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Rivoluzione Anticristiana Europea

L'Unione Europea vuole sorvegliare i cittadini "intolleranti"
 

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Il panorama europeo e mondiale mostra sempre più i segni di quel "Nuovo Ordine" cui la tende la Rivoluzione, nel quale non c'è sUnione Europeapazio per i "dissidenti", cioè coloro che si vorrebbero opporre al "pensiero unico" liberale, anti-naturale ed anti-cristiano: "nessuna libertà per i nemici della libertà". Le legislazioni anti-omofobia sono un esempio eloquente; un altro esempio, in seno all'Unione Europea, è il progetto di istituire organismi per monitorare comportamenti "intolleranti"...


Il consiglio dei capi di Stato e di Governo, ha invitato l’Unione Europea a stabilire un’unità di sorveglianza nazionale per monitorare i cittadini, di tutti i 27 Stati membri dell’UE, sospettati di “intolleranza”.
Il Consiglio Europeo per la Tolleranza e la Riconciliazione ( ECTR ) lanciato sotto la guida del presidente polacco Aleksander Kwasniewski e Moshe Kantor, presidente del Congresso Europea Ebraico, ha chiesto l’istituzione di organismi di sorveglianza per monitorare direttamente il comportamento intollerante di certi cittadini e gruppi.
Il Consiglio, che comprende i presidenti della Repubblica Ceca, Slovenia, Albania, Lettonia e Cipro, e i primi ministri della Spagna e della Svezia, ha presentato la proposta in un rapporto consegnato alla Commissione per le Libertà Civili del Parlamento Europeo ( LIBE ).
Il ECTR ha chiamato la sua proposta “Statuto Nazionale per la promozione della tolleranza” e lo ha (ETD) , pubblicato con il titolo “Proposta di direttiva del Consiglio recante applicazione del principio di parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione o dalle convinzioni personali, dalla disabilità, dall’età o dall’orientamento sessuale“.
L’ECTR richiede la messa al bando delle ”diffamazioni di gruppo” cioè ”commenti diffamatori fatti in pubblico e rivolti contro un gruppo … o dei suoi membri , al fine di incitare alla violenza , ridicolizzarlo o sottoporlo a false accuse“. Vengono considerati diffamatori anche commenti offensivi rivolti a gruppi in tempi (un altra epoca storica) e luoghi diversi (al di là dei confini dello Stato)”.
Saranno inoltre soggetti a sanzioni penali i “crimini di odio“, che prevedono non solo “incitamento alla violenza”, ma “una palese approvazione di una ideologia totalitaria, della xenofobia o dell’antisemitismo”.
“I membri dei gruppi vulnerabili e svantaggiati “, aggiunge , ”hanno diritto a una protezione speciale” in aggiunta alle normali protezioni legali offerte da parte dello Stato. Questa “protezione speciale … può implicare un trattamento preferenziale ”per quelli individuati come ”vulnerabili ”.
Il fine è quello di prendere “azioni concrete per combattere l’intolleranza, in particolare al fine di eliminare il razzismo, pregiudizi di colore, la discriminazione etnica, religiosa, ideologie totalitarie, la xenofobia, l’antisemitismo, anti-femminismo e l’omofobia”.
Il documento si propone di bandire l’intolleranza da parte dei governi , ma anche da singoli cittadini : ”E ‘ importante sottolineare che la tolleranza deve essere praticata non solo da enti governativi , ma ugualmente da individui , compresi i membri di un gruppo nei confronti di un altro”. E aggiunge che la “garanzia di tolleranza deve essere intesa non solo come una relazione verticale (da governo a individui), ma anche come una relazione orizzontale (da gruppo a gruppo e da persona a persona).
“E ‘obbligo del governo garantire che la tolleranza venga praticata in verticale ed in orizzontale”.
Non mancano i disappunti: il gruppo European Dignity Watch sostiene che i principi di base del ECTR siano difettosi e che interferisce in un modo senza precedenti con la libertà e i diritti dei cittadini distorcendo i concetti di giustizia e uguaglianza” e porterà ad un controllo pubblico istituzionale dell’opinione e del pensiero privato”.
Sophia Kuby, portavoce di European Dignity Watch, ha detto che questo porterebbe ad una situazione in cui anche le accuse vaghe o infondate potrebbero essere usate contro individui o gruppi come gruppi religiosi, scuole, seguaci di una particolare religione o anche genitori che vogliono insegnare ai loro figli valori morali.
Conclude dicendo che “sarebbe un significativo passo indietro", e ” certamente un giorno buio per la democrazia europea”.

di Hilary White

Traduzione a cura di Carmen Fiore

Fonte: www.prolifenews.it

La rivoluzione ancristiana in Europa. Introvigne: l'area più delicata è l'obiezione di coscienza



Sta suscitando un ampio dibattito l’articolo dello storico ed editorialista Ernesto Galli della Loggia, pubblicato domenica sul Corriere della Sera, che parla di una rivoluzione che sta investendo l’Europa e che riguarda la mentalità e i costumi: una rivoluzione antireligiosa - si afferma - che in Europa per ragioni storiche è essenzialmente anticristiana. “Abbiamo contato in Europa 41 leggi suscettibili di influire negativamente sulla libertà religiosa dei cristiani in 15 Paesi, tra cui fortunatamente non c’è l’Italia”, ha osservato di recente Massimo Introvigne, coordinatore dell’Osservatorio della Libertà religiosa istituito dal Ministero degli Esteri. Debora Donnini lo ha intervistato proprio a partire dalla questione dell’obiezione di coscienza:RealAudioMP3 

R. – L’area più delicata riguarda l’obiezione di coscienza che in quasi tutti i Paesi è riconosciuta ai medici nei confronti dell’aborto - ancorché vediamo proprio in Italia, in queste settimane, una campagna per limitarla - ma in genere è riconosciuta in modo molto modesto ai farmacisti nei confronti delle pillole anticoncezionali e anche delle pillole abortive. La questione delle pillole abortive e dei farmacisti si pone in molti Paesi europei più in generale all’interno di un clima, documentato da varie indagini, che dall’Europa si sta estendendo agli Stati Uniti e al Canada e che tende a mettere in discussione il principio stesso dell’obiezione di coscienza per motivi religiosi.

