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LE SETTE CHIESE DI APOCALISSE

 LE SETTE CHIESE DI APOCALISSE 


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Le 7 chiese di Apocalisse: Efeso, Smirne, Pergamo, Tiatira, Sardi, Filadelfia e Laodicea, simboleggiano le comunità spirituali e rappresentano le tappe che il cristianesimo attraverserà dall'epoca delle profezie di Daniele fino ai giorni nostri.

Lo studio delle sette chiese è un ponte che collega le profezie di Daniele con quelle di Apocalisse. La base storica delle profezie Bibliche illumina in modo veritiero gli eventi senza passare dagli scribi umani che alterano i fatti a proprio piacimento.

Il libro di Apocalisse è la rivelazione di Gesù a Giovanni (Apocalisse 1:1), il quale ha testimoniato la “Parola di Dio e la Testimonianza di Gesù” (Apocalisse 1:2,9). La Testimonianza di Gesù è lo Spirito di Profezia (Apocalisse 19:10 ultima parte). A Giovanni, l’amato discepolo di Cristo, fu dato il privilegio di descrivere gli eventi finali nell’Apocalisse per istruire l’ultima generazione che avrebbe vissuto in quel tempo.
Noi siamo l’ultima generazione a cui sono diretti queste Verità!
Nel libro di Apocalisse sono rivelate le profezie che Daniele sigilla al capitolo 12:4, e la sua sequenza profetica unisce Daniele con l’Apocalisse.
L’argomento oggi trattato comprende un arco di tempo che va dal 457 a.C. fino al 1844 d.C., ovvero, tutte le profezie che sono raggruppate nella catena profetica dei 2.300 giorni di Daniele 8:14, convertiti in 2.300 anni letterali perché sono giorni profetici.
Le 70 settimane o 490 anni di Daniele 9:24-27 segna la prima parte profetica dei 2.300 anni cominciata nel 457 a.C. per terminare nel 34 d.C., quando inizia il tempo profetico delle Sette Chiese Cristiane di Apocalisse, capitoli 2 e 3.
In questo tempo (490 anni), il popolo d’Israele doveva prepararsi ad accogliere il Messia Gesù Cristo. Gli eventi preparatori degli ebrei consistevano nella restaurazione del tempio e delle mure di Gerusalemme distrutte da Nabucodonosor quando deportò il popolo d’Israele a Babilonia. I lavori di ricostruzione furono possibile grazie ai tre decreti di Ciro, Dario e Artaserse (Esdra 6:14), re di Persia. Di questi tre decreti è il terzo a iniziare questo tempo profetico perché Artaserse stabilì la ricostituzione della Nazione ebraica consentendo agli ebrei di stabilire magistrati e giudici per amministrare le Leggi, e un corpo di guardia per fare osservare le leggi (Esdra 7:25-26; Matteo 27:65 e contesto). Il primo decreto di Ciro permise l'inizio della ricostruzione del tempio (Esdra 1:1-3). Il secondo decreto di Dario concluse la ricostruzione del tempio (Esdra 6:13-15). Il terzo decreto di Artaserse promulgato nel 457 a.C. diede inizio alla ricostruzione delle mura di Gerusalemme che furono completate dopo 52 giorni (Nehemia 6:15), ma Artaserse diede anche forma di Nazione a Israele per adorare l'Eterno Dio (Esdra 7:25-26), pertanto l’inizio dei 2.300 anni si effettua nel 457 a.C. riunendo per volontà Divina le 12 tribù disperse, in una Nazione con Leggi propri civili e penali e, sebbene sottomessi a imperi pagani avevano una indipendenza religiosa e amministrativa. Tutto era predisposto per accogliere il Messia Gesù Cristo, il Liberatore del peccato e vincitore sulla morte eterna, il riscatto della Legge esteso a tutta l'umanità (Daniele 9:24-27). Dal punto di vista spirituale, gli ebrei avrebbero dovuto abbandonare i loro peccati, purificarsi dalle idolatrie (Ezechiele 8:5-14) dell’adorazione del sole (Ezechiele 8:15-17), della luna (Geremia capitoli 7 e 44) e delle stelle (Atti 7:41-44). Abbandonare la pratica delle offerte al dio sole con sacrifici umani (Salmo 106:34-40). Per questi motivi Dio aveva permesso che le dieci tribù del Nord fossero sottomesse agli Assiri nel 721 a.C. e la tribù di Giuda, re del Sud, con annesso la tribù di Beniamino, fosse deportata a Babilonia per gli stessi peccati. Dio li aveva puniti per la loro disubbidienza.

