affare con gli americani.
A Canale 10, come s’è detto, il documentario è stato seguito da un dibattito. L’anchorman della tv, Dan Margalit, ha spiegato l’olocausto segreto è da ricordare così: Lo Stato era povero. Era una questione di sopravvivenza quotidiana. Come dire: l’esistenza stessa di Israele è in pericolo, Israele ha diritto di difendersi.
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