D. – Un altro fronte è quello della celebrazione dei cosiddetti matrimoni tra persone dello stesso sesso. “In Francia – ricorda Galli della Loggia – in base alla legislazione vigente è di fatto impossibile per i cristiani sostenere pubblicamente che le relazioni sessuali tra persone dello stesso sesso costituiscono secondo la loro religione un peccato”…

R. – Ci sono due tipi di legislazione da prendere in considerazione, dal punto di vista della libertà religiosa. A proposito delle unioni civili c’è stato purtroppo un caso, che si è concluso negativamente dal punto di vista della libertà religiosa anche presso la Corte europea dei diritti dell’uomo, che riguarda una funzionaria di stato civile che in Gran Bretagna in ragione delle sue convinzioni cristiane si è rifiutata di celebrare un’unione civile tra due persone omosessuali. Il suo licenziamento è stato considerato “giustificato” dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, la quale ha scritto che il diritto delle persone omosessuali a vedere riconosciuta la loro unione prevale sul diritto di libertà religiosa. Il caso è in appello. Anche in Italia purtroppo le proposte di legge depositate già in questa nuova legislatura sulle unioni civili in alcuni casi escludono esplicitamente la possibilità dell’obiezione di coscienza, prevedendo anzi gravi sanzioni per gli ufficiali dei comuni che avessero a rifiutare di prestare il loro concorso alla celebrazione e alla registrazione di queste unioni civili. La seconda area evocata da Galli della Loggia è quella delle leggi sull’omofobia, norme che naturalmente sono giustificate quando si tratti di proteggere le persone omosessuali da aggressioni o da violenze ma che in diversi Paesi europei – non solo in Francia – sono utilizzate per multare persone per reati di opinione, cioè per avere affermato, per esempio, che il comportamento omosessuale è oggettivamente disordinato.

D. – Galli della Loggia parla di consapevolezza che in Europa la libertà religiosa ha rappresentato storicamente l’origine (e la condizione) di tutte le libertà civili e politiche. Dal cristianesimo sono nati per esempio gli ospedali, le banche, perché anche i poveri potessero migliorare la loro condizione... E’ preoccupante che l’Europa stia rifiutando la sua matrice?

R. – Molte volte l’intolleranza e la discriminazione, in questo caso contro i cristiani, si fondano sull’ignoranza e sulla falsificazione della storia. I diritti delle donne sono un’invenzione del cristianesimo: non c’erano nel mondo antico. Le donne erano totalmente soggette prima ai padri, poi ai mariti, in alcuni tempi storici e culture con un diritto di vita e di morte. I diritti delle donne, come quelli dei bambini con il divieto dell’aborto e dell’infanticidio, si affermano in Europa con l’avvento del cristianesimo, così come quella della cura dei malati, così come quella che poi fiorisce in tante istituzioni, dall’economia attorno ai monasteri fino alla nascita della banca nel Medioevo, che permette a tutti senza distinzione di vedere il loro denaro custodito e di potere partecipare all’attività economica. Senza fare paragoni spiacevoli, tanti sociologi della storia – penso a Rodney Stark – ci hanno mostrato come in altre aree dove il cristianesimo non è passato, queste istituzioni abbiano fatto molta più fatica ad affermarsi e siano arrivate molto più tardi. Quindi, i diritti della persona, che piaccia o no, sono un portato del cristianesimo.




Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2013/06/03/la_rivoluzione_ancristiana_in_europa._introvigne:_larea_pi%C3%B9_delicat/it1-698059
del sito Radio Vaticana
 