Ma essi non accettarono la riprensione, non studiarono la profezia di Daniele 9:24-27 che annunciava l’incarnazione di Cristo, Dio come il Padre, per soffrire e vincere come Uomo e liberare l’umanità dalla schiavitù di Satana e dalla morte eterna. Per mancanza di fede la preparazione spirituale venne meno e la conoscenza profetica che indicava Cristo come Messia, Liberatore e Redentore del mondo, fu rigettata e disprezzata. Così gli eventi si realizzarono ma gli ebrei divennero i veri nemici di Cristo.
La profezia delle 70 settimane finì nel 34 d.C. e in quel tempo (34 d.C.), Cristo aveva già compiuto il Suo Ministero, il sacrificio della croce e la resurrezione nella Sua Divinità, avendo riscattato la Legge dei Dieci Comandamenti infranta da Adamo; tuttavia, la nazione ebraica lo aveva crocifisso per mano di Pilato (Luca 23).
Con il compimento dei 490 anni si chiude per sempre il tempo di grazia degli ebrei. Avevano fallito la missione che Dio gli aveva attribuito come popolo eletto. Gesù rigettò questo popolo malvagio, dicendo “la vostra casa è lasciata deserta, non è più la casa di Dio” (Matteo 23:39; 21:43).
Gli ebrei che accettarono Cristo furono i primi testimoni della NUOVA ALLEANZA ETERNA, gli Apostoli furono i pionieri di questa predicazione che gli costò persecuzione e morte.
Nel 34 d.C. si chiude così la fase transitoria della Legge Cerimoniale Mosaica, finisce il tempo di grazia e perdono per gli ebrei e si apre una nuova fase che da Daniele ci conduce nell’Apocalisse.

Le conseguenze dell’abbandono di Dio del popolo ebraico fu la distruzione del tempio e di Gerusalemme nel 70 d.C. una responsabilità che ricade sugli ebrei che, abbandonando Cristo, avevano scelto come capo Satana (Giovanni 8:44).
Dio disperse il popolo d’Israele, simbolicamente, nei “quattro venti del cielo” (Geremia 49:34-38; Ezechiele 5:6-12), cioè in tutte le nazioni, tranne il rimanente fedele, a partire dagli Apostoli.
Con la fine dei 490 anni nel 34 d.C. Inizia una nuova fase, l’era Cristiana della NUOVA ALLEANZA ETERNA di Cristo, Colui che ci ha creati e redenti, con il Suo sacrificio cancella i Riti Mosaici del Vecchio Patto.
La seconda parte della sequenza profetica dei 2.300 anni la troviamo nel tempo storico delle Sette Chiese che si formarono dal 34 d.C. al 1844 d.C.

LE SETTE CHIESE

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EFESO: LA CHIESA APOSTOLICA

Apocalisse 2:1 «All'angelo della Chiesa che è a Èfeso scrivi:
"Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro. Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua perseveranza, per cui non puoi sopportare i malvagi. Hai messo alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. Sei perseverante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. Ho però da rimproverarti di avere abbandonato il tuo primo amore. Ricorda, dunque, da dove sei caduto, convertiti e compi le opere di prima. Se invece non ti convertirai, verrò da te e toglierò il tuo candelabro dal suo posto. Tuttavia, hai questo di buono: tu detesti le opere dei nicolaiti, che anch'io detesto. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Al vincitore darò da mangiare dall'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio".Apocalisse 2:1-7