Scozia, predicatore arrestato per omofobia

DUNDEE (Scozia) - Un predicatore di strada americano, Tony Miano (nella foto), è stato arrestato a Dundee, in Scozia, il 9 gennaio, dopo che una donna, che aveva assistito a una sua predica all'aperto, lo ha accusato di aver parlato contro i peccati sessuali. La notizia è stata data nei giorni scorsi dal Christian Legal Centre, un'organizzazione evangelica che difende in Gran Bretagna i cristiani da un punto di vista legale. Tony Miano, che in precedenza era un funzionario di polizia (Deputy Sheriff) a Los Angeles, dovrà apparire in giudizio a Dundee il 22 aprile prossimo per rispondere dell'accusa di disturbo della quiete pubblica con l'aggravante di espressioni "omofobiche".
Tony Miano faceva parte di una squadra di predicazione per le strade, che stava compiendo una missione di una settimana in Scozia. Era il secondo predicatore a parlare quel giorno. Il suo argomento era la natura del peccato, e cioè sui diversi peccati da cui Gesù era venuto a salvare la gente. Secondo i suoi confratelli, stava predicando in generale sul peccato; e poi ha cominciato ad elencare in maniera più dettagliata i peccati legati al sesso, citando l'adulterio, la promiscuità e la pratica omosessuale. A quel punto una donna che passava da quelle parti ha cominciato a gridare contro di lui.
La donna gridava contro Miano, e gridava che suo figlio (della donna) era omosessuale. Un collega di Miano, il pastore Josh Williamson della Chiesa battista riformata di Perth sostiene che «Tony non si stava focalizzando solo sulla pratica omosessuale, stava parlando di tutti i peccati. Una donna ha cominciato a gridare contro di lui, e un'amica che stava con lei ha visto che stavano registrando la predica, così è corsa verso di me e ha cercato di rompere la videocamera».
Nel frattempo la donna che aveva urlato stava chiamando la polizia con il cellulare, proprio mentre un agente stava arrivando. L'agente ha detto ai predicatori che anche se non stavano facendo nulla di male, c'era il diritto di parola, era meglio spostarsi. Miano ha terminato la predica in qualche minuto e insieme al collega hanno cominciato a impacchettare le loro cose per andare via. Ma nel frattempo sono arrivati due agenti. Una era una donna, che ha cercato di prendere la videocamera a Williamson; cosa che è riuscita al suo collega, che ha gettato lo strumento nel furgone della polizia. Anche Miano è stato caricato nel furgone; e l'accusa è stata disturbo della quiete e uso di linguaggio omofobico. Il predicatore si è dichiarato "non colpevole" di fronte al giudice; è stato liberato su cauzione, e dovrà tornare in tribunale il 22 aprile; nel frattempo è libero di tornare a casa, negli Stati Uniti.
Andrea Minichiello Williams, capo esecutivo del Christian Legal Centre afferma che l'incidente porta alla luce il problema della comprensione della legge in casi come questo. «Sembra che ci troviamo di fronte a una reazione iper-zelante da parte della polizia. L'incidente si aggiunge alla lista di arresti di evangelizzatori di strada cristiani che predicano prendendo spunto dalla Bibbia. È indicativo della soppressione di libertà di parola e di dare vita alle parole di Gesù Cristo in pubblico, e di presentare l'insegnamento della Bibbia». La Williams afferma che il Centre è pronto a difendere chiunque abbia problemi per aver espresso i suoi convincimenti cristiani. FONTE: http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/miano-scozia-scotland-escocia-31305/

 

Sono 41 in Europa le leggi contro la libertà religiosa dei cristiani

Massimo Introvigne illustra i provvedimenti che nel Vecchio Continente mettono a repentaglio l’obiezione di coscienza di cristiani su aborto, pillole, matrimoni gay, scuola e famiglia

 
 

no-religionetratto da Zenit.org - Crescono le discriminazioni legali e amministrative contro i cristiani in Europa. Lo afferma una nota del sociologo torinese Massimo Introvigne, coordinatore dell’Osservatorio della Libertà Religiosa istituito dal Ministero degli Esteri, che interviene in occasione della conclusione a Tirana della conferenza dell’Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) in materia di non discriminazione, e della presentazione oggi a Vienna del rapporto dell’Osservatorio dell’Intolleranza e discriminazione contro i cristiani, con cui l’Osservatorio italiano ha collaborato, sulle discriminazioni legali contro i cristiani in Europa.

«Abbiamo contato in Europa 41 leggi suscettibili di influire negativamente sulla libertà religiosa dei cristiani in 15 Paesi, tra cui non c’è fortunatamente l’Italia. Si segnalano anche nei tribunali europei nel corso del 2012 169 casi di sentenze che abbiamo giudicato pericolose per la libertà dei cristiani».

«Le aree più pericolose – afferma Introvigne – sono quelle dei limiti all’obiezione di coscienza di cristiani che non vogliono collaborare all’aborto, alla vendita di pillole abortive o alla celebrazione di matrimoni omosessuali; alla libertà di predicazione attraverso un uso improprio delle leggi contro il cosiddetto “discorso di odio”; alla libertà della scuola confessionale e alla limitazione della libertà di educazione dei genitori; alle limitazioni nell’uso di simboli religiosi».

Inoltre – prosegue il sociologo – il 74% dei cristiani europei pensa di essere più discriminato rispetto alle persone di altre fedi o agli atei, il 71% pensa che i media in genere non rispettino i cristiani, e il 61% ritiene che i cristiani siano discriminati sui luoghi di lavoro». «Certo – conclude Introvigne – sarebbe sbagliato mettere sullo stesso piano la violenza omicida contro i cristiani in alcuni Paesi dell’Africa e dell’Asia e le discriminazioni legali e amministrative in Europa. Ma in materia di libertà religiosa vige la logica del piano inclinato. Dove la discriminazione diventa normale il passaggio alla violenza non è mai lontano».
http://www.tempi.it/sono-41-in-europa-le-leggi-contro-la-liberta-religiosa-dei-cristiani#.Uc9Ef4ZH6Uk

Atei e agnostici tutelati come le altre fedi. La Cassazione mette al bando la discriminazione

29/6/2013

“Anche gli atei diventano una Chiesa”

La sentenza della Cassazione raccontata dal Corriere della Sera

di Dario Ferri

Il Corriere della Sera racconta oggi in un articolo dal titolo “Anche gli atei diventano una Chiesa” che le sezioni unite civili della Cassazione, con una sentenza depositata ieri, hanno respinto il ricorso della presidenza del Consiglio contro la sentenza del Consgilio di Stato che riformava una decisione del Tar del Lazio. Il giro giuresprudenziale fa girare la testa, la decisione conseguente è molto più chiara e comprensibile:

Il tribunale amministrativo aveva dichiarato inammissibile il ricorso dell’Uaar (Unione atei e agnostici razionalisti) contro la decisione della Presidenza del Consiglio di non aprire trattative con essa ai fini della stipulazione di una «intesa» come quelle previste dalla Costituzione (art.8) per regola- re i rapporti delle confessioni religiose con lo Stato. È vero che si tratta di orientamenti di natura essenzialmente processuale e che riguardano, comunque, il solo obbligo di iniziare tali trattative con i culti richiedenti, ma non è affatto da escludere che si finisca, prima o poi, a riconoscere l’Uaar come entità avente gli stessi diritti — ai fini di una «intesa» con lo Stato, preordinata alla approvazione di una legge — delle con- fessioni diverse dalla cattolica.

In realtà la Cassazione si limita a confermare la tesi del Consiglio di Stato:

Spetterà ora nuovamente al Tar Lazio stabilire se sia legittima la qualificazione governativa dell’Uaar come  organizzazione «non confessionale» e, quindi, non abilitata ad iniziare una trattativa — che, comunque, potrebbe sempre concludersi negativamente

Ma intanto anche le associazione atee e agnostiche devono ricevere dal governo la stessa tutela e gli stessi diritti riconosciuti dall’articolo 8 della Costituzione alle confessioni diverse da quella cattolica, mettendo al bando la discriminazione tra le fedi acattoliche. L’intero articolo è sul Corriere della Sera in edicola.

Fonte: http://www.giornalettismo.com/archives/1006953/anche-gli-atei-diventano-una-chiesa/

La Francia studia una nuova legge per vietare i simboli religiosi anche nelle aziende private

maggio 30, 2013
Il nuovo disegno di legge permetterebbe ai datori di lavoro privati di impedire ai dipendenti di portare addosso simboli religiosi

francia-hollande-matrimonio-gayIl disegno di legge del partito Ump sarà discusso settimana prossima e ha come obbiettivo di rendere ancora più aggressiva la laicità in Francia. Il testo depositato da Christian Jacob, e firmato da oltre cento deputati del gruppo parlamentare di destra, vuole modificare il Codice del lavoro e permettere ai datori di lavoro privati di impedire ai dipendenti di portare addosso simboli religiosi, facendo così rispettare una rigida interpretazione del concetto “neutralità religiosa”.

CROCIFISSI VIETATI. La Francia ha già vietato l’esposizione di simboli religiosi in tutti gli uffici pubblici e alle donne musulmane, ad esempio, è vietato di portare il velo in pubblico così come i cristiani non possono indossare catenine con il crocifisso. Ora si vuole permettere anche alle aziende private di imporre le stesse regole.

NEUTRALITÀ O ELIMINAZIONE? Molti deputati dello stesso Ump hanno protestato: «Si rischia di sbandare e arrivare a una stigmatizzazione non solo dell’islam ma anche di tutte le altre religioni», ha dichiarato Jean-Frédéric Poisson. Secondo altri la «neutralità religiosa non deve coincidere con l’eliminazione di tutti i simboli religiosi».

PARIGI COME ISLAMABAD. Che la laicità in Francia sia troppo «aggressiva» è stato già constatato quest’anno perfino dagli Stati Uniti, che per la prima volta hanno inserito proprio il paese guidato da Francois Hollande tra quelli che violano la libertà religiosa. In compagnia di Cina, Arabia Saudita, Iran, Pakistan e altri, Parigi è stata accusata di «non permettere alle persone religiose di esprimere a pieno la propria fede». La Francia rientra inoltre tra quei 15 paesi europei che, con diverse leggi, violano la libertà di espressione e coscienza.  Fonte

 

L'INTOLLERANZA VERSO LA RELIGIONE

Una libertà minacciata

Una grande rivoluzione sta silenziosamente giungendo al suo epilogo in Europa. Una rivoluzione della mentalità e del costume collettivi che segna una gigantesca frattura rispetto al passato: la rivoluzione antireligiosa. Una rivoluzione che colpisce indistintamente il fatto religioso in sé, da qualunque confessione rappresentato, ma che per ragioni storiche, e dal momento che è dell'Europa che si parla, si presenta come una rivoluzione essenzialmente anticristiana.

Ormai, non solo le Chiese cristiane sono state progressivamente espulse quasi dappertutto da ogni ambito pubblico appena rilevante, non solo all'insieme della loro fede non viene più assegnato nella maggior parte del continente alcun ruolo realmente significativo nel determinare gli orientamenti delle politiche pubbliche - non solo cioè si è affermata prepotentemente la tendenza a ridurre il cristianesimo e la religione in genere a puro fatto privato - ma contro il cristianesimo stesso, a differenza di tutte le altre religioni, appare oggi lecito rivolgere le offese più aspre, le più sanguinose contumelie.