Gesù si presenta come “Colui che cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro”. I candelabri rappresentano la luce di Cristo nelle chiese che si sprigiona dalla Verità della Nuova Alleanza Eterna, le stelle rappresentano gli angeli cioè i custodi umani delle chiese.
Il nome Efeso significa «desiderabile», questa chiesa ha sperimentato la dolcezza del “primo amore” per il Signore Gesù Cristo vivente tra gli apostoli e la discesa dello Spirito Santo di Cristo per fortificare i discepoli e iniziare a proclamare la NUOVA ALLEANZA ETERNA DI CRISTO, prima ai Giudei che aizzavano l’Impero Romano a perseguitarli, poi al mondo intero di allora.
Questa chiesa riceve molti elogi: le opere, la fatica e la costanza. Non tollera i malvagi, i falsi dottori e i falsi apostoli lavora con sopportazione e amore.
Odia le opere dei Nicolaiti. La città di Efeso era allora il centro religioso del paganesimo (Atti 19:35).
Lo spirito della chiesa apostolica, era quello di esaminare e provare tutto e tutti, ritenere solo il buono e opporsi con fermezza all’errore. Gesù elogiò la chiesa apostolica per la sua fatica, la sua perseveranza nell’identificare i falsi maestri e dottori e le loro apostasie, era ripiena dello Spirito Santo di Cristo (Apocalisse 5:6) e perciò era zelante, operosa, unita, generosa, perseverante nella preghiera, missionaria; tuttavia, stava sperimentando un affievolirsi dello zelo per il Signore.
Gesù consiglia la chiesa di esaminare la propria condizione spirituale e invita al ravvedimento per fare le opere con lo stesso entusiasmo e fede di prima. Se la chiesa non avesse agito, Gesù avrebbe rimosso il candelabro, cioè la luce di Cristo si sarebbe spenta nella Chiesa di Efeso.

Gesù, però, conclude la lettera con un elogio: “Tuttavia hai questo, che odi le opere dei Nicolaiti, che odio anch’io».
I Nicolaiti derivano dalla traduzione del nome ebraico di Balaam, che tradotto in greco diventa Nikolaos. Egli indusse gli ebrei a fornicare con i popoli pagani e ad adorare i loro dei. I nicolaiti avevano una visione gnostica: il corpo era qualcosa di malvagio; pertanto, con il corpo si poteva fare quello che si voleva; mentre quello che conta realmente è lo spirito, che per loro è santo, puro e buono. Con questi insegnamenti i nicolaiti diventarono indifferenti ai divieti di adulterio o di fornicazione, divenendo dei libertini; pretendevano di essere cristiani, ma erano depravati e licenziosi. Rifiutavano gran parte degli insegnamenti della Torah, ma anche quelli degli apostoli Cristiani.

Sant’Ireneo diceva “una moltitudine di gnostici emergono dal suolo come se si trattasse di funghi” (AdvHaer, I.29.1). Questa falsa dottrina fiorisce in pari tempo del Cristianesimo Apostolico. Quindi le speranze messianiche dell'ebraismo, costituì per la Chiesa Cristiana il massimo pericolo durante i primi secoli, come sarà anche fino alla fine del tempo.
La Chiesa di Efeso è quella apostolica e va dal 34 d.C. al 100 d.C

SMIRNE: LA CHIESA PERSEGUITATA

All'angelo della Chiesa che è a Smirne scrivi:
"Così parla il Primo e l'Ultimo, che era morto ed è tornato alla vita. Conosco la tua tribolazione, la tua povertà - eppure sei ricco - e la bestemmia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma sono sinagoga di Satana. Non temere ciò che stai per soffrire: ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Il vincitore non sarà colpito dalla seconda morte" Apocalisse 2:8-11.
Smirne significa amarezza e indica i trecento anni di persecuzione della Chiesa Cristiana che predicava la Nuova Alleanza Eterna di Cristo. Prima alla chiesa Giudaica, che spingeva gli imperatori romani a perseguitare i seguaci di Cristo e poi al mondo pagano. La persecuzione degli ultimi 10 anni della Chiesa di Smirne fu feroce e crudele. Questa città è famosa per la produzione della mirra (Smirne significa appunto “mirra”), un unguento usato per imbalsamare i defunti, da qui il significa del nome Smirne "amarezza e profumo soave". Un simbolo profetico perfetto per rappresentare le peculiarità di questa chiesa, infatti sarà un periodo storico di grandi prove, persecuzioni e martiri.   Gesù dice a Smirne sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita, la protezione dalla morte seconda, che è la condanna finale dei malvagi (Apocalisse 20).
La chiesa di Smirne non riceve né rimproveri né avvertimenti, ma solo elogi e promesse. 
Smirne va dal 100 al 313.

PERGAMO: LA CHIESA DEL COMPROMESSO

All'angelo della Chiesa che è a Pèrgamo scrivi:
"Così parla Colui che ha la spada affilata a due tagli. 
So che abiti dove Satana ha il suo trono; tuttavia tu tieni saldo il Mio nome e non hai rinnegato la Mia fede neppure al tempo in cui Antìpa, il Mio fedele testimone, fu messo a morte nella vostra città, dimora di Satana. Ma ho da rimproverarti alcune cose: presso di te hai seguaci della dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balak a provocare la caduta dei figli d'Israele, spingendoli a mangiare carni immolate agli idoli e ad abbandonarsi alla prostituzione. Così pure, tu hai di quelli che seguono la dottrina dei nicolaìti. Convèrtiti dunque; altrimenti verrò presto da te e combatterò contro di loro con la spada della Mia bocca. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Al vincitore darò la manna nascosta e una pietruzza bianca, sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all'infuori di chi lo riceve" Apocalisse 2:12-17.

Pergamo significa "elevarsi"

L’imperatore Costantino decretò nel 313 la fine della persecuzione per i Cristiani. I nemici di Dio videro l’occasione di passare dalla persecuzione alla seduzione.

Al contrario delle altre chiese precedenti, “Pergamo” è un periodo storico di gloria, di fasti e successi. Il tempo dei martiri e delle persecuzioni è finito, ora è tempo di “elevazione” di prosperità. In questo contesto storico la chiesa cede ai compromessi; infatti, la Chiesa di Pergamo rappresenta il compromesso, le alleanze umane, l’ambizione della ricchezza onori e potere. Le Dottrine false, contrarie alla Dottrina di Cristo si insinuarono nella Chiesa Cristiana. Costantino nel 321 d.C., dietro suggerimento di Eusebio, un Giudeo ariano che non credeva nella Divinità di Cristo, consiglia all’imperatore di facilitare la conversione dei pagani al Cristianesimo, decretando come giorno di riposo la “domenica” o Dies Solis (il giorno del sole). In tutto l’Impero romano, ogni cittadino doveva cessare qualsiasi attività lavorativa nel “dies solis”. L’imperatore romano Teodosio dopo anni cambiò il nome da “dies solis” (giorno del sole) in “dies dominicus” (giorno del Signore, riferito alla domenica e non al Sabato della Creazione Genesi 2:1-3; e al Quarto Comandamento Esodo 20:8-11, camuffando in questo modo il “giorno del sole”, un giorno di "riposo" pagano, come giorno di "riposo" pseudocristiano.

Nel 325 l'imperatore Costantino fece un secondo decreto, la Trinità, e i vescovi cristiani che avevano accettato la domenica, accettarono altresì la Trinità per pacificare lo scontro tra i giudei ariani che non credevano nella Divinità di Cristo, e i vescovi Cristiani che volevano attribuire la Divinità a Cristo. Fecero, quindi, un compromesso che contaminò ancora di più la purezza del Messaggio Cristiano aggiungendo lo Spirito Santo come un terzo dio, cancellando ciò che Gesù Cristo dice a Giovanni in Apocalisse riguardo i Sette Spiriti del PADRE (Apocalisse 4:5) e i Sette Spiriti di CRISTO che vanno per tutta la terra (Apocalisse 5:6). Questo rivela che lo spirito santo della trinità è Satana.

Infine, con il Concilio di Rimini, l'imperatore Costanzo, figlio di Costantino, obbligò i vescovi Cristiani a firmare per cedere l'autorità sulla Chiesa Cristiana agli Ebrei ariani che non accettavano la Divinità di Cristo. La maggioranza dei vescovi cristiani firmò il Decreto Imperiale di Costanzo che sigillò questo patto e l’arianesimo divenne la religione dell’Impero Romano.

Pergamo abita dov’è il trono di Satana.

Alcuni praticano la dottrina di Baalam di mangiare cose sacrificati agli idoli e di fornicare.

Così nella chiesa Cristiana entra la dottrina dei nicolaiti; infatti, Balaam consigliò a Balac le modalità per sedurre gli Israeliti: mediante la seduzione delle donne di Moab. Israele si prostituì e commise fornicazione, sia spirituale che letterale, Gesù dice che combatterà con la "Spada" (che è la Parola di Dio) contro chi pratica queste cose; infatti, Gesù si presenta come la “Spada a due tagli” che Giovanni vede uscire dalla bocca del Figlio dell’uomo (Apocalisse 1:16;19:15), che è appunto simbolo della Parola di Dio dettata dallo Spirito di Dio “la Spada dello Spirito” (Efesi 6:17).