Ecco alcuni esempi, tra gli innumerevoli che potrebbero farsi, di quanto sto dicendo (tratti in parte da una dettagliata denuncia pubblicata su un recente numero di Avvenire ). In Irlanda le chiese sono obbligate ad affittare le sale per le cerimonie di loro proprietà anche per ricevimenti di nozze tra omosessuali; a Roma, nel corso del concerto del Primo Maggio un cantante ha mimato il gesto rituale della consacrazione dell'ostia durante l'eucarestia avendo però tra le mani un preservativo al posto dell'ostia; in Danimarca il Parlamento ha approvato una legge che obbliga la Chiesa evangelica luterana a celebrare matrimoni omosessuali nonostante un terzo dei ministri di questa si siano detti contrari; in Scozia due ostetriche cattoliche sono state obbligate da una sentenza a prendere parte a un aborto effettuato dalle loro colleghe, mentre dal canto suo l'Ordine dei medici inglese ha stabilito che i medici stessi «devono» essere preparati a mettere da parte il proprio credo personale riguardo alcune aree controverse.

Ancora: in un recente video di David Bowie, in cui la celebre rockstar è abbigliato in modo che ricorda Gesù, la scena mostra un prete che dopo aver percosso un mendicante entra in un bordello e qui seduce una suora sulle cui mani subito dopo si manifestano le stigmate; in Inghilterra, a un'infermiera è stato proibito di portare una croce al collo durante l'orario di lavoro, mentre una piccola tipografia è stata costretta ad affrontare le vie legali per essersi rifiutata di stampare materiale esplicitamente sessuale commissionatole da una rivista gay; in Francia, in base alla legislazione vigente, è di fatto impossibile per i cristiani sostenere pubblicamente che le relazioni sessuali tra persone dello stesso sesso costituiscono secondo la loro religione un peccato. E così via in un profluvio impressionante di casi (per informarsi dei quali non c'è che andare sul sito wwww.intoleranceagainstchristians.eu ).

Senza contare che ormai in quasi tutti i Paesi europei, al fine proclamato di impedire qualunque pratica discriminatoria, è stata cancellata l'erogazione di fondi alle istituzioni cristiane, così come è stata cancellata la clausola a protezione della libertà di coscienza nelle professioni mediche e paramediche. Non si contano infine in tutte le sedi più o meno ufficiali, a cominciare da quelle scolastiche, i casi di cancellazione, a proposito delle relative festività, della parola Natale, sostituito dal neutrale «vacanze invernali» o simili.

Ce n'è abbastanza da suscitare la preoccupazione di qualunque coscienza liberale. Qui infatti non si tratta tanto di cristianesimo, di Chiesa, o di religione, bensì di qualcosa di ben più importante: si tratta di libertà. E di storia. Di consapevolezza cioè che in Europa la libertà religiosa ha rappresentato storicamente l'origine (e la condizione) di tutte le libertà civili e politiche. Essere assolutamente liberi di adorare il proprio Dio, di propagarne la fede, di osservarne i comandamenti, di aderire alla visione del mondo e al senso dell'esistere che questi definiscono, di praticarne pubblicamente il culto; ma anche naturalmente essere libero di non avere alcun Dio e alcun culto: da qui è partito il cammino della libertà europea. E c'è bisogno di ricordare che si è trattato del Dio cristiano?

La libertà religiosa vuol dire alla fine null'altro che la libertà della coscienza, cioè il non essere obbligati per nessuna ragione ad abbracciare idee o comportamenti contrari ai dettami accettati nel proprio foro interiore. Che è appunto la libertà di autodeterminarsi: e pertanto anche di parlare, di scrivere, di discutere a sostegno delle proprie convinzioni, così come di ascoltare quelle altrui e magari farsene convincere.
Insomma, libertà religiosa da un lato e dall'altro libertà di opinione e di parola - che sono i due pilastri della libertà politica - vanno all'unisono. È innanzi tutto da questo punto di vista, dunque, che è quanto mai preoccupante il fatto che oggi, in Europa, in molti luoghi e per molti versi, la libertà dei cristiani appaia oggettivamente messa in pericolo. E non importa che ciò avvenga per il proposito di proteggere da supposte discriminazioni questa o quella minoranza. È anzi semplicemente paradossale, dal momento che nell'attuale panorama del continente sono i cristiani in quanto tali che appaiono una minoranza. Lo sono di certo - e massimamente i cristiani cattolici e la loro Chiesa - rispetto al mainstream dell'opinione e del costume dominanti e culturalmente accreditati.

Basta vedere come nelle materie più scottanti alcuna voce autorevole, riconosciuta generalmente come tale, si alzi quasi mai a sostegno del loro punto di vista; come ogni accusa nei confronti loro e del loro clero raccolga sempre larghissimo favore; come ogni attribuzione di responsabilità storica per qualunque cosa negativa del passato, anche la più fantasiosa, sia invece sempre di primo acchito giudicata fondatissima.
È forse ora che l'Europa che si dice e si vuole «Europa dei diritti» - ma che finisce troppo spesso per essere solo l'Europa del pensiero unico politicamente corretto - ricordi il celebre ammaestramento di una grande figlia dell'ebraismo rivoluzionario, Rosa Luxemburg. La quale si può presumere che come ebrea e rivoluzionaria sapesse bene ciò di cui parlava: «La libertà è sempre e solo la libertà di chi la pensa diversamente».