La Chiesa di Pergamo va dal 313 al 538.
In questi secoli furono stabilite le basi sia delle false Dottrine, sia la caduta dell’Impero Romano, senza l'uso di armi, per fare nascere un Papato con la facciata Cristiana, ma dietro il velo, il potere l'aveva usurpato con l'accordo dei vescovi Cristiani apostati i Giudei ariani, e il Papato divenne IL TRONO DELL' ANTICRISTO EBREO. 

TIATIRA: LA CHIESA CORROTTA

All'angelo della Chiesa che è a Tiàtira scrivi:
"Così parla il Figlio di Dio, Colui che ha gli occhi fiammeggianti come fuoco e i piedi simili a bronzo splendente. 
Conosco le tue opere, la carità, la fede, il servizio e la costanza e so che le tue ultime opere sono migliori delle prime. Ma ho da rimproverarti che lasci fare a Gezabele, la donna che si dichiara profetessa e seduce i miei servi, insegnando a darsi alla prostituzione e a mangiare carni immolate agli idoli. Io le ho dato tempo per convertirsi, ma lei non vuole convertirsi dalla sua prostituzione. Ebbene, io getterò lei in un letto di dolore e coloro che commettono adulterio con lei in una grande tribolazione, se non si convertiranno dalle opere che ha loro insegnato. Colpirò a morte i suoi figli e tutte le Chiese sapranno che io sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le sue opere. A quegli altri poi di Tiàtira che non seguono questa dottrina e che non hanno conosciuto le profondità di Satana - come le chiamano -, a voi io dico: non vi imporrò un altro peso, ma quello che possedete tenetelo saldo fino a quando verrò. Al vincitore che custodisce sino alla fine le mie opere
darò autorità sopra le nazioni: 
le governerà con scettro di ferro, le governerà come vasi di argilla si frantumeranno, con la stessa autorità che ho ricevuto dal Padre mio; e a lui darò la stella del mattino. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese" Apocalisse 2:18-29.

Questa chiesa riceve il messaggio più lungo e ricco di contenuto, ma è anche il più drammatico. Riceve pochissimi elogi e molti rimproveri. Questo è il tempo della supremazia papale e siamo in pieno Medioevo: l’arco temporale che va dal 538 d.C. fino al 1517 d.C.

Il significato di Tiatira è "consumazione delle vittime", nome che allude alla terribile tribolazione che i figli di Dio fedeli a Cristo subiranno durante quest’epoca per predicare in tutti i luoghi la Nuova Alleanza Eterna di Cristo.

Mentre la chiesa di Pergamo è padroneggiata dai “nicolaiti e Balaam”, quindi dall’idolatria e la fornicazione, in Tiatiri regna sovrana e governa la Chiesa di Jezabel. Il male qui è personificato da una “donna” o (Chiesa) di nome “Jezabel”. Jezabel,  una principessa fenicia divenne moglie di uno dei più empi re d’Israele, il cui nome era Acab. Questa regina introdusse in Israele il culto pagano di Baal e di Astarte; Baal era l'adorazione del sole (Geremia 8:1-3) e Astarte della luna (Geremia, capitoli 7 e 44), con tanto di sacerdoti che officiavano per queste divinità in Israele; due forme d’idolatria praticate dai Nicolaiti che aggiunte all’adorazione d'Israele delle stelle (vedi Refam Atti 7:41-43), simboleggia la Trinità dell’Anticristo Ebreo personificato in Iezabel. D’altronde, l’espressione «profondità di Satana» riferita ai seguaci di Iezabel (v. 24), di cui le sette ebree gnostiche (tra cui i Nicolaiti) ri­tenevano di custodirne il segreto. I culti di Jezebel prevede­vano la prostituzione sacra e orgiastica (1 Re 14:24; 2 Re 23:7) e altre pratiche oscene (1 Re 18:26-28), riuscì ad allontanare Israele dal suo Dio YHWH, del quale Elia era profeta in quel tempo. Elia per bocca di Dio, denunciava e condannava l’apostasia che questa donna malvagia e perfida aveva introdotto in Israele, tanto da attirarsi le sue ire. Su Elia Jezebel concentrerà tutto il suo odio.

Nel contesto storico profetico è personificato il potere Papale che si è macchiato delle stesse colpe dell’Anticristo Ebreo, perché i vescovi Cristiani apostati accettarono le false Dottrine dei primi secoli dell’Anticristo Ebreo, subito dopo la fine della persecuzione.