FONTE










Ne abbiamo scritto recentemente a proposito dei presunti “martiri della fede“, rilevando come la pretese cifre astronomiche fossero inconsistenti e andassero fortemente ridimensionate. E che, pertanto, si fosse piuttosto in presenza di vittimismo finalizzato a mera propaganda. Proprio perché si tratta di propaganda, tuttavia, chi se ne fa diffusore non accenna minimamente a smettere. Ed ecco il rilancio: “la cristianofobia esiste e complotta contro di noi”. Qui, ora, in Europa.



integralisti cattolici insistono sulle discriminazioni di cui sarebbero vittima in Europa



Già qualche anno fa un osservatorio aveva elencato in un rapporto una serie di episodi di intolleranza che i cristiani avrebbero subito in Occidente. A leggerlo, ci si rende conto di quanto il fenomeno sia ingigantito, tanto che molti degli episodi snocciolati appaiono francamente risibili. Anche oggi gli integralisti cattolici insistono sulle discriminazioni di cui sarebbero vittima in Europa e spesso le collegano ai casi di persecuzione (vera) nel resto del mondo. Con la volontà di veicolare l’immagine dei cristiani oppressi in tutto il pianeta, strategia messa in piedi ingigantendo casi sporadici. Non si tratta, ovviamente, di negare che ci siano purtroppo uccisioni, violenze o discriminazioni verso i cristiani, ai quali già abbiamo più volte espresso solidarietà: ma è del tutto scorretto creare la mitologia di un complotto globale.


Il settimanale Tempi rilancia il rapporto presentato a Tirana da Massimo Introvigne durante la recente conferenza dell’Osce. Il sociologo cattolicista è rappresentante per la lotta contro razzismo, xenofobia e discriminazione presso l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa e anche coordinatore dell’Osservatorio della libertà religiosa voluto dal Ministero degli Esteri. L’ennesimo esponente del cattolicesimo più intransigente che viene piazzato in istituzioni nazionali e internazionali, messo a guardia degli interessi del Vaticano. Con risultati che possiamo immaginare: è infatti uno dei più solerti propagandisti del vittimismo cristianista, come già è emerso con la diffusione del meme “un cristiano morto ogni cinque minuti”.


Allo stesso modo, Luca Volonté era il buon soldatino vaticano piazzato di guardia al Consiglio d’Europa. Proprio questa influenza diffusa mostra come le leadership politiche europee, lungi dal criminalizzare i cristiani, agiscono quale longa manus del Vaticano nelle istituzioni. Anzi, spesso sono proprio i rappresentanti laici a dover arginare le sempre più pressanti pretese delle lobby cristianiste. Non a caso, a dare manforte alle pretese cattoliche è intervenuto a Tirana anche il vescovo Mario Toso, segretario del Pontificio consiglio per la giustizia e per la pace, che ha paragonato la presunta discriminazione verso i cristiani ad antisemitismo e islamofobia, invocando una legislazione stringente.



in alcuni paesi le dichiarazioni omofobiche basate sulla Bibbia vengono multate



Secondo Introvigne, ci sarebbero in Europa ben 41 leggi che colpiscono la libertà religiosa dei cristiani. In diversi paesi viene limitata l’obiezione di coscienza selvaggia, come quella dei farmacisti che non vogliono distribuire contraccettivi d’emergenza o degli ufficiali di stato civile che si rifiutano di registrare matrimonio o partnership di coppie omosessuali. Ciò al fine di per garantire i diritti per categorie come donne e gay. In alcuni di questi, ginecologi ed ostetrici obiettori non vengono assunti o sono multati, vista la necessità di fornire la possibilità dell’interruzione di gravidanza. I cristiani si considerano anche vittime di limitazioni alla libertà di espressione, perché in alcuni paesi le dichiarazioni omofobiche basate sulla Bibbia vengono multate, in quanto considerate hate speech. Anche la “libertà educativa” dei credenti sarebbe minata. In alcuni paesi è limitato o vietato l’homeschooling (visto che non garantisce criteri educativi accettabili) e prevista l’educazione civica o quella sessuale, considerate dai più integralisti forme di “indottrinamento”. Negli asili in Belgio non si possono diffondere pregiudizi omofobici fondati sulle religioni e in Francia non si possono tenere dibattiti su aborto e omosessualità per evitare che vengano monopolizzati da esterni. Tutte cose scandalose per i cristiani più retrivi.



far passare l’idea che siano pesantemente discriminati perché non vengono limitati i privilegi



Il pressing degli integralisti in questi anni è notevole anche sul fronte giuridico, per far passare l’idea che siano pesantemente discriminati perché non vengono limitati i privilegi o le eccezioni religiose alle leggi che valgono per tutti. Lo scorso gennaio la Corte europea per i diritti dell’uomo si è pronunciata su quattro casi inglesi, bocciandone ben tre e accogliendone uno, quello di Nadia Eweida, per la farraginosità dei regolamenti interni della compagnia di volo per la quale lavorava. Gli altri tre, dopo il primo rigetto da parte della Corte, hanno fatto ricorso, che è stato respinto, non essendoci discriminazione nei loro confronti. La decisione della Corte Europea ha tuttavia dato ulteriore fiato al vittimismo cattolico.


Se si guarda al concreto, ci si rende conto che in molti stati le religioni sono ampiamente privilegiate, sia tramite cospicui finanziamenti da parte degli stati, sia per leggi compiacenti che danno tutta una serie di prerogative, blindate dai concordati. In Italia la situazione è sotto gli occhi di tutti, con oltre sei miliardi di euro l’anno in fondi pubblici a beneficio della Chiesa cattolica e una decisa influenza in campo politico. Vengono puniti vilipendio e bestemmia, l’obiezione di coscienza è ormai talmente diffusa negli ospedali (con punte dell’80%) da rendere inattuata la legge 194 sull’aborto. La legge 40 di impostazione clericale pone grossi limiti alla procreazione assistita e non esiste una normativa su fine vita, testamento biologico ed eutanasia. Il crocifisso viene imposto negli uffici pubblici, sulla base di una serie di circolari di epoca fascista. Questi alcuni esempi, ma sussistono nel quotidiano tante grandi e piccole invadenze clericali.