La chiesa di Tiatiri è dunque spaccata in due: una piccola parte è rimasta fedele a Dio e non ha conosciuto le "profondità di Satana" per cui viene sacrificata, mentre l’altra ha seguito le direttive di Iezabel che simboleggia L’Anticristo Ebreo nell’era Cristiana che dirige la Chiesa Cristiana dietro il velo.

Tiatira va dal 538 d.C. fino al 1517.

Sebbene il tempo complessivo del Papato arrivi al 1798, si frammenta in due momenti storici per evidenziare l’opera del protestantesimo che arresta l’inquisizione spagnola e porta alla luce l’efferata crudeltà e apostasia del Papato dominato dall’Anticristo Ebreo.   

SARDI: LA CHIESA DELLA RIFORMA

All'angelo della Chiesa che è a Sardi scrivi:
"Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle. Conosco le tue opere; ti si crede vivo, e sei morto. 
Sii vigilante, rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire, perché non ho trovato perfette le tue opere davanti al mio Dio. Ricorda dunque come hai ricevuto e ascoltato la Parola, custodiscila e convèrtiti perché, se non sarai vigilante, verrò come un ladro, senza che tu sappia a che ora io verrò da te. Tuttavia a Sardi vi sono alcuni che non hanno macchiato le loro vesti; essi cammineranno con me in vesti bianche, perché ne sono degni. Il vincitore sarà vestito di bianche vesti; non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese" Apocalisse 3:1-6.

La chiesa di Sardi rappresenta le Chiese protestanti che avevano iniziato bene ma poi erano diventate spiritualmente morte. Lutero in prima istanza è guidato dagli Ebrei a fronteggiare i vescovi Cristiani apostati per indebolire il Cristianesimo. Però, Lutero ben presto si accorge dell’inganno degli Ebrei di cui faceva parte anche Giovanni Calvino che era Ebreo, sebbene fu poi martirizzato, Lutero scrisse un libro contro di essi e fu implacabile nel suo giudizio contro l’Anticristo Ebreo.

La Riforma protestante, iniziata da Lutero nel 1517 si estese rapidamente in diverse zone d’Europa, anche per mano di altri riformatori. Dopo un’ascesa prorompente, con la morte di Lutero, vede un rallentamento e un declino, necessita di essere rafforzata, perché rischia di fallire i suoi obiettivi. Gli stessi mali che avevano rovinato la chiesa romana con il connubio, Cristiano-Giudeo Ariano, fu il problema di fondo della Riforma protestante che necessitava di un urgente risveglio.

Questo tempo profetico assegnato al Papato è descritto in Daniele 7:25, per la durata di 1260 anni.

È molto rilevante ciò che dice Gesù a questa chiesa “hai nome di vivere ma sei morto”; infatti nei versetti di Tiatira, la prima fase storica del Papato in Apocalisse 2:21-23, dà l’idea di questa morte.

La lettera alla chiesa di Sardi ci mette in guardia dall’ipocrisia e da una fede finta o solo apparente che guarda più alle norme, ai riti e alla forma; una tale fede se è priva della presenza e della potenza dello Spirito Santo di Cristo, si rivela vuota e inutile; questo tema verrà ripreso e rimarcato nell’ultima lettera (3:14-22).
Gesù riconosce che in queste chiese protestanti ci sono dei cristiani sinceri e fedeli, i quali un giorno cammineranno con Lui in vesti bianche. Solo chi non ha contaminato le sue vesti camminerà con Gesù in vesti bianche (Apocalisse 3:5).

Questa lettera copre il periodo storico-profetico dal 1517 al 1798. 

Il tempo storico di Tiatira che va dal 538 al 1517, aggiunto al tempo storico dei protestanti della chiesa di Sardi (1517-1798), insieme, compiono la profezia complessiva del papato che va dal 538 al 1798.