A Malta quasi cento persone sono state processate per la legge anti-blasfemia



Anche in altri paesi europei non va meglio. L’Ungheria è ormai avviata verso un regime chiuso, liberticida e clericale, benedetto della Chiesa e in special modo dal cardinale Peter Erdo, la punta di diamante del vittimismo vaticano. In diverse nazioni sono ancora in vigore leggi che criminalizzano il vilipendio. A Malta quasi cento persone sono state processate per la legge anti-blasfemia: paese dove solo nel 2011 è stato approvato il divorzio e che è stato esaltato da Benedetto XVI come modello per l’Europa. Per non parlare dell’arresto in Grecia per blasfemia.


L’elenco potrebbe continuare per giorni, ma un fatto emerge: piuttosto, è la libertà di atei e agnostici che viene limitata in Europa, non certo quella dei cristiani. Recentemente, anche il segretario di Stato americano John Kerry ha riconosciuto che è un diritto umano universale anche non credere e che le leggi anti-blasfemia e anti-apostasia sono una palese violazione dei diritti. Dati alla mano, abbiamo dunque ingenti privilegi per le Chiese cristiane da una parte e concrete discriminazioni nei confronti dei non credenti dall’altra. Una realtà scomoda, che va orwellianamente riscritta: un lavoro peraltro non certo nuovo, per certi cristiani, a giudicare dalle tante incongruenze contenute fin nei Vangeli e la necessità, fin dalla patristica, di far collimare la realtà con la “Verità”. Forse per questo vi si prestano tanto volentieri. Povere vittime della loro fede cristiana, costrette a dire il falso ad maiorem Ecclesiae gloriam. http://www.uaar.it/news/2013/05/30/quelle-vittime-fede-cristiana-europa/


La “libertà religiosa” è un principio massonico, una macchinazione del diavolo!




La “libertà religiosa” è un principio massonico, una macchinazione del diavolo!



carcereChi promuove ‘principi massonici’, possiede uno spirito massonico, poco importa se il propagatore di questi principi sia iscritto alla Massoneria, che sia in possesso del grembiule oppure no, perché la cosa che importa di più alla Massoneria è che i suoi principi si diffondano ovunque e in chiunque.
Ora, essendo che la Massoneria è una religione del diavolo, i cui aderenti, che ne siano coscienti oppure no, rendono un culto e servono il diavolo, quindi, non possono assolutamente adorare Iddio e nel contempo adorare e servire anche il diavolo.
Purtroppo, è stato ampiamente provato nel libro “La Massoneria smascherata” (1), scritto dal caro fratello Giacinto Butindaro, che questo spirito massonico si è fatto largamente strada sia nelle Chiese protestanti storiche, sia nelle A.D.I. che nelle altre Chiese pentecostali.


Il diavolo ha cercato di fermare le Chiese con la persecuzione, ma nel dopoguerra ha lanciato il suo attacco ancora più subdolo e pericoloso, quello di promuovere la “libertà religiosa”, spegnendo così lo Spirito della Chiesa che durante la persecuzione era altamente ed efficacemente acceso.


Di questo attacco fa parte il galoppante “ecumenismo”, che ormai ha investito tutte le Chiese e denominazioni, accomunando come fratelli in comunione tra di loro sia idolatri che santi, facendo perdere ai credenti la consapevolezza di quell’unica “Via” necessaria che l’uomo deve ottenere e percorrere per essere salvati, annullando così la predicazione del “Ravvedimento e di credere nell’Evangelo” per ottenere la salvezza.


La “tolleranza religiosa”, la difesa della “libertà religiosa”, significa promuovere e aiutare la diffusione delle false dottrine, del proliferare delle sette, delle eresie, in quanto la vera Chiesa, che aderisce alla propagazione e difesa di tale principio, smette di essere luce del mondo, sale della terra, cessa di far sapere al mondo ciò che è buono e ciò che è sbagliato per il Signore Iddio, che è tre volte santo.


La vera Chiesa di Cristo, santificandosi ed attenendosi strettamente ai precetti della Parola di Dio, comunica al mondo intero che la vie che sta percorrendo sono sbagliate, e la coscienza loro glielo attesta; ma se la Chiesa diventa essa stessa eretica, contaminata, impura, falsa, fraudolenta, ingannatrice, data alle passioni carnali, bugiarda, come potrà il mondo vedere l’esempio di Cristo da seguire? No, ma vedrà che anche la Chiesa è malvagia alla pari di loro, quindi la loro coscienza si giustifica, non vedendo esempi sani e biblici che ricorda loro che sono perduti nei loro falli e nei loro peccati e che se non si ravvedono saranno scaraventati all’inferno.


Inferno! Parola questa che nel peccatore ha sempre destato timore, frenando talvolta la sua malvagità e il suo peccato; ma oggi stiamo vivendo in un periodo in cui dell’inferno non se ne parla quasi più, e gira la falsa credenza che il peccatore non deve essere spaventato da esso, quindi, la predicazione attuale durante le evangelizzazioni non è più quella che concerne l’esortare i perduti al “RAVVEDIMENTO”, ma quella morbida, priva di potenza e quindi inefficace di: “Gesù ti ama così come sei”.


Con una tale predicazione si riempiono i locali di culto di persone solo religiose, ma non di convertiti. Ecco perché i convertiti in mezzo a queste comunità di oggi non si trovano più a loro agio, non si sentono edificati né in comunione con tutti gli altri della comunità, appunto perché non c’è più lo Spirito santo che guida e governa i culti e che dimora in tutti i membri.


Quindi, ora sappiamo bene che a guidare i culti è lo spirito della Massoneria, lo spirito del diavolo, in quanto non è più lo Spirito santo a farlo.


Quando una nave prende una direzione sbagliata, ma il timone funziona, la si può addirizzare e correggerne la direzione; se imbarca poca acqua, si può porre rimedio; ma se presenta delle falle dappertutto, se prende una direzione sbagliata perché il timone non lo si può più governare, se a spingerla non sono più i fieri venti, ma le correnti marine, non c’è più niente che si possa fare, di conseguenza l’urlo da lanciare diventa: “Si salvi chi può”!


Ecco, dunque, per quale motivo esortiamo i fratelli ad uscire da queste denominazioni e comunità organizzate, affinché si riuniscano nelle case, per rendere un culto spirituale e con tutto il cuore “a Dio”, perché le denominazioni e le comunità organizzate tutte, imbarcano acqua e stanno affondando sempre più nel mare del mondo.


Quante altre prove volete, fratelli nel Signore, per convincervi che nelle comunità organizzate di oggi non c’è posto per i santi che vogliono vivere piamente in Cristo?


Chiedete a Dio ciò che dovete fare, domandategli quale sia la sua volontà, quella di uscire o quella di rimanere dentro queste navi che stanno affondando nel mare del mondo?


Credete voi che Dio ancora oggi possa parlarvi e rispondere alle vostre richieste specifiche? Se non ci credete, allora lasciate stare, vi siete fatti di dio un piccolo idolo che non corrisponde al vero, ma se ci credete, allora manifestate questa vostra fede e pregate, pregate, e pregate, domandandoGli di farvi sapere quale sia la sua volontà!


Un’altra domanda che dovete porvi è questa: oggi viene insegnato quello che veniva insegnato dagli apostoli e da Gesù? Si trova riscontro chiaro nelle Scritture di quello che si pratica e si crede oggi nelle Chiese? Com’è possibile che di molti passi che sono scritti e non vengono praticati chi presiede giustifica l’annullamento di essi dicendo che non sono più per oggi?


Diletti e fedeli nel Signore, state vedendo e assistendo oggi dove le comunità si stanno dirigendo, e tutto questo ha avuto il suo inizio dal desiderio di far cessare la persecuzione della Chiesa e, perciò, dall’impugnare la causa e il principio massonico della “libertà religiosa”.


Abbracciando la stessa causa della Massoneria, che ricordo che è una istituzione del diavolo, propugnando gli stessi suoi principi, la Chiesa è stata fatta prigioniera, ed ora si trova a fare la sua volontà, perché uno schiavo di ciò che lo vince, come anche il nostro caro fratello Pietro ci ha lasciato scritto: «Perché, con discorsi pomposi e vacui, adescano con le concupiscenze carnali e le lascivie quelli che si erano già un poco allontanati da coloro che vivono nell’errore, promettendo loro la libertà, mentre essi stessi sono schiavi della corruzione; giacché uno diventa schiavo di ciò che l’ha vinto.» (2 Pietro 2:18,19)


Ci vuole un risveglio spirituale nella Chiesa, una guarigione spirituale e dottrinale, proveniente dalla sana dottrina; ma, affinché si verifichi ciò, è necessario sottrarsi agli influssi malefici che si ricevono dentro le comunità, dovuti alle predicazioni che vengono fatte o direttamente dai massoni-pastori, o dai filo-massoni, piene di veleno mortifero che uccidono le anime semplici e ignare di essere le vittime di costoro.


Come spesso mi trovo a dire a voce ai fratelli, lo dico anche per iscritto, cioè che chi si trova bene in queste comunità, allora vi deve rimanere, significa che ha lo stesso spirito massonico e le loro stesse aspirazioni; ma chi soffre in queste comunità, chi avverte di non avere le stesse aspirazioni e lo stesso spirito di costoro che predicano e dirigono le organizzazioni, beh, allora l’unica cosa da fare è uscire da tali comunità, queste non sono fatte per voi, fratelli fedeli e sinceri.


Cos’è che vi trattiene dall’uscire da questi locali, per rendere un vero culto semplice e spirituale a casa vostra, con altri fratelli con cui siete in comunione spirituale?


È la solitudine che vi fa paura? Ma Gesù non ha forse detto: «E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figliuoli, o campi per amor del mio nome, ne riceverà cento volte tanti, ed erederà la vita eterna.» (Matteo 19:29)


Fratelli nel Signore, oramai è chiaro, è venuto il momento di esaminare voi stessi, affinché siate in grado di prendere una decisione molto importante per la vostra vita spirituale, che potrebbe valere l’Eternità!.


Soffrite afflizioni, fratelli, soffrite anche voi per l’Evangelo eterno, e Dio, a suo tempo, vi onorerà e vi darà la Gloria, onore e immortalità.


Il mio desiderio e la mia richiesta a Dio è che Egli liberi le anime semplici e timorate di Dio dal laccio dell’uccellatore, dalla Massoneria e dai suoi principi, affinché possano rendere un culto gradito a Dio nelle proprie case, con semplicità di cuore.



 Fonte: https://labuonastrada.wordpress.com/2013/06/22/la-liberta-religiosa-e-un-principio-massonico-una-macchinazione-del-diavolo/




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