FILADELFIA: LA CHIESA FEDELE

All'angelo della Chiesa di Filadelfia scrivi: Così parla il Santo, il Verace, Colui che ha la chiave di Davide: quando Egli apre nessuno chiude, e quando chiude nessuno apre. Conosco le tue opere. Ho aperto davanti a te una porta che nessuno può chiudere. Per quanto tu abbia poca forza, pure hai osservato la Mia parola e non hai rinnegato il Mio nome. Ebbene, ti faccio dono di alcuni della sinagoga di satana - di quelli che si dicono Giudei, ma mentono perché non lo sono: li farò venire perché si prostrino ai tuoi piedi e sappiano che Io ti ho amato. Poiché hai osservato con costanza la Mia parola, anch'io ti preserverò nell'ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra. Verrò presto. Tieni saldo quello che hai, perché nessuno ti tolga la corona. Il vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del Mio Dio e non ne uscirà mai più. Inciderò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del Mio Dio, della nuova Gerusalemme che discende dal cielo, da presso il Mio Dio, insieme con il Mio nome nuovo. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese” Apocalisse 3:7-13.

La sesta lettera è alla chiesa di Filadelfia.

Il nome significa «amore fraterno» e descrive bene questa chiesa, che non riceve né rimproveri né ammonimenti.

Apocalisse 3:7 «All’angelo della chiesa di Filadelfia scrivi: Queste cose dice il Santo, il Veritiero, colui che ha la chiave di Davide, colui che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre…».

Gesù si presenta come il Santo e il Veritie­ro che attesta­no la divinità di Cristo, e come “Colui che ha la chiave di Davide”.

Le chiavi servono per aprire e chiudere porte, per far entrare persone o lasciarle fuori. Questa chiave ora ce l’ha Cristo, il figlio di Davide (Marco 10:47), e nessuno potrà impedirgli di salvare (aprire) e giudicare (chiudere). Ogni decisone di Gesù non può essere contraddetta perché Gesù è Colui “che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre” (v. 7). Quando Gesù apre la porta del regno di Dio a una persona, non c’è niente e nessuno che possa impedirle di entrare. Quando Gesù chiude la porta del Suo regno a una persona non c’è nessun argomento valido che possa cambiare questa decisione.

La chiave e la porta sono anche simbolo di conoscenza e diffusione dell’Evangelo. Luca 11:52 «Guai a voi, dottori della legge, perché avete portato via la chiave della scienza! Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l’avete impedito». 

Il risveglio spirituale dopo la caduta o meglio la morte spirituale del papato produsse un rinnovato interesse per lo studio delle profezie di Daniele ed Apocalisse, e molti iniziarono a predicare l’imminenza del ritorno di Gesù: William Miller in America, Joseph Wolff in diverse parti del mondo, Johann Bengel in Germania, Francois Gaussen in Francia e Svizzera, e altri in Gran Bretagna e in Scandinavia. Questo messaggio portò un risveglio nelle chiese nel quale giungeva e presto si vide una riforma e, coloro che lo accolsero iniziarono a predicarlo con fervore, e come sempre accade, molti di questi furono espulsi dalle chiese di appartenenza.

50.000 uscirono dalle chiese grazie alla predicazione di Miller, ma Gesù non tornò, perché aveva chiuso la porta del Luogo Santo del Santuario Celeste e aveva aperto la porta del Luogo Santissimo per il Giudizio investigativo finale di tutti i morti, da Adamo, fino all’ultima generazione vivente che accoglierà il ritorno di Cristo. Nel 1844, sulla terra, da 50.000 usciti dalle varie chiese, rimasero 50 credenti, il resto dei 49.950 se ne andarono, non cercarono di capire perché Gesù non era venuto sulla terra. Non erano sinceri. Così i 50 pionieri che formarono la Chiesa Avventista ripresero a studiare e capirono dove era Gesù.

Questo gruppetto fedele rappresenta il rimanente fedele dell’ultima generazione della Chiesa Avventista (Apocalisse 7:2-4; 14:1; 12:17) che completerà l’opera di proclamazione del ritorno di Cristo iniziata da Miller, con l’aggiunta della conoscenza profetica della fine. Questo gruppo è quello davanti al quale si prostreranno ai suoi piedi i malvagi e l’Anticristo Ebreo, e "conosceranno che ti ho amata" (Apocalisse 3:9).

Gesù non ha nient’altro da chiedere a questa chiesa, se non di continuare così. Come la chiesa di Smirne, anche quella di Filadelfia non riceve rimproveri, ma solo elogi, non perché sia infallibile o impeccabile, ma perché sono fedeli a Gesù anche a costo della vita.
Gesù dice: «Io conosco le tue opere. Ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere (Ap. 3:8), perché, pur avendo poca forza, hai serbato la Mia parola e non hai rinnegato il Mio nome. “Ecco, ti do alcuni della sinagoga di Satana, i quali dicono di essere Giudei e non lo sono, ma mentono; ecco, io li farò venire a prostrarsi ai tuoi piedi per riconoscere che io ti ho amato» Apocalisse 3:9.

Filadelfia rappresenta il periodo storico va dal 1798 – 1844, ma il suo tempo storico-profetico si chiude al ritorno di Cristo.

LAODICEA: LA CHIESA DEL GIUDIZIO

“All'angelo della Chiesa di Laodicèa scrivi: Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: «Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla», ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista. Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese” Apocalisse 3:14-22.

Laodicea significa «giudizio dei popoli».

Tutte le Chiese apostate si trovano in Laodicea.

Gesù si presenta alla chiesa di Laodicea con tre titoli.

L’Amen, parola che significa “così sia”, ma anche “è vero o in verità…”; Gesù è il «testimone fedele e veritiero» perché è la Parola di Dio fatta carne (Giovanni 1:14);

Gesù è «principio della Creazione» di Dio. In questa espressione Gesù si presenta come lo strumento grazie al quale tutta la Creazione ha preso vita, sia le cose visibili sia le invisibili (Colossesi 1:12-19).

Le chiese apostate sono tutte in Laodicea, ma Cristo chiama a ravvedimento solo l’ultima Chiesa, quella dell’Avvento o Avventista del Settimo giorno formata nel 1844, a seguito della predicazione di Miller.

I tiepidi pensano di essere ricchi di spiritualità, ma in realtà sono poveri e miseri. I tiepidi sono ciechi spirituali, pensano di vederci e di saper discernere tra il bene ed il male.

Il primo rimedio è l’oro affinato col fuoco. L’oro rappresenta la fede, la veste bianca è la giustizia di Cristo che serve per coprire la nudità del peccato. Nell’Eden Dio rivestì la nudità di Adamo ed Eva con delle tuniche di pelli di animali innocenti, e questo per insegnargli che la loro colpa poteva essere espiata solo tramite la morte di un innocente, che simboleggiava il Figlio di Dio. Quelle tuniche erano simbolo della giustizia di Cristo; la veste è bianca perché rappresenta il Suo carattere puro e immacolato. La giustizia di Cristo è come un abito che copre il peccatore, ossia lo perdona e lo giustifica, ma non solo, serve anche per insegnargli a vincere il peccato affinché non lo signoreggi, come Lui ha vinto. 

Il collirio per la cecità. Il collirio è simbolo dello Spirito Santo di Cristo che convince di peccato, giustizia e giudizio (Giovanni 16:7-11), e guida il credente nella Verità, dandogli il discernimento spirituale per distinguere tra ciò che è giusto e ciò che è errato; infatti, i sette Spiriti di Cristo vanno per tutta la terra (Apocalisse 5:6).

LA CHIESA COSA RISPONDE A GESÙ QUANDO  LA RIPRENDE? NULLA! SILENZIO ASSOLUTO! RIMANE IN LAODICEA!

Nemmeno Gesù risponde al silenzio della Chiesa del rimanente o dell’Avvento, la lascia lì dove ha scelto di stare fino alla chiusura del tempo di grazia per lei, nel secondo Sigillo, quando leggi obbligatorie (DOMENICA) e dragoniane metteranno alla prova finale la CHIESA AVVENTISTA, e sarà definitivamente RIGETTATA.

Quindi, Gesù, chiama a ravvedimento “ALCUNO” che si trova ancora nella Chiesa, ingannato, ma è sincero di cuore. A tali persone Cristo picchia nel loro cuore prima della chiusura del tempo di grazia per la Chiesa.
Inizia, quindi, la predicazione dei 144.000 in tutto il mondo, il rimanente fedele della Chiesa (Apocalisse 12:17) fortificati dallo Spirito di Cristo, veri seguaci di Cristo, che predicano il MESSAGGIO DEI TRE ANGELI (Apocalisse 14:6-12). Gli inganni saranno Rivelati, le false Dottrine mostrate al mondo che sarà chiamato a fare una scelta finale: ubbidire a Cristo o seguire l’Anticristo Ebreo (la Bestia), e prenderne il marchio.

Laodicea rappresenta il periodo storico-profetico che va dal 1844 fino al ritorno di Cristo

 






 